Buongiorno, 23 giorni fa mia suocera (71 anni) è stata portata in ospedale con sospetta ischemia. Aveva la bocca storta, faceva fatica a parlare e risultava confusa, al punto che in ambulanza ha confuso il genero per il marito. Arrivata in ospedale è stata sottoposta a tac celebrale. Nel giro di qualche ora la bocca è tornata apposto, ma la confusione non passava. Dopo un EEG si sono accorti che il cervello dava delle "scosse" irregolari e forti, identificate come crisi epilettiche. Nei giorni seguenti è stata sottoposta a eco dopler alle carotidi, le quali sono risultate completamente libere, risonanza magnetica, tac con liquido di contrasto. A questo punto hanno escluso tumori ed attacchi isachemici. Dopo 8 giorni è stata sottoposta al prelievo di liquido celebro spinale.. da qui è iniziato il peggioramento. In seguito a questo esame la signora ha iniziato ad agitarsi, al punto da rimanere sedata per 3/4 giorni. Gli esiti hanno escluso batteri e forme virali. Terminati i giorni di sedazione è parsa sempre meno presente, si limitava ad aprire gli occhi quando la si chiamava e neanche sempre, addirittura è stata definita in uno stato di pre coma, ribaltava gli occhi, non urinava più e faceva fatica a respirare. Nel giro di qualche ora però la situazione è leggermente migliorata: si girava se la chiamavo, muoveva braccia e gambe (tenendo la mano dx chiusa in un pugno) e addirittura è riuscita a dirmi "ciao". Il giorno seguente ancora stato di pre coma. Visto che dalle prime cure tramire antibiotici e anti epilettici non hanno avuto risposta, è stata sottoposta ad un body scanner per escludere eventuali tumori/metastasi. Tutto negativo. Viste le difficoltà respiratorie, e la continua presenza di crisi epilettiche interne al cervello, è stata trasferita nel reparto di terapia intensiva neurologica, dove è stata intubata e messa in coma farmacologico al fine di salvaguardare l'attività celebrale. A questo punto è stata sottoposta ad un controllo di tutte le vene, e a un controllo al cuore passando dalla bocca. Vene tutte libere e cuore perfettamente apposto. In seguito è addirittura stata sottoposta ad un test su una puntura di alcuni tipi di zecca e a lavaggi del sangue. Tutto negativo. 3 giorni fa, hanno detto che queste crisi non si sono ancora calmate, che domani verrà sottoposta a tracheotomia e che verrà portata in uno stato di coma ancora più profondo tramite barbiturici. Se anche così non riescono a fermare gli attacchi epilettici ci hanno detto che non sanno più cosa fare e che se non migliora saranno costretti a svegliarla e poi si vedrà. In seguito ad un consulto con un medico di mia conoscienza è stata confermata la presenza di un'ischemia, ma non si sa se sia stata la causa o la conseguenza di questi attacchi. Durante queste settimane abbiamo sentito parlare di ictus, ischemia, tumore al cervello, encefalite, vasculite, malattia autoimmune.... ma sta di fatto che dopo 23 giorni ancora nessuno è stato in grado di fare una diagnosi certa e tantomeno a placare queste crisi. Ci hanno consigliato di non spostarla in un'altra struttura. Dobbiamo accettare il fatto che se dopo questo tentativo, la struttura ospedaliera non sia più in grado di fare niente? Dobbiamio metterci l'anima in pace senza avere una diagnosi definitiva? I medici ci hanno chiaramente detto che stanno andando a tentativi e che sono stupiti da quello che sta succedendo. Potreste gentilmente darmi qualche consiglio su come procedere o se è possibile identificare il Problema?
Grazie mille - Debora
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