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electrogulp
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Buongiorno,

a mia madre (ad oggi 77 anni) è stato diagnosticato un idrocefalo normoteso a fine 2016 (è stata fatta RM), idrocefalo probabilmente già in essere da un paio d'anni in quanto essendo reduce da un lutto (la morte del marito), alcuni sintomi come il deficit cognitivo erano stati attribuiti allo stato depressivo nel quale versava;

in seguito alla diagnosi il geriatra ci ha indirizzato verso un neurochirurgo per valutare l'eventualità di un intervento di shunt, intervento che non è stato però ritenuto necessario (in quanto - per quello che ne ho capito io che non sono un medico - la triade di sintomi non era così invalidante da giustificare i rischi dell'intervento). Non le sono stati fatti test liquorali (non ci sono stati richiesti)

Da allora (dal 2017) mia madre è in terapia con il Donepezil Aurobindo, le RM che effettua annualmente riportano uno stato di idrocefalo normoteso invariato, ma io riscontro un - seppur lento - peggioramento cognitivo, in particolare per quanto riguarda memoria e concentrazione. Viceversa, in effetti prima del trattamento aveva difficoltà a deambulare, le era capitato di cadere, cosa non più avvenuta.

Non sarebbe stato opportuno effettuare lo shunt o perlomeno i test liquorali?

Sarebbe opportuno farli almeno ora, oppure dato il tempo trascorso ormai un eventuale intervento risulterebbe comunque inutile?

L'idrocefalo normoteso può peggiorare le condizioni del paziente fino a portarlo alla morte?

Grazie
 
de divitiis
Esperto di ABCsalute.it
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Gentile utente,
Nel sospetto di idrocefalo normoteso è sempre opportuno eseguire i test liquorali. Per quanto riguarda la seconda domanda la risposta è no.
Cordialità
OdD

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Prof. Dr Oreste de Divitiis
    80131 NAPOLI (Napoli)
    Via Sergio Pansini
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    oreste.dedivitiis@unina.it
 
electrogulp
Utente di ABCsalute.it
Messaggi: 2
Buongiorno Professore, grazie per la sua precedente risposta.

Ho letto su un sito Internet che per quanto riguarda il declino cognitivo, senza intervento il peggioramento delle capacità cognitive è progressivo ed irreversibile.

Stante che mia madre ha quindi probabilmente già compromesso la memoria, visto il tempo trascorso da quando le è stato diagnosticato l'idrocefalo, se si operasse ora c'è una probabilità che il peggioramento perlomeno si arresti?

Grazie ancora
 
de divitiis
Esperto di ABCsalute.it
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Messaggi: 104
Gentile utente,
Purtroppo non è sempre possibile,attraverso il portale, rispondere in maniera seria e professionale a tutte le vostre domande. Senza aver visionato le immagini, senza aver visitato la paziente, senza aver eseguito i test liquorali e senza aver valutato l'entità ed il tipo di disturbi mnesici non è veramente possibile fare delle previsioni.
Le consiglio di affidarsi ad un bravo neurochirurgo di sua fiducia e della sua zona che dopo le valutazioni di cui sopra potrà essere sicuramente più preciso nel risponderle di quanto possa fare io senza tali elementi.
Cordialità
OdD

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