Gruppo sanguiogno RH

Gentile Signora la cosa è un pochino più complessa! Va sempre accertato il gruppo sanguigno dei genitori, anche quando se ne è a conoscenza. Va fatta una verifica ulteriore ripetendo l'esame all'inizio della gravidanza. Quando c'è presenza di Rh in entrambi i partner il problema non sussiste, come non sussiste se la madre risulta essere positiva al fattore Rh ed il padre essere negativo. Il problema insorge quando la madre negativa è portatrice di un figlio con gruppo sanguigno Rh positivo come il padre, in quel caso il sistema immunitario materno può produrre anticorpi anti Rh e quindi scatenare un sistema di aggressione nei confronti dei globuli rossi fetali dotati del fattore Rh fino ad arrivare alla loro distruzione. Poichè il gruppo sanguigno si scopre solo alla nascita, è fondamentale che in una coppia con Rh NEGATIVO della madre, ed Rh POSITIVO del padre, si proceda con la massima cautela ed osservazione; mi spiego meglio: in caso di aborto precoce, in caso di villocentesi o di amniocentesi è SEMPRE indispensabile praticare la immunizzazione materna mediante una fiala intramuscolo di anticorpi antiRh, poichè in tutti questi casi non sappiamo ancora se il figlio è di gruppo positivo o negativo; nel dubbio si pratica l'immunizzazione, assolutamente non dannosa nel caso di gruppoRh negativo del feto. Quando non accadessero gli eventi sopra descritti, è d'obbligo controllare con il TEST DI COOMBS indiretto (cioè sul sangue della madre) mensilmente come prevede il protocollo nazionale degli esami in graviodanza, che non esistano alterazioni di tale esame il cui risultato deve essere sempre negativo fino alla fine. Una volta espletato il parto, con figlio Rh POS si pratica l'immunizzazione e si ricontrolla a distanza di 6 mesi ancora il test di Coombs.

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Dr Graziana Ascani

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