30/10/1975 - Medicina E Chirurgia (Roma "La Sapienza")
14/04/1976 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Roma (Ordine della Provincia di ROMA)
18/07/1984 - Oncologia
16/03/1981 - Medicina Interna
1976 /1- Medicina e Chirurgia (Roma "La Sapienza")
Scritto da
Prof. Dr Francesco Cognetti
Pubblicato il
30/11/2011
Fonti:
Prof. Francesco Cognetti - Regina Elena – Roma (Vedi Link)
2nd International Meeting on News Drugs in Breast Cancer (Vedi Link)
Il progresso nella lotta alle cellule tumorali è evidente soprattutto in alcune forme di terapia del tumore della mammella decisamente innovative.
Le terapie integrate. La produzione dei cosiddetti “farmaci intelligenti” in grado di realizzare una terapia mirata (targeted therapy) non si propone di mettere da parte la chemioterapia, ma di procedere all'integrazione positiva fra le due soluzioni terapeutiche per sconfiggere meglio le cellule tumorali.
I vantaggi dell'integrazione tra i farmaci intelligenti e la chemioterapia sono sempre più evidenti: a questa infatti è demandato il compito di spazzare via più cellule tumorali possibile facilitando l'azione dei farmaci specializzati che riescono ad essere molto più efficaci quando si trovano a lottare con un numero ridotto di cellule neoplastiche; inoltre queste cellule, che hanno accresciuto la loro resistenza all'azione chemioterapica, risultano più sensibili ai farmaci biologici.
Il nuovo approccio al tumore della mammella. Gli ultimi anni hanno visto mutare sensibilmente l'atteggiamento concettuale rispetto all'intervento terapeutico sulla malattia oncologica.
Questo vale in particolare nei casi in cui il paziente sia già in fase di metastasi.
È invece ben diversa la situazione quando si ha come scopo la sola riduzione del rischio di una recidiva (fase adiuvante), obiettivo che si raggiunge con la chemioterapia, l’ormonoterapia (nei casi di tumore della mammella, del colon, del polmone e da poco anche del pancreas) e la terapia biologica.
Le terapie biologiche. Un significativo progresso si è ottenuto con lo studio e la messa a punto di farmaci sempre più specializzati, che sono in grado di aggredire solo le cellule tumorali imitando il modo di agire del sistema immunitario.
Uno dei primi risultati fondamentali è stata la produzione dell'interferone anche se risulta purtroppo efficace solo in pochi tumori, ad esempio il melanoma e alcuni tipi di linfoma e leucemia.
Gli anticorpi monoclonali sono stati sviluppati più di recente: colpiscono e distruggono le cellule tumorali evitando danni a quelle sane.
In questo caso infatti il legame tra il farmaco e il recettore impedisce il proliferare delle cellule
realizzando così un decisivo contrasto alla crescita della neoplasia.
I vantaggi delle terapie biologiche mirate. Le nuove terapie rivelano alcuni vantaggi decisivi grazie a un meccanismo d'azione radicalmente diverso da quello dei farmaci chemioterapici.
Queste caratteristiche consentono di combinare la terapia biologica con quella chemioterapia aumentando così le concrete opportunità di successo nei confronti delle cellule tumorali.
La disponibilità di strumenti terapeutici per alcune neoplasie, che sino ad oggi si erano rivelate refrattarie alla chemioterapia come quelle del rene, è ora assai più ricca e innovativa.
L’utilizzo di queste nuove molecole, definite “intelligenti” e con un obiettivo specifico, offre infatti risultati di straordinaria importanza che non potevano essere immaginati anche solo alcuni anni or sono.
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