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fra73
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Buona sera,

mi chiamo Francesco, ho 45 anni, alto 170, peso 70, fisico nella norma, nessuna importante patologia generale attualmente o storicamente, fumatore medio, situazione dentale un po' da sistemare per mancanza storica di diversi molari e pulizia dagli effetti del tabacco da eseguire, ma nessuna evidente patologia di specifica pertinenza stomatologica, dalle ultime visite effettuate.

E' da circa un mese che rilevo un anormale ingrossamento e durezza alla palpazione di quelle piccole “ghiandole” mobili (uso il termine in modo pratico, non so se correttamente sotto il profilo medico) che si trovano ordinariamente all'interno delle labbra sia superiori che inferiori. Circa un mese fa la cosa è cominciata, notandola, al risveglio, senza dolore né altri sintomi che non fossero la sensazione di rigonfiamento, confermata toccando le parti con le mani pulite, in riferimento all'estremità destra del labbro inferiore interno, è durata 3 o 4 giorni per poi rientrare nella normalità. Dopo qualche settimana, la cosa si è ripetuta all'estremità sinistra del labbro superiore interno, mi sembra riguardare una specifica di queste ghiandole e, questa volta senza regredire da circa 2 settimane, dandomi la stessa permanente sensazione (giorno si, giorno no) della quale trovo conferma dell'ingrossamento tramite leggera auto palpazione. Sempre senza dolore, senza lesioni e senza sanguinamento.

Il medico curante, con una prima diagnosi abbastanza superficiale, senza palpazione, mi ha espresso l'opinione che il fenomeno “rientra nell'ambito dell'herpes o delle afte” consigliandomi di applicare Aciclovir, per poi rivalutare: la superficialità sta a mio avviso, oltre che nelle modalità di svolgimento della “visita”, soprattutto nel fatto che, avendo io avuto esperienza di entrambe, so che si tratta di due problemi dermatologici diversi e non vedo come possano essere quindi trattati con lo stesso farmaco.

Vorrei quindi avere dai cortesi dottori di questa Community un parere, che prenderò per quello che è e senza sostituirlo con gli eventuali approfondimenti. E anzi chiederei verso che tipo di specializzazione mi dovrei orientare per saperne di più (Odontostomatologia? Dermatologia? Otorinolaringoiatria? Gnatologia?)

Aggiungo a titolo di completamento e/o anche per sollecitare se del caso eventuali correlazioni, la descrizione di un problema che ho avuto a fine novembre dell'anno scorso: dopo un episodio traumatico notturno, probabilmente per una posizione sbagliata assunta nel prendere sonno e relativa caduta, con risveglio doloroso l'indomani e dolore acuto all'articolazione temporo-mandibolare destra, con impossibilità ad aprire la bocca oltre la metà circa e relativo click di risistemazione dell'articolazione, ho effettuato su consiglio gnatologico TC CONE BEAM ed RMN all'ATM destra/sinistra, bocca aperta/chiusa.

Riporto, nell'ordine, i due referti:

“I condili mandibolari sono regolarmente accentuati nelle rispettive fossette glenoidee in condizione di intercuspidazione, con iniziale appiattimento della superficie articolare del condilo di sinistra. Durante il movimento di apertura della bocca l'escursione dei condili è asimmetrica, risultando ampia in particolare l'escursione del condilo di sinistra, attenuata l'escursione del condilo di destra. D'ambo i lati non si visualizzano fenomeni erosivi dei capi articolari contrapposti.”

“A destra: iniziali alterazioni involutive del menisco, indenne da lesioni. Regolari rapporti condilo-meniscali a bocca aperta e chiusa. Regolare escursione del condilo mandibolare. Sfumata sofferenza edematosa sottocorticale di entrambi i versanti articolari, più evidente a livello del condilo. Non significativo versamento articolare.
A sinistra: iniziali alterazioni involutive del menisco, indenne da lesioni. Regolari rapporti condilo-meniscali a bocca aperta e chiusa. Eccessiva escursione del condilo mandibolare nelle immagini a bocca aperta. Sfumato edema spongioso sottocorticale del condilo mandibolare. Non significative versamento articolare.

Se ne è dedotto, per il momento, che il trauma notturno si possa essere innestato su una situazione infiammatoria già in atto. In ogni caso, il dolore e la relativa difficoltà nella masticazione dei cibi, sono stati trattati con una cura di impatto antinfiammatoria per 15/20 giorni, si sono molto lentamente e gradualmente ridotti fino a scomparire del tutto nell'arco di alcuni mesi, salvo avvertire episodicamente un leggero click mandibolare non doloroso. L'odontostomatologo/gnatologo mi aveva anche consigliato una bassa dose di Rivotril 2,5 mg/ml come miorilassante ed in riferimento al suo positivo effetto sulle fasce muscolari locali. Farmaco che ho comprato, ma che ammetto di non aver assunto in virtù di una mia reticenza verso tutto ciò che è atto a generare assuefazione.

Su questo specifico problema, comunque, lo specialista ha rinviato a controllo, che devo eseguire per valutare l'eventuale uso di un bite (notturno) ed approfondire la possibilità di una diagnosi di bruxismo (notturno) che, al momento, chi dorme con me:

esclude, se per bruxismo si intende digrignamento della mandibola
conferma, se per bruxismo si intende anche episodi singoli di battimento delle arcate dentarie l'una contro l'altra.

Non so se tutto ciò possa essere collegato al problema labiale, magari come forma reattiva all'infiammazione dei condili mandibolari.

Resto quindi in attesa di un vostro gentile contributo e ringrazio anticipatamente.
 
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