In occasione di una visita oculistica di controllo dopo tre mesi da un'operazione di cataratta, a mia moglie (68 anni) è stato riscontrato un nevo irideo, mai constatato, e nemmeno segnalato durante le visite preliminari all'intervento di cataratta. In effetti sull'iride si nota una macchiolina scura di ca. 1,5 x2 mm. Le è stato prescritto una " fotografia ed UBM del segmento anteriore". A Milano, non proprio in capo al mondo, questo esame pare difficilissimo da ottenere, se non in tempi biblici col SSN, per cui lo' eseguiremo al San Raffaele a pagamento. Inoltre alcune strutture mi dicono che la fotografia e l'UBM sono contemporanee, mentre altre distinguono le due cose come separate. Il San Raffaele non è stato chiaro in proposito Secondo l'oculista che lo ha riscontrato, il nevo è presente da tempo, ma, come dicevo, mai osservato da noi (anche perchè forse non cercato), ma nemmeno durante le numerose visite oculistiche preparatorie alla cataratta. Le informazioni ricavabili da Internet affermano di un modesto rischio di melanoma, ove siate cosi gentili da darmi chiarimenti, vorrei sapere se l?UBM chiarirà l'esistenza o meno di questo rischio.
Ringrazio e porgo auguri di Buona Pasqua Francesco
PROF SIRAVO
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La differenziazione tra un melanoma e un nevo dell’iride è estremamente difficile e talvolta impossibile. Il melanoma spesso è una lesione di piccole dimensioni e raramente appare infiltrativa, multipla e può determinare uveite cronica, ed eterocromia. Melanoma dell'iride Melanoma dell’iride
Se interessano almeno il 66% dell’angolo di circonferenza il melanoma può causare glaucoma. Gli accertamenti da eseguire sono la transilluminazione, oftalmoscopia indiretta, la gonioscopia. La documentazione fotografica consente di seguire la progressione del tumore. L’angiografia a fluorescenza del segmento anteriore consente di valutare la vascolarizzazione, ma non è diagnostica. La biomicroscopia ad ultrasuoni ad alta risoluzione serve per misurare la lesione e per valutare il coinvolgimento del corpo ciliare, dell’angolo o della sclera. La sopravvivenza media è di circa il 95% a 5 anni. La terapia quando è possibile è conservativa. In pazienti asintomatici si consiglia la documentazione fotografica se le lesioni sono sostanzialmente stabili. Se il tumore è in crescita è consigliabile resezione. L’enucleazione è consigliata nei casi in cui il trattamento chirurgico locale non è attuabile. Radioterapia a placche si utilizza nei casi inoperabili.
PROF.SIRAVO
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non si deve preoccupare eccezionalmente! Raramente tali forme(1 su 5000) possono degenerare in melanomi,quindi come quasi tutti gli altri nevi nevocellulari ubiquitaaiamente nel nostro corpo! Un nevo coroideale o congiuntivale o in altri distretti sospetto è la lesione che più facilmente può essere diagnosticata come un Melanoma coroideale. In una casistica di 400 casi di pseudo Melanoma riportata da Shields, il 26% era rappresentato da nevi coroideali sospetti.Un concetto generalmente accettato è che lo spessore del nevo non superi due millimetri. Vedremo più avanti, l'aiuto che ecografia, fluoroangiografia e angiografia con verde di indocianina possono darci per una diagnosi differenziale. Vi sono comunque alcuni segni oftalmoscopici che vanno tenuti presenti . La presenza di drusen in superficie è più comune nel nevo. Pigmento arancio può osservarsi sia al di sopra di un nevo che di un Melanoma ; in quest'ultimo caso però il materiale arancio, che corrisponde a lipofuscina, forma depositi più ampi e meno definiti. Fluido sottoretinico può associarsi ad entrambe le lesioni, ma nel corso di un piccolo Melanoma il distacco retinico è più bolloso e può contenere depositi mal definiti di pigmento arancio. Atro segno è una neovascolarizzazione intraneo. Si controlli il neo annualmente e stia sreno!
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