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Prof. Dr Andrea Cusumano

Medico Chirurgo specialista in Oftalmologia

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laurea

    29/11/1984 - Medicina e Chirurgia (Roma)

    Iscrizione all'albo

    27/06/1985 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Roma (Ordine della Provincia di Roma) n.36084

    Specializzazione

    15/07/1988 - Oftalmologia

    Abilitazione

    1985 /1 - Medicina e Chirurgia (Roma)


Degenerazione maculare essudativa: una forma legata all’età di cui la percezione significa già emergenza

Scritto da
Prof. Dr Andrea Cusumano

Pubblicato il
27/03/2013

Degenerazione maculare essudativa: una forma legata all’età. Oltre alla forma atrofica si può avere una seconda forma più importante, quella essudativa, che può essere anche essudativa emorragica.

 

La membrana di Bruch. Nella degenerazione maculare essudativa legata all’età, che viene molto spesso preceduta dalla forma trofica ma non necessariamente perché talvolta può avere un insorgere brusco e improvviso, si formano al di sotto delle retina dei neovasi, quindi dei capillari di nuova formazione, derivanti dal tessuto sub retinico, che penetrano attraverso una membrana elastica, la membrana di Bruch, la quale, perdendo di consistenza, fa sì che, come in un’ernia inguinale, si possono estrudere o propagare o estroflettere questi vasi nello spazio sub retinico.

 

Cosa succede? Questi vasi, che sono patologici, hanno una parete fenestrata, o porosa in maniera anomala, e non solo sollevano meccanicamente la retina perché la distorcono ma fanno sì che una quantità di liquido, che proviene da essi stessi e dal letto circolatorio, si possa propagare sotto o all’interno della retina.

 

Il nome della patologia è degenerazione maculare di forma essudativa legata all’età, o anche più semplicemente maculopatia essudativa.
È percepita visivamente dal paziente con una deformazione marcata delle immagini, le linee appaiono distorte e gli oggetti appaiono ondulati.
Quando questo si verifica, o quando il paziente ha mancato di sottoporsi ad un monitoraggio nel corso degli anni, è già in una condizione di vera e propria emergenza.

 

Oggi si può curare la patologia. Mentre prima si era costretti a subire la progressione della malattia, che portava ad una vera e propria cecità legale, esistono oggi terapie farmacologiche e/o laser che permettono al paziente, se non di guarire, almeno di rallentare la progressione della malattia; in alcuni casi di arrestarla in maniera definitiva ed in altri casi addirittura di ottenere un miglioramento della visione rispetto al momento in cui si era presentato al medico.



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