Buongiorno, sono nuova del Forum, e vorrei parlare del mio problema:
a partire dai 4 anni di età, ho avuto una cheratite erpetica recidiva(5 volte) che ha compromesso notevolmente l'integrità della cornea, anche perchè 46 anni fa, non esistevano farmaci antivirali efficaci.
Oggi, all'età di 50 anni posso dire di aver vissuto una vita normalissima, con una visione ottimamente bilanciata grazie all'occhio sano superattivo che ha compensatato il forte astigmatismo e la mancanza di vista dell'occhio "malato"
Oggi, ho deciso di cercare di risolvere la problematica per ridare forza e vista al povero occhietto "malato"...mi sono quindi recata da un professore specializzato in trapianti e, privatamente, mi ha visitata accuratamente con l'ausilio di tutte le moderne tecnologie diagnostiche. Dopo un ora di indagine, mi ha confortata dicendo che l'occhio era correggibile attraverso un'intervento di trapianto lamellare e che avrei riacquisito probabilmente tutta la vista, dato che era emerso, anche con sua sorpresa, che l'occhio durante gli ultimi 46 anni aveva lavorato bene grazie ad una opacità parziale della cornea che ne aveva stimolato la funzione.
A questo punto, mi reco al San Gerardo di Monza per vedere se è possibile fare l'intervento in una struttura pubblica...e questa mattina...dopo aver aspettato 3 mesi l'appuntamento.....dopo aver guardato l'occhio al microscopio per pochi secondi...mi sbolognano scrivendo sul referto:
"LA PZ NON PRESENTA NE' SINTOMI IRRITATIVI NE'DEFICIT ESTETICO NON SI CONSIGLIA TRAPIANTO DELLA CORNEA OD IN CONSIDERAZIONE DELL'AMBLIOPIA E DEL RISCHIO DI RIATTIVAZIONE DELLA MALATTIA ERPETICA" preciso che non ho recidive da 30 anni e quando ho spiegato che quella diagnosi era in netto contrasto con quella di un altro medico, mi hanno risposto con un filo di ironia che potevo andare da lui e che sarebbero stati ben felici se avessi recuperato la vista, ma per loro la risposta era no!
Nei paesi occidentali l’infezione da Herpes virus è pressoché universale: infatti circa il 90% della popolazione presenta gli anticorpi specifici (IgG e IgM), che dimostrano l’avvenuto contatto con il virus. Esistono due tipi di virus erpetico: l’Herpes virus 1 (o labiale) e l’Herpes virus 2 (genitale). Le manifestazioni oculari sono in maggioranza determinate da l’Herpes virus 1. Il contagio avviene per contatto, diretto o con secrezioni contaminate. L’infezione oculare primaria interessa prevalentemente la congiuntiva e le palpebre (blefarocongiuntivite), dove determina delle caratteristiche vescicole. Tuttavia nel 95-99% dei pazienti le manifestazioni cliniche sono molto ridotte e l’infezione normalmente guarisce da sola, senza lasciare lesioni oculari permanenti.
Il virus erpetico rimane, tuttavia, nell’organismo ed il soggetto infetto, divenuto portatore, libera ad intermittenza delle particelle virali attraverso le lacrime, la saliva, le vie respiratorie e i genitali, anche in assenza di manifestazioni cliniche.
Una volta presente nell’organismo il virus tende a riattivarsi, determinando delle recidive (in genere nello stesso occhio), nella forma di un’infezione che colpisce la cornea: la cheratite erpetica.
Condizioni scatenanti Ciclo mestruale Influenza e raffreddore Stress e forti emozioni Disturbi psichiatrici Eccessiva esposizione al sole o al vento Turbe gastrointestinali Immunodepressione dovuta a neoplasie o altre patologie sistemiche.
Tipi di cheratite erpetica recidivante Le cheratiti erpetiche possono essere classificate in base alla localizzazione (stromale, epiteliale e posteriore) delle lesioni che determinano:
presenta come opacità puntata, di solito si accompagna a iperemia 1) Cheratiti epiteliali Cheratite dendritica Cheratite punctata epiteliale Cheratite vescicolare di Horner Cheratite vescicolare di Emmert Ulcera marginale Ulcera geografica 2) Cheratiti stromali
Endoteliti Cheratouveiti erpetiche La cheratite erpetica è una malattia oculare grave, che può compromettere gravemente la visione. In particolare l’Herpes virus è in grado di danneggiare le terminazioni nervose della cornea determinando l’ipoestesia (diminuzione della sensibilità) corneale, caratteristica tipica di queste patologie Sono anni che mi occupo del problema è le assicuro che deve essere ben inquadrato,mi ricontatti pure! In caso di cheratite erpetica acuta,subacuta e/o in fase di recidiva,ormai sono d'accordo che l'uso del GANCICLOVIR(VIRGAN)per usotopico è la via elettiva del trattamento. Personalmente uso negli adulti contempore anche il FAMVIR COMPRESSE 500mgcon la posologia per la prima sett. 4 cpr/die e per altre 3sett. 3 cpr/die.(Nei bambini di solito non lo uso) In casi in cui la recidiva dovesse farsi subentrante uso anche il vaccino LUPIDON.(che nulla serve come terapia ,ma ha valenza solamente di immunoprofilassi alle recidive). Sia per il Lupidon H che per il Lupidon G(ovviamente a noi interessa l'H per HSV1 che è il virus che interessa la cornea,mentre per l'HSV2 ovvero il virus che interessa i genitali si usa il LUPIDON G) le fiale devono essere iniettate sottocute dopo essere state accuratamente agitate. La cura richiede una serie di somministrazioni opportunamente intervallate: 1 fiala per settimana per 12 settimane, al 4° e 5° mese 1 fiala ogni 14 giorni, dal 6° al 9° mese 1 fiala al mese e quindi 1 richiamo ogni 2 o 3 mesi per un totale di ulteriori 10 fiale. In seguito possono rendersi necessari ulteriori richiami da effettuarsi ogni 3-6 mesi.
IL TRAPIANTO DI CORNEA E IL RIGETTOChe cosa è il trapianto della cornea? Il trapianto della cornea, conosciuto anche come cheratoplastica, è un atto chirurgico con il quale una cornea malata viene sostituita con un'altra sana di un donatore. A che cosa serve?
per ripristinare la funzione corneale, cioè la visione(cheratoplastica a scopo ottico e refrattivo). per ripristinare l’integrità del bulbo oculare (cheratoplastica tettonica) per rimuovere un’ infezione corneale (cheratoplastica terapeutica o escissionale) Quali malattie si curano? Le malattie che determinano la perdita di trasparenza o la deformazione della cornea:
cheratocono opacità corneali secondarie a: traumi, causticazioni chimiche o termiche, cheratiti infettive (cheratite erpetica, batterica, fungine, ecc.) le distrofie corneali (cheratopatia di Fuchs, distrofie epiteliali e stromali) Quante tecniche chirurgiche esistono? la cheratoplastica perforante, ovvero la sostituzione di tutti gli strati corneali la cheratoplastica lamellare anteriore profonda, cioè la sostituzione degli strati patologici superiori corneali conservando lo strato corneale più profondo (membrana di Descemet ed endotelio) la cheratoplastica lamellare posteriore, cioè la sostituzione dei strati corneali profondi malati.
Quando fare un trapianto lamellare o un trapianto perforante? In relazione al tipo di patologia.
Cheratoplastica a tutto spessore: quando una patologia corneale interessa tutti gli strati corneali (epitelio, stroma ed endotelio), come può avvenire in caso di ferita corneale penetrante o in caso di gravissime infezioni corneali Cheratoplastica lamellare anteriore profonda: nel caso di malattie corneali in cui la parte malata è quella epiteliale o stromale (cheratocono, opacità corneali post infettive, distrofie dello stroma o dell’epitelio) Cheratoplastica lamellare posteriore: se la patologia è dell’endotelio (distrofia di Fuchs, scompenso corneale postchirurgico, ritrapianti) Quali vantaggi offrono le cheratoplastiche lamellari anteriori rispetto quella perforante? intervento meno invasivo ridotto rischio di gravi complicanze intraoperatorie (emorragie, infezioni) più rapido recupero visivo minori complicanze: rischio di rigetto endoteliale scarso la durata del lembo per tutta la vita utilizzo di una percentuale notevolmente maggiore delle cornee donate E la posteriore? effettuare la chirurgia a bulbo chiuso non indurre un astigmatismo chirurgico ridotto rischio di rigetto Cosa significa rigetto? Risposta del nostro organismo al tessuto riconosciuto come estraneo principale causa del fallimento del trapianto di cornea il rigetto corneale è meno frequente rispetto a quello di altri organi e più facilmente controllabile con la terapia farmacologia per un certo. certo privilegio immunologico, per la mancanza di vascolarizzazione ematica e linfatica Il rischio di rigetto è maggiore in assenza del privilegio immunologico come avviene quando in alcune patologie destruenti della cornea Quali sono i segni ed i sintomi del rigetto? comparsa di arrossamento riduzione del visus fotofobia o fastidio alla luce dolore Cosa si deve fare? Controllo immediato specialistico Terapia medica con steroide e/o altri immunosoppressori
__________________ Un caro saluto Prof.Duilio Siravo siravo@supereva.it http://drsiravoduilio.beepworld.it Cell.:3385710585 PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO http://drsiravoduilio.beepworld.it
Day Hospital Santa Lucia del Dr Giorgio Giovanni Cezza
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Gentile Sig.ra Linda, come penso può comprendere, è sempre difficile esprimere un parere su una situazione obiettiva che non si esplora direttamente. Prima di eseguire qualsiasi intervento chirurgico è indispensabile valutare attentamente se ci sono le condizioni per operare in maniera sicura ed efficace. Se il Chirurgo che ha visto la sua situazione esprime il parere favorevole all'intervento, penso che l'intervento chirurgico sia fattibile e con un certo margine di successo. Sta a Lei decidere. Un caro saluto.
Dott. CEZZA Giorgio Giovanni Medico-Chirurgo - Specialista in Oftalmologia Direttore Sanitario del Day Hospital "Santa Lucia" - Maglie (Lecce)
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buongiorno a tutti io ho avuto una cheratite herpetica molti anni fa e l'anno scorso una recidiva piuttosto brutta mi ha costretto a due apposizioni di placca amniotica perchè la cicatrice che si formava era diventata neurotrofica. non risolvendo neanche con questi trattamenti ho fatto una cura con cacicol in gocce che hanno rimarginato la cicatrice ma questa è rimasta talmente ingombrante e spessa da impedirmi quasi completamente la vista a un occhio. unica soluzione mi è stato proposto un trapianto di cornea ma mi dicono ad alto rischio di recidiva herpetica con tutte le complicanze del caso. voi cosa ne pensate? grazie
L'elettrofisiologia è un'analisi diagnostica che consente di
indagare i fenomeni elettrici legati ad alcune attività fisiologiche, come per
esempio quella svolta dalle vie ottiche.
In questo caso, si...
Lo schema di Hess-Lancaster è un test a cui si ricorre per rilevare la presenza di anomalie nel funzionamento dei muscoli responsabili della motilità oculare. Grazie a questo esame, infatti, il medico...
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