perimiocardite

Buongiorno, sono un ragazzo di 21 ricoverato 2 mesi fa per una perimiocardite causata da batterio Mycoplasma Pneumoniae. Dimesso dopo 1 settimana da terapia intensiva continuo cura con Aspirina, Colchicina, Bisoprololo (betabloccanti) e Rampiril (Aceinibitore). 5 giorni fa, in seguito a uno sforzo fisico, ho accusato tachicardia, pressione sistolica moderatamente elevata, fastidio al petto (al cuore) e intorpidimento del braccio sx. Mi reco in pronto soccorso e dopo aver ripetuto 2 volte esami del sangue ed ECG a distanza di 6 ore, i valori della troponina sono ottimali, ECG nella norma e su mia richiesta è stata effettuata un'ecocardiografia dove non evidenziava versamento pericardico e il cuore era ok. Dopo le dimissioni ho solo accusato fastidio al petto (oppressione) per i 2 giorni seguenti e noto ancora adesso una fitta più o meno dolorosa al cuore quando riempio i polmoni al 99/100%. Questa fitta a cosa può essere dovuta? Uno sforzo fisico notevole (durato però 10 min) nel periodo di guarigione può essere causa di danni al cuore? (nonostante gli esami clinici siano nella norma). L'assenza di versamento influisce o meno nella diagnosi di pericardite? Se il cuore è sottoposto a sforzo in fase di guarigione, la pericardite potrebbe trasformarsi in cronica?
La ringrazio per l'attenzione e mi scuso per le domande: mi trovo in uno stato di ansia per la paura di avere danni anche lievi al cuore.
Ringrazio e colgo l'occasione per porgerle i miei più sentiti auguri.
Cordialmente,
Simeone