29/11/1984 - Medicina e Chirurgia (Roma)
27/06/1985 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Roma (Ordine della Provincia di Roma) n.36084
15/07/1988 - Oftalmologia
1985 /1 - Medicina e Chirurgia (Roma)
Scritto da
Prof. Dr Andrea Cusumano
Pubblicato il
27/09/2010
Mosche volanti o macchie galleggianti. In inglese si chiamano floaters mentre per i latini erano muscae volitantes.
Il più delle volte non sono un fenomeno preoccupante.
In cosa consistono le mosche volanti. Esse consistono in alcuni aggregati proteici che precipitano e fioccano all'interno dell'occhio determinando una percezione di corpi mobili liberi che seguono i movimenti e l'inerzia dentro l'occhio; sono disperse nel corpo vitreo fino a interessare l'asse ottico.
È nel momento in cui passano davanti all'asse ottico che sono percepite.
Con il passare del tempo spesso questi corpi mobili si sedimentano per effetto della gravità e quindi un fenomeno così fastidioso può lentamente essere spontaneamente risolto.
Mosche volanti e flash. Quando questi corpi mobili si associano a flash è sempre necessario farsi visitare dall'oculista perché ci potrebbe essere un distacco vitreale, una contrazione del vitreo; infatti questa sostanza gelatinosa, aderente alla superficie retinica, si può contrarre e provocare delle rotture.
Occorre quindi controllare e, nel caso che si trovino queste rotture sulla superficie retinica, bisogna provvedere, con un trattamento laser, a sigillare le piccole zone che possono essere state alterate o fessurate all'interno della retina.
Mosche volanti e miopia. I pazienti sono spesso molto disturbati da questa patologia e se hanno una miopia molto elevata, oppure i corpi mobili sono così diffusi da non permettere loro di avere una visione utile, possono trovarsi in situazioni di pericolo, ad esempio durante la guida, perché questa massa vitreale, ovvero questi corpi mobili raggruppati si possono collocare in una posizione pericolosa davanti all'asse ottico.
La vitrectomia. Dobbiamo tuttavia anche ricordarci che esiste una chirurgia che si chiama vitrectomia che nei casi più avanzati, e solo in quelli, permette di aspirare e rimuovere i corpi estranei liberando il paziente da questa fastidiosa sensazione.
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Andrea Cusumano ha commentato:
Gent.ma Paziente,
.in linea teorica la somministrazione di cortisone non dovrebbe incidere in alcun modo con la progressione della comparsa di mosche volanti che di per sé rappresentano dei precipitati proteici del gel vitreale e/o frammentazioni del corpo vitreo che si è distaccato parzialmente dalla superficie retinica. In medicina, in ogni caso, non è mai possibile escludere del tutto la correlazione tra una somministrazione farmacologica ed una mutata condizione anatomo-funzionale anche se, come premesso, a tutt’oggi non ci è nota nel suo caso specifico.
Cordiali saluti Prof. Dr. Med. Andrea Cusumano
ha commentato:
Salve, è possibile che tale problema di "mosche volanti" si aggravi permanentemente in caso di importante infezione virale, scatenata dall'impropria somministrazione da parte di alcuni oculisti di cortisone senza aver accertato tramite esami, come da protocollo, l'esistenza della infezione virale?
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