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Mely
Utente di ABCsalute.it
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Ieri ho fatto una visita pre operatoria Per sottopormi al laser e L oculista mi ha detto che ero idonea per farlo ma avendo le PUPILLE TROPPO GRANDI ( si dilatano eccessivamente ) dopo il laser ci sarebbe stata la possibilità che alla visione notturna di fonte di luci come fari delle auto , lampioni.. avrei potuto vedere degli aloni attorno alla luce stessa e quindi riportato fastidi alla guida di notte. Sono miope e mi manca -6 e -6,75. Premetto che questi fastidi adesso non c'è li ho e potrebbero venirmi solo dopo L operazione . Secondo voi dovrei operarmi oppure questo difetto potrebbe invalidarmi a tal punto che non posso più guidare di notte?
Premetto che porto gli occhiali da quando avevo 5 anni e ora ne ho 23 e vorrei liberarmene. Grazie aspetto con ansia un parere
 
PROF.SIRAVO
Utente di ABCsalute.it
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Messaggi: 560
Per la pupillometria si deve sempre effettuare una valutazione multimodale:


•Un modulo di pupillometria opzionale completamente integrato con la topografia che permette di:
•Eseguire la misurazione della pupillometria in condizione di luce scotopica (0.4 lux) al fine di valutare la massima estensione della pupilla e la dimensione della zona ottica da impostare in un trattamento.
•Eseguire la misurazione della pupillometria in condizione di luce mesopica (4 lux).
•Eseguire la misurazione della pupillometria in condizione di luce fotopica (50 lux).
•Eseguire la misurazione della pupillometria dinamica, partendo da oltre 400 lux e spegnendo la sorgente luminosa al fine di lasciar dilatare la pupilla fino alla sua massima estensione.
•Valutare il decentramento pupillare rispetto al vertice corneale per ognuna delle condizioni sopra descritte e la deriva del centro pupillare durante la dilatazione
•Applicare le misure precedentemente enumerate al calcolo del fronte d’onda corneale e visualizzare la pupilla in diverse condizioni sulla mappa topografica.




Pupillometria e zone ottiche



A sinistra una pupilla in midriasi (dilatata). Tale condizione si verifica fisiologicamente in penombra (nella guida notturna, al cinema, la sera) ed è responsabile degli aloni intorno alle luci se viene utilizzata, per il trattamento una laser, una zona ottica piccola. Sulla destra la misurazione di un pupilla mediante un pupillometro a raggi infrarossi.
La cornea per la chirurgia refrattiva , può essere divisa in due zone, la zona ottica e la parte periferica. La prima, le cui dimensioni, profilo e curvatura variano da individuo ad individuo, è quella che ha rilevanza ottica ed il compito di far convergere i raggi luminosi sulla cornea mentre la porzione periferica ha una funzione prevalentemente si sostegno, di riserva cellulare e partecipa alla porzione esterna del campo visivo, solo in condizioni di dilatazione pupillare. La zona ottica corneale prepupillare (di circa 4,5 mm di diametro) è quindi la parte più importante dell’intera cornea ed è quella dove si verificano le più importanti modificazioni in seguito a chirurgia rifrattiva e quella più sensibile ai processi di cicatrizzazione (che avviene per via centripeta dalla periferia corneale). Conseguentemente lo studio della motilità pupillare e delle sue modificazioni in condizioni di scarsa illuminazione (scotopiche), è un esame indispensabile per la corretta programmazione della zone ottica da scegliere per il trattamento laser e la cui attenta considerazione evita l’insorgenza degli aloni e dei fenomeni di multifocalità lamentati dai pazienti di notte o in particolari condizioni come alla guida. Il diametro pupillare varia da soggetto a soggetto ed anche grandemente con l’età (generalmente diminuisce negli anni). Vengono utilizzati strumenti a raggi infrarossi per valutare il massimo diametro pupillare in condizioni si bassa luminanza. La scelta della zona ottica deve essere correlata al difetto refrattivo da correggere, in relazione con la profondità della camera anteriore, ai diametri corneali, ai raggi di curvatura corneale, alla zona di "transizione" desiderata (raccordo tra la zona ottica e la restante cornea non interessata dal trattamento), alla pachimetria centrale e alla possibilità di ampliare la zona ottica del laser. Anche eventuali decentramenti pupillari (pupilla decentrata rispetto alla mira di fissazione del paziente), devono essere attentamente considerati nella programmazione della zona ottica.

PUPILLOMETRIA BINOCULARE DINAMICA :

analizza il diametro della pupilla nelle diverse condizioni di luminosità.
E' utile come screening per l'idoneità alla chirurgia refrattiva e per rilevare danni neurologici.






Un caro saluto
Prof.Duilio Siravo
siravo@supereva.it
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Cell.:3385710585
PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO
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Prof.D.Siravo
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