Buongiorno, cercherò di essere sintetica per quanto posso, poichè la mia vicenda inizia nell'anno 2013, e ad oggi non ha ancora trovato un epilogo. Vi chiedo di avere pazienza.
Nel 2013, a 24 anni, si manifesta per la prima volta acne insistente. Sotto prescrizione medica, inizio ad assumere per sette giorni Minocin antibiotico. In quei giorni, sono cominciati anche i miei problemi intimi (fastidi e bruciori). Dopo un rapporto, finisco in ospedale per una tumefazione notevole delle piccole labbra. I medici dell'ospedale non sanno darmi spiegazioni, e mi liquidano senza terapie e diagnosi valida. Ginecologa n°1 mi prescrive una cura locale. Ma nulla da fare, passano i mesi e continuo a soffrire di bruciori e pruriti. Si ripresenta un gonfiore post rapporto, stavolta seguito da desquamazione dell'interno coscia e vicino ad ingresso vaginale (episodio isolato). Sempre ginecologa n°1, senza effettuare tamponi, mi prescrive due settimane di Sporanox, più Daktarin locale. La situazione va a calmarsi. Dopo mesi, riprendono i fastidi, con perdite. Ripeto la cura locale, ma senza risultati. Cambio dottoressa. Ginecologa n°2, tramite tampone, trova Candida Albicans. Mi prescrive un mese e mezzo di Diflucan, e varie lozioni locali. Continuo a star male, ma cessano le perdite vaginali. Così, passa il primo anno. L'acne continua a divorarmi il viso, e ginecologa n°2 diagnostica ovaio micropolicistico. Contemporaneamente, non riscontrando più perdite anomale, con swab test diagnostica anche Vulvodinia. Inizia il calvario peggiore, poichè la terapia prevede Gabapentin e Laroxyl, più integratori. Non sopporto la cura: sono sempre stanca e distratta, la mia salute intima sembra dipendere da questi medicinali, poichè appena stabilisco di scalare, i fastidi tornano prepotenti. Inoltre la ginecologa in questione, non mi da nessuna garanzia di guarigione. I miei fastidi diventano anche di natura spontanea, oltre che provocata (esempio dal rapporto). I saponi, di varia natura, pizzicano. Rinuncio a jeans e ad indumenti attillati. Anche il salvaslip o la semplice carta igienica, diventano un problema. Passa il secondo anno. La cura della Vulvodinia, e la malattia stessa, mi stanno distruggendo. Ginecologa n°2 sperimenta su di me qualsiasi cosa: manipolazioni interne, utilizzo di fiale calde per rilassamento, kegel, mio-tens e tens antalgica (qualcosa come 30 sedute). Tutto inutile al fine della guarigione, ma peggiorativo. Nel 2015, sempre la stessa dottoressa, misura per la prima ed unica volta il mio tono vaginale di base, che risulta 0,3. Decido di dire basta. Abbandono la Ginecologa n°2 e mi disintossico da ogni cura. Si susseguono Ginecologa n°3, che mi richiede un dosaggio ormonale (abbastanza nella norma) e che sospetta endometriosi senza accertamenti, e Ginecologo n°4, che mi dice: <<Tu soffri di cistite cronica!>>. Curo questa fantomatica cistite, ma nulla cambia, inoltre diversi esami delle urine pre e post cura, smentiscono questa diagnosi! Riprendo successivamente e a singhiozzi la cura di Laroxyl, quando i fastidi diventano più forti, e comincio un ciclo di agopuntura, con miglioramenti relativi. Intanto tramite dermatologa, inizio terapia di Belara per acne, e con essa, giungono i primi miglioramenti sul viso. Arriva febbraio 2016 e mi reco fino a Bologna per incontrare Ginecologo n°5. Durante la visita, riibadisce diagnosi di Vulvodinia. Mi prescrive Lyseen ed alza dosaggi di Laroxyl. Dopo due mesi e mezzo, interrompo anche questa cura: accuso mal di stomaco, stanchezza perenne ed il principio di forti dolori alla gamba sinistra (lato peggiore anche dei miei fastidi vaginali). Inizio ad indagare sulla salute della mia colonna vertebrale, per i dolori alla gamba, e poichè mi viene spiegato che effettivamente un disturbo alla colonna, può riflettersi sugli organi genitali. Tramite risonanza lombo sacrale, si referta: "L3-L4 protrude posteriormente a larga base ed impronta il sacco durale, impegno discale biforaminale inferiore prevalente a sinistra ove ipotizzabile conflitto con L3. L4-L5 protrude posteriormente a larga base, e impronta il sacco durale. Impegno discale biforaminale inferiore prevalente a sinistra senza conflitto con L4. Segni di artropatia e di ipertrofia nei processi articolari." Parlo con un ortopedico, raccontando dei disturbi vaginali, e dei nuovi dolori alla gamba sinistra (a mio avviso sciatalgia) che talvolta m'inchiodano a letto. L'ortopedico deride le mie ipotesi, <<Ma faccia un pò di ginnastica e via...>>. Insoddisfatta dei pareri del medico, comincio a praticare yoga per 6 mesi, e noto miglioramenti a livello generale, ma non sui problemi sottoposti. Arriviamo finalmente ad oggi. Tento consulto con nuova ginecologa n°6. Mi dice che visivamente è tutto a posto, e che dall'eco transvaginale non si evince nulla di strano, tanto meno un ovaio micropolicistico. Addirittura, osservando le ecografie degli anni precedenti, si pone il dubbio che possa averlo mai avuto (!?!?!?). Esegue un pap-test che risulta nella norma, se non nella voce "infiammazione": flogosi lieve. Tuttavia, lei dice che va bene così, e che è tutto a posto. Mi chiede un esame del sangue specifico per eliminare qualsiasi dubbio su un qualche focolare di endometriosi, (ma posso assicurare non crede nemmeno lei in questa ipotesi...), e mi spiega che l'endometriosi può causare dei fastidi interni... (Ma io non ho problemi in profondità, provo fastidi nella zona esterna delle labbra e piccole labbra, e subitamente nell'ingresso vaginale, o poco dopo...)
E dunque, eccomi qui. Un caso disperato, distrutto da tutte queste cure, da tutti i pareri discordanti. In questi anni ho cessato di mia spontanea volontà ogni terapia del caso. I fastidi si sono ammortizzati, ma sono ancora presenti. Ho imparato a gestirmi, soprattutto per i fastidi provocati, ma posso assicurare che non è vita. Se durante un rapporto ignorassi i bruciori, finirei nuovamente con gonfiori alla vagina. I fastidi spontanei, capitano comunque un pò quando vogliono. E intanto, continuo Belara oramai da un anno e sette mesi, poichè nessuno ha saputo dare indicazioni precise nemmeno sul mio acne.
Mi piacerebbe poter ricevere i vostri pareri, e potermi confrontare con voi. Vi ringrazio per l'attenzione. Saluti.
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