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Dr Claudio Lambertoni

Medico Chirurgo Specializzato in Otorinolaringoiatria

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laurea

    Medicina e Chirurgia (1977)

    Iscrizione all'albo

    Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di MILANO n° 35641 (Provincia di Milano)

    Specializzazione
    Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico facciale (1980)
    Abilitazione

    Medicina e Chirurgia (1977)


Vertigini: percezione alterata dell’ambiente esterno

La patologia della vertigine è una reazione dell’organismo a informazioni contrastanti

Scritto da
Dr Claudio Lambertoni

Pubblicato il
30/07/2012

Cosa sono. Si hanno le vertigini perché il rapporto tra il corpo e l’ambiente esterno è in qualche modo alterato.

Normalmente al cervello arrivano informazioni dagli occhi, dagli orecchi interni e dai propriocettori (i recettori che stanno nelle articolazioni) nei muscoli e nei tendini.

Quando informazioni tra loro contrastanti raggiungono i regolatori dell'equilibrio, si determina un conflitto e l'organismo reagisce con le vertigini.

 

Cause. Le cause delle vertigini sono ignote, si sa solo che nella malattia si determina un'anomalia dei liquidi interni del labirinto in cui alcuni cristallini, detti otoliti, cambiano la loro posizione, si staccano dalle strutture labirintiche e vagano all'interno dei liquidi determinando questo sintomo doloroso.

Possibili cause delle vertigini sono i traumi cervicali, l’artrosi cervicale e gli stati di stress, ma non esiste ancora una vera correlazione tra causa e malattia.

 

Tipologie. Le vertigini si suddividono in:

 

      - Vertigini oggettive, perché si vede ruotare l'ambiente intorno a sé, e si gira troppo rapidamente e intensamente, poi si viene presi da una sensazione come di sconforto e tutto ci gira intorno.

Le vertigini oggettive sono quella più periferiche e quindi legate ad alterazioni di recettori sensoriali situati in periferia, come ad esempio il labirinto vestibolare, ed è in modo particolare di origine otorinolaringoiatrica;

     - Vertigini soggettive, è quella più sfumata e si soffre di sintomi molto vari tra cui un senso di disequilibrio e un'insicurezza nella deambulazione come se camminasse sulle uova.

Le vertigini soggettive frequentemente sono legate a disturbi del sistema nervoso centrale, quindi del cervello e del cervelletto, ed è quindi neurologica o psicosomatica.

 

La vertigine posizionale parossistica benigna è la più frequente, ed è un disturbo benigno del labirinto, spesso viene confusa con la labirintite, mentre le vere e proprie labirintiti sono rarissime.

La vertigine posizionale parossistica è una vertigine oggettiva, e quindi rotatoria, violenta, che si scatena soprattutto quando avvengono cambiamenti di posizione del capo, del collo e del corpo nello spazio.

È una vertigine parossistica perché ha un esordio acuto e in modo altrettanto acuto si esaurisce ed è benigna perché non porta conseguenze di sorta.

 

Diagnosi. L'otorinolaringoiatra esegue un esame obiettivo effettuando un sommario esame neurologico.

La parte più importante dell'esame obiettivo si basa sulla ricerca di un movimento anormale degli occhi, che si chiama Nystagmo, che viene evidenziato ponendo il corpo del paziente in varie posizioni.

Nel caso si sospetta che esistono delle alterazioni di tipo neurologico, l’otorinolaringoiatra richiedere la consulenza del neurologo.

 

Terapia. La cura delle vertigini non è una terapia medica, anche se tante volte queste vertigini sono confuse con la labirintite e si vede quindi il paziente trattato in modo erroneo dal medico con farmaci che agiscono sulla circolazione labirintica o altri tipi di farmaci.

La cura delle vertigini, al contrario, è esclusivamente fisiatrica.

Si basa cioè su manovre che si devono eseguire sul paziente e che servono a far sciogliere i cristallini che vagano all'interno dei liquidi del labirinto.

In generale le manovre sono molto efficaci; risultano inefficaci soltanto in quei rari casi in cui la vertigine posizionale parossistica benigna non è una malattia primitiva ma dipende da altre patologie che in genere si chiariscono nei mesi successivi rispetto al primo episodio.

Purtroppo non esiste una terapia d'urgenza. Quando il paziente avverte delle vertigini violente scatenate da cambiamenti di posizione del capo o del collo, della durata di pochi secondi, deve pensare a una vertigine posizionale parossistica benigna e ricorrere rapidamente all’otorinolaringoiatra.

Le vertigini preoccupano il paziente perché sono episodi violenti e talvolta legati anche a nausea e vomito.

Una volta diagnosticate è compito dell'otorinolaringoiatra tranquillizzare il paziente specificando la benignità del fenomeno.



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