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Prof. Dr Andrea Cusumano

Medico Chirurgo specialista in Oftalmologia

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laurea

    29/11/1984 - Medicina e Chirurgia (Roma)

    Iscrizione all'albo

    27/06/1985 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Roma (Ordine della Provincia di Roma) n.36084

    Specializzazione

    15/07/1988 - Oftalmologia

    Abilitazione

    1985 /1 - Medicina e Chirurgia (Roma)


Chirurgia della cataratta: ora più semplice e con molti vantaggi

Scritto da
Prof. Dr Andrea Cusumano

Pubblicato il
27/03/2013

In quale direzione si è mossa la chirurgia della cataratta? Si è mossa verso la miniaturizzazione della tecnica chirurgica.
Ovvero innanzitutto si è voluto rendere la chirurgia della cataratta eseguibile in un cosiddetto sistema chiuso intendendo che la chirurgia della cataratta con la facoemulsificazione e la microincisione è paragonabile alla chirurgia endoscopica, come quella addominale per la quale prima si praticava la laparoscopia e cioè una grande ferita.

 

Quali sono stati i vantaggi della nuova chirurgia della cataratta? Innanzitutto l’eliminazione delle più gravi complicanze intra-operatorie che erano:
- le emorragie espulsive, perché si praticava una grande ferita chirurgica e durante l'intervento si potevano avere della complicanze;
- la riduzione enorme del rischio di infezioni;
- la riabilitazione del paziente che può avvenire anche in giornata;
- la possibilità di rendere questa chirurgia assolutamente ambulatoriale e di gestirla semplicemente mediante l’anestesia topica con i colliri.

 

Quale altro vantaggio c’è stato? Che sono stati sviluppati molto recentemente dei materiali ottici (o per lo meno dei cristallini artificiali) che sono dotati di proprietà ottiche, e cioè indici di rifrazione, che comportano la limitazione o addirittura la quasi completa eliminazione delle aberrazioni di tipo cromatico o ottiche di fatto presenti nei cristallini naturali, e che riescono in alcuni casi a compensare anche le aberrazioni presenti a livello della cornea del paziente.

 

Cosa significa questo? Che è lecito parlare di una vera e propria “supervista” (anche se è un termine che va ben specificato) ottenibile dopo l’intervento chirurgico perché ci troviamo ad avere un mezzo refrattivo, una lente, che ha capacità ottiche superiori a quelle che Madre Natura ci ha fornito.

 

Le invenzioni dell’uomo. L’uomo è generalmente portato a scimmiottare Madre Natura per ottenere il massimo beneficio e lo ha fatto imitando il volo degli uccelli costruendo aeroplani che vanno però a mille chilometri all’ora e non a cento.
Ha fatto lo stesso nell’ottica creando il microscopio che permette di vedere con un capacità di ingrandimento di mille o diecimila volte; e così ha fatto introducendo materiali ottici diversi e superiori al cristallino naturale consentendo ai pazienti di ripristinare o di guadagnare una visione superiore a quella presente prima dell’insorgenza della cataratta.

 

La supervista. È per questo che molti che si interessano di ottica hanno parlato della possibilità di ottenere una vera e propria supervista.
Questo comunque chiarendo preventivamente, per non dare false aspettative, cosa bisogna intendere per supervista.

 

La cataratta non operata porta a vera e propria cecità. Negli anni passati con la vecchia chirurgia si esponeva il paziente a rischi operatori molto importanti perché si aspettava che il cristallino diventasse sempre più opacizzato e la cataratta maturasse.
Oggi c’è una controtendenza: con la facoemulsificazione si tende infatti a operare il paziente, non precocemente perché non si opera nessuno in mancanza della malattia, ma in tempi tali da intervenire sul cristallino quando la sua durezza non è troppo elevata.
Altrimenti gli ultrasuoni non ce la farebbero a frammentarlo, non si potrebbe creare un sistema chiuso e bisognerebbe ricorrere alla chirurgia tradizionale obsoleta.



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