Buongiorno,
Vi scrivo per cercare di capire la mia situazione e i problemi che sto riscontrando con i professionisti a cui mi sono rivolto.
Ho 35 anni, sono normopeso, attento all’alimentazione e svolgo regolare attività fisica sia aerobica che anaerobica, ma soffro da diversi anni di mancanza di desiderio/libido e difficoltà a mantenere l’erezione, umore costantemente depresso e stanchezza cronica.
Ho autonomamente deciso a marzo, in occasione delle analisi ricorrenti del sangue, di chiedere anche i valori di T e T libero che sono risultati essere 335 ng/dL per il T (range 240 - 870) e 8,9 pg/ml per il t libero (range 20 - 64, dove inferiore a 9 è indicato per le donne!).
Documentandomi sul sito della SIAMS per capire meglio la situazione ho individuato le linee guida secondo le quali “quando i valori sierici di TT oscillano tra 8-12 nmol/L (zona grigia), in presenza di sintomi, è indicato ripetere il dosaggio di TT e aggiungere la misurazione di SHBG e di albumina per la valutazione del T libero... un valore <0.225 nmol/L è comunemente considerato sufficiente per iniziare un trattamento sostitutivo”. Inoltre, secondo la nota 36 Aifa un valore inferiore a 12 nmol/L o 350 ng/dL), sempre in presenza di sintomi tipici, giustifica non solo la prescrizione di T ma addirittura la prescrizione a carico del SSN.
Mi sono pertanto rivolto ad una dottoressa endocrinologa dell’ospedale della mia città che mi ha invece liquidato in pochi secondi, ritenendo i valori addirittura “buoni” e tuttavia mi ha prescritto ulteriori analisi, girandomi poi al collega andrologo.
Con queste analisi oltre ai valori di T (380 questa volta, quindi appena fuori dalla zona grigia) ha richiesto anche 17 beta estradiolo (16.4 range 11 - 43) LH (2.6 range 1.7 - 8.6) FSH (3.4 range 1.50 - 12.50) Prolattina (10.1 range 4 - 15.2) nonché, ma solo su mia insistenza, albumina (4.9 g/dL range 3.5 - 5.3) e SHBG (45,5 nmol/L range 13 - 71), per il calcolo del T libero con metodo indiretto secondo la formula di Vermeulen, sul sito
http://www.issam.ch/free testo.htm.
Inizialmente l’andrologo dell’ospedale sosteneva la normalità dei suddetti valori ma a quel punto ho sottoposto alla sua attenzione le citate pubblicazioni nonché la nota 36 e ha allora deciso di prescrivermi per 1 mese tostrex 2%. La cura è stata fallimentare in quanto il T totale è risultato al 18/6 pari a 275 ng/dl con un T libero di 8,2 pg/ml - metodo diretto - e 4,28 ng/dl (cioè 0,1484 nmol/L) con il metodo indiretto (SHBG 45,6 nmol/L e albumina 4,56 g/dL). Nonostante ciò l’andrologo non ha voluto, almeno nell’immediate, proseguire la terapia, fissandomi però un nuovo appuntamento fra 1 mese, con le nuove analisi del T e T libero.
A questo punto mi chiedo come sia possibile che nonostante secondo le linee guida i miei valori, associati ai sintomi descritti, giustificherebbero una terapia sostitutiva, i due specialisti sembrano assolutamente diffidenti nei confronti di una terapia al testosterone (anche l’andrologo mi ha già anticipato di non voler prescrivere testosterone in forma diversa dal gel). Mi sono rivolto io alle persone sbagliate oppure ho male interpretato le linee guida?
Poiché sono abbastanza convinto che i miei problemi siano riconducibili a una mancanza di testosterone e poiché sto conducendo una vita con una qualità discutibile vorrei intraprendere una terapia sostitutiva ma non so a chi rivolgermi e certamente vorrei evitare il fai da te.
Vi ringrazio per l’eventuale risposta.