29/11/1984 - Medicina e Chirurgia (Roma)
27/06/1985 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Roma (Ordine della Provincia di Roma) n.36084
15/07/1988 - Oftalmologia
1985 /1 - Medicina e Chirurgia (Roma)
Scritto da
Prof. Dr Andrea Cusumano
Pubblicato il
18/05/2011
Radiazioni ultraviolette: punto primo. Le informazioni su questo argomento hanno una valenza scientifica più alta di quanto non si potrebbe pensare.
Per prima cosa va tenuto presente che ci deve essere un cambiamento nell’atteggiamento dei pazienti di fronte alle lenti solari degli occhiali.
Questo perché nelle radiazioni luminose elettromagnetiche solari ci sono due componenti, e in particolare le radiazioni ultraviolette possono essere nocive per varie parti dell’organismo tra sui il derma e soprattutto gli occhi.
La riduzione dell’ozono. Le radiazioni ultraviolette convenzionali, quelle che passano in maggiore numero, sono quelle denominate UVA.
Purtroppo negli ultimi anni è avvenuto un cambiamento della composizione della stratosfera in relazione all’ozono.
La riduzione dell’ozono, che è stata piuttosto sensibile, ha fatto sì che giungano sulla terra, in particolare in alcune zone dove c’è un vero e proprio buco dell’ozono, prima fra tutte l’Australia, una quantità di radiazioni ultraviolette non più soltanto di tipo A ma anche di tipo B e di tipo C.
Le radiazioni ultraviolette tutto l’anno. Le radiazioni ultraviolette sono caratterizzate, man mano che si va dalla A verso la B e la C, da una lunghezza d’onda minore ma da una maggiore intensità che le fa quindi diventare via via potenzialmente più dannose.
Questo ha fatto sì che noi siamo esposti tutti i giorni dell’anno, e non solo nei mesi estivi, a molte più radiazioni ultraviolette rispetto a quelle di cinquanta o di cento anni fa.
L’ultravioletto e l’occhio. È quindi molto elevata la quantità di ultravioletto che ha potenzialmente capacità lesive per le zone privilegiate dell’occhio, e in particolare per il cristallino.
Bisogna infatti considerare che questa componente dell’occhio è altamente sensibile all’ultravioletto e piano piano può dar luogo a una cataratta; e va anche ricordato che una struttura retinica come la macula ha una diretta correlazione, nel corso degli anni, con l’ultravioletto e può quindi dare adito a una degenerazione maculare legata all’età.
Tuttavia non è solo l’ultravioletto a creare le malattie oftalmiche, come la cataratta e la maculopatia degenerativa, ma può contribuire fortemente al loro sviluppo.
Radiazioni ultraviolette: punto secondo. La nostra protezione con lenti solarii adeguate, che prima poteva essere limitata all’estate, dovrebbe considerare seriamente l’uso di lenti solari filtrate in ogni momento dell’anno in cui ci esponiamo a un potenziale eccesso di radiazioni ultraviolette.
Va inoltre tenuta presente una seconda cosa molto importante che è l’assoluta carenza d’informazione su quanto riguarda le lenti solari con la filtratura: la qualità che devono avere, dove possono essere acquistate, cosa fa bene e cosa fa male.
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