Ci sono in Italia chirurghi che utilizzano la tecnica della Lejour per la riduzione del seno? Qual'è sono le differenze tra la tecnica classica ( T inversa) e quella della Lejour?
davoli
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Gentile avanti 12, parliamo di mastoplastica riduttiva. Con la tecnica sec. Lejour è prevista oltre alla cicatrice periareolare , una cicatrice verticale ( più o meno obliqua ) ; nell'intervento tradizionale è prevista anche una cicatrice nel solco sottomammario che da ,appunto , una "T capovolta ". Nelle mie mani , purtroppo, non sempre è possibile terminare l'intervento con la sola cicatrice verticale , ed è necessario ricorrere alle cicatrici inferiori ( più o meno lunghe ). Voglio dire che non sempre è possibile scegliere ma conviene dire alla Paziente che l'intervento , correttamente eseguito, nel suo caso, prevederà una cicatrice...... Cordiali saluti guido davoli
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La tecnica contempla un tipo di rimodellamento dal quale esita una cicatrice ad "elle" anzichè a T rovesciata sul polo inferiore della mammella ( oltre alla cicatrice intorno all'areola che è presente in tutte le metodiche ). In questa tecnica si associa inoltre una liposuzione delle mammelle per ridurne la componente adiposa in modo uniforme. Nella corsa a presentare metodiche che riducessero ove possibile le dimensioni delle cicatrici senza penalizzare la forma, questa tecnica si presentava come un buon compromesso nell'ottimizzare il risultato:forma buona, riduzione di volume sufficiente, cicatrici contenute, mentre la tecnica che eliminava completamente le cicatrici a livello del polo inferiore delle mammelle operando a livello cutaneo solo intorno all'areola e quindi lasciando solo una cicatrice periareolare, era penalizzata da una forma piuttosto piatta. La Lejour rispetto alla tecnica tradizionale a T rovesciata è da considerarsi un'evoluzione. Il punto comunque non è questo: non è a livello delle cicatrici cutanee che si deve giudicare la qualità e cioè il successo di una tecnica, ma soprattutto in relazione al tipo di risultato finale in termini di volume e di forma a partire da determinate condizioni. Ad esempio se la riduzione di volume richiesta è notevole e il punto di partenza è di una mammella molto grossa ( decima misura ), la T rovesciata garantisce meglio il raggiungimento dell'obbiettivo rispetto alle altre tecniche , mentre se il problema della mammella è di essere più rilassata che grossa, la "Lejour" è secondo la mia opinione migliore, rispetto alla T rovesciata tradizionale ( anche nell'ambito della T rovesciata ci sono infatti molte varietà di tecniche ). Altro aspetto da tenere in considerazione è il tipo di asportazione ghiandoloadiposo che si intende realizzare: nelle mammelle di grandi dimensioni, se la paziente esige la riduzione di molte taglie, è necessario operare secondo il cosiddetto"peduncolo" inferiore che prevede di asportare il complesso ghiandoloadiposo dal polo superiore, mentre nelle altre tecniche si opera soprattutto sul polo inferiore. E' in ultimo intuibile che a fronte di grandi asportazioni le cicatrici non possono essere più "ridotte" di tanto, mentre il discorso delle tecniche a cicatrici contenute si "gioca" soprattutto nei rimodellamenti di mammelle di dimensioni più o meno nella media. Personalmente se ne ravvedo l'indicazione opero tranquillamente anche secondo la tecnica da Lei menzionata. Saluti dr Giovanni Ponzielli
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Dr Alessandro Morelli Coghi
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Gentile Sig.ra, la tecnica Lejour si riferisce ad un intervento che permette la riduzione di volume di un seno troppo abbondante. La differenza sostanziale rispetto alle tecniche più tradizionali consiste nel fatto che la Lejour prevede, oltre alla cicatrice attorno alla areola, solo una cicatrice verticale dall'areola al solco inframammario, mentre le altre tecniche necessitano di una cicatrice ulteriore nel solco inframammario. Si tratta di una tecnica veramente buona, che eseguo con una certa regolarità da qualche anno. Ha però due limiti a mio parere. Il primo, è che va riservata alle pazienti con ottimo trofismo ed elasticità cutanea, perchè la tecnica, per evitare le cicatrici orizzontali, "sfrutta" proprio la contrazione cutanea per modellare la mammella; il secondo, è che è prevista per risuzioni mammarie di bassa-media entità, direi fino a 350-400 gr di tessuto asprtato. Per riduzioni maggiori, è secondo me inevitabile ricorrere alle tecniche più tradizionali. In conclusione, si tratta di una tecnica che, se l'indicazone è corretta, porta a risultati veramente soddisfacenti. Spero di esserLe stata utile dott. A. Morelli Coghi
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