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Prof. Dr Andrea Cusumano

Medico Chirurgo specialista in Oftalmologia

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laurea

    29/11/1984 - Medicina e Chirurgia (Roma)

    Iscrizione all'albo

    27/06/1985 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Roma (Ordine della Provincia di Roma) n.36084

    Specializzazione

    15/07/1988 - Oftalmologia

    Abilitazione

    1985 /1 - Medicina e Chirurgia (Roma)


L’ipermetropia è ben trattabile

Scritto da
Prof. Dr Andrea Cusumano

Pubblicato il
27/09/2010

L'ipermetropia è ben trattabile. Di fatto l'ipermetropia è una patologia ben trattabile sia con gli occhiali, sia con le lenti a contatto, sia con la chirurgia refrattiva.

Questo quando parliamo di ipermetropia che non superi le 5 o le 6 diottrie. 

 

L'ipermetropia assiale. L'ipermetropia è una patologia che molto spesso è di tipo assiale, basata sul fatto che l'occhio è un po' piccolo nelle dimensioni rispetto a quelle più o meno standard che sono di 22,3 - 23,3 millimetri.

Essendo più piccolo, il fuoco delle immagini che provengono dall'esterno cade dietro la retina e in tal caso la persona ipermetrope deve accomodare, cioè mettere in azione il meccanismo accomodativo, per riportare il fuoco delle immagini sulla retina, cosa che comporta uno sforzo quotidiano e continuo. 

 

La visione nitida stabilmente recuperata. Per alleviare lo sforzo accomodativo il paziente, oltre a utilizzare occhiali o lenti a contatto, può anche modificare in maniera molto efficace il profilo e la curvatura delle sua cornea con un intervento chirurgico, di chirurgia refrattiva di lasix o PRK, che sono le tecniche più frequenti.

Queste due tecniche, che durano 3 o 4 minuti, gli permettono di recuperare una visione nitida e di eliminare il pesante sforzo che era costretto a fare ogni giorno. 

 

Quando si sovrappone la presbiopia. Bisogna anche considerare che lo sforzo considerevole della compensazione da parte del paziente può essere effettuato solo fino a circa i 40 anni.

Dopo, quando comincia a sovrapporsi la presbiopia, il difetto non può più essere compensato tanto è vero che si dice, di un paziente ipermetrope latente, che si "slatentizza" , ovvero non ce la fa più a lavorare senza occhiali.

La presbiopia produce infatti un indurimento del cristallino che ne riduce la capacità plastica accomodativa.



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