Buongiorno, mi sono appena iscritto a questo interessante forum per poter porre delle domande circa il trattamento di ortocheratolgia al quale mi sto da pochi giorni sottoponendo. Ho 36 anni, e da ormai tre anni meditavo di procedere, ma la distanza da un centro specializzato mi aveva finora frenato. Dopo aver trovato uno specialista che si è prestato ad incontri la domenica, ridotti al minimo possibile ho intrapreso questa strada. La mia miopia è piuttosto limitata, si tratta di 1,25 gradi che correggo con lenti giornaliere quando pratico attività sportiva, mentre ormai da mesi non porto più gli occhiali, pur se con un certo sforzo.
Il dubbio che al momento, dopo quattro giorni di applicazione ho, è questo: dall'occhio destro vedo malissimo, sia con la lente indossata che dopo che tolgo la lente. L'occhio sinistro invece procede regolarmente: mentre indosso la lente la visione è perfetta, seppur con grande fastidio, e una volta tolta la lente la visione è ottima, anche se non ancora perfetta come applicando le lenti giornaliere. Il contattologo a cui mi sono rivolto non ha dato troppo peso a questa mia segnalazione avvenuta già la mattina seguente alla prima applicazione, e mi ha incoraggiato ad attendere una settimana prima di giungere a conclusioni, dato che è possibile che un occhio ragisca in modo molto più lento dell'altro all'applicazione. Ho atteso altri due giorni prima di essere un po' più preoccupato, data la marcatissima differenza di visione tra i due occhi durante il giorno, la quale rende davvero fastidioso trascorrere la giornata. Così, iniziando ad avere dubbi sulla correttezza della lente destra (che poi non dovrebbe differire molto dalla sinistra, dovendo correggere la stessa miopia di 1.25) ho fatto una prova non proprio ortodossa: ho provato velocemente ad indossare la sinistra nell'occhio destro.....e la visione è perfetta! L'ho tenuta circa 15 minuti (il tempo di un pisolino pomeridiano) e anche una volta tolta la vista di destra era subito arrivata ad eguagliare quella di sinistra. Ho poi deciso di fare una "controprova" mettendo solo per un attimo la lente destra (quella incriminata) nell'occhio sinistro, e la visione era pessima come accade con l'occhio destro. In pratica con l'occhio in cui indosso la lente destra vedo peggio che senza lente, almeno finchè la lente è indossata...quando poi viene tolta direi che grossomodo la vista è la solita che avevo prima del trattamento, cioè nulla di cambiato. Il dubbio ovviamente è che la lente destra sia sbagliata. Inizialmente mi sono spiegato la cosa con la probabile diversa risposta dell'occhio destro dato un trauma alla cornea avuto qualche anno fa. Ma la prova e controprova fatte smentiscono l'ipotesi, credo. Stanotte ho indossato una sola lente, quella "buona" e la situazione visiva è accettabile, ovvero la differenza tar i due occhi non è così marcata come indossando entrambe le lenti, ergo pare che addirittura la lente destra andasse a peggiorare la visione. Il contattologo si è ovviamente adoperato per far costruire una nuova lente che sarà pronta entro pochi giorni, ma senza spiegarmi e spiegarsi come possa essere successo un simile errore, se di errore si tratta. Gradirei poter avere un'opinione esterna da un gentile esperto su questo forum. Grazie mille.
L'ortocheratologia è la correzione dei difetti visivi mediante la sua riduzione con l'uso notturno di lenti a contatto rigide gas-permeabili (abbreviate RGP). La particolare geometria, detta “inversa”, di queste lenti consente ad esse di effettuare una pressione sulla superficie corneale, modificandone leggermente la curvatura e rendendo l’occhio meno miope, astigmatico o ipermetrope.. Si indossano la sera prima di coricarsi e al mattino, dopo averle tolte, il portatore di lenti ortocheratologiche vede bene tutto il giorno senza lenti e senza occhiali. E’ una correzione non invasiva, reversibile e non presenta rischi potenziali maggiori rispetto al porto di normalissime lenti morbide . Semplicemente per correggere i difetti visivi si indossano le lenti prima di coricarsi e la mattina si tolgono per vedere bene tutto il giorno senza altre lenti e senza occhiali. L'effetto della correzione ortocheratologica all'esame topografico IN QUANTO TEMPO? La durata del periodo per raggiungere una visione naturale (senza correzione) di 10/10 per 24/ 48 ore può variare da pochi giorni, per le miopie, astigmatismi e ipermetropie più lievi fino a 2 diottrie, a qualche settimana per quelle fino a 4 diottrie. Per miopie superiori si può limitare l’uso di occhiali o di lenti a contatto solo a fine giornata. PER CHI E'? Non vi sono limiti di età per sottoporsi alla correzione. Anche bambini di 13/14 anni possono essere ottimi candidati, purché non presentino controindicazioni, collaborativi e affiancati da un genitore. Rimandare l’applicazione priva i ragazzi della possibilità di rallentare l’evoluzione miopica, frequente nei soggetti con familiarità al difetto. Non esistono controindicazioni specifiche che non siano quelle per l’applicazione delle tradizionali lenti a contatto rigide. Una visita oculistica è necessaria prima di cominciare. I tests e le prime prove servono inoltre ad evidenziare eventuali condizioni che sconsiglino l’applicazione delle lenti o che prevedano l’insuccesso della riduzione dei difetti visivi. VANTAGGI La correzione della vista con lenti a contatto è già di per sé una valida alternativa all’uso degli occhiali. Migliora la visione e il campo visivo risulta più ampio. Offre maggior libertà di movimento nello sport e la possibilità di indossare qualsiasi tipo di occhiali da sole. Le lenti rigide hanno inoltre la proprietà di rallentare l’evoluzione miopica, ossia la tendenza nei giovani miopi all’aumento della gradazione, soprattutto in età adolescenziale. Come evidenziato da diversi studi (Khoo, Chong, Rajan - vedasi bibliografia), i teen-agers che portano lenti a contatto RGP hanno una progressione miopica inferiore ai coetanei che utilizzano altri mezzi di correzione. RISPETTO ALL’INTERVENTO CON IL LASER AD ECCIMERI Svantaggi - si possono annullare in genere miopie fino a 4 – 5 diottrie, ipermetropie fino a 2 - 3 diottrie e soltanto alcuni tipi di astigmatismo - la correzione richiede del tempo e successive sedute in studio per tests, prove, controlli periodici e cambi di lenti - la variazione che si ottiene è reversibile, quindi bisogna continuare a portare le lenti notturne di mantenimento
Vantaggi - è una tecnica non invasiva che lascia intatta la struttura corneale - non presenta gli inconvenienti post-operatori: uso di farmaci, dolore, fotofobia, occhio secco, visione annebbiata, aloni alle luci - si conoscono gli effetti sul lungo periodo, in quanto i primi casi sono stati trattati quasi 40 anni fa (vedi la storia) - se c’è una progressione miopica o qualche inconveniente si possono semplicemente modificare le lenti e migliorare il risultato - è reversibile, perciò con rischi praticamente nulli. Smettendo di portare le lenti, il soggetto ritorna al difetto preesistente
GARANZIA Presso i centri di contattologia ortocheratologica riconosciuti dall' Accademia Italiana di Ortocheratologia è possibile, senza impegno e su appuntamento, farsi applicare* delle lenti di prova, con le quali anche dopo solo un’ora di porto alla loro rimozione potrete già apprezzare tollerabilità, miglioramento della visione e una diminuzione della miopia. Questa sarà la migliore risposta ai vostri dubbi e i nostri associati saranno lieti di potervela dare quanto prima. *dopo gli esami preapplicativi, la rilevazione topografica dei parametri oculari e i test per valutare la predisposizione al porto di lenti a contatto ortocheratologiche..
L’ortocheratologia quindi consiste nella riduzione, variazione o eliminazione temporanea di un difetto di vista attraverso l’applicazione programmata di lenti a contatto. Le lenti a contatto tradizionali sono disegnate in modo da interferire il meno possibile con la forma della cornea, mentre le lenti per ortocheratologia sono progettate espressamente allo scopo di modificare il profilo corneale in modo controllato. L’ortocheratologia, soprattutto se eseguita mediante un programma di trattamento notturno, oggi può permettere significativi cambiamenti di stile di vita a pazienti propriamente selezionati: essere liberi da ausili ottici per la pratica di sport, attività professionali e ricreative è un fattore di motivazione che può portare a scegliere questo tipo di trattamento non-chirurgico e reversibile dei difetti rifrattivi
Le lenti per ortocheratologia producono una riduzione temporanea del difetto di vista cambiando la forma della cornea, che possiede un certo grado di plasticità. Il modellamento della cornea modifica il potere rifrattivo oculare e, se l’entità del rimodellamento è adeguatamente controllata, è possibile variare in modo preciso il potere corneale fino a correggere l’errore rifrattivo. Quando la lente per ortocheratologia è sull’occhio si vede bene come con una lente convenzionale; dopo che la lente viene rimossa, la cornea mantiene la sua forma modificata per un certo periodo e si continua a vedere bene anche senza lente a contatto. A seconda del programma di trattamento, le lenti per ortocheratologia possono essere portate alcune ore al giorno oppure di notte per poi essere rimosse durante le ore di veglia. In quest’ultimo caso le lenti vengono portate durante il sonno ed al mattino possono essere tolte, continuando a vedere bene tutto il resto della giornata ad occhio nudo. Il protocollo applicativo prevede, tutta una serie d'esami pre-applicativi onde accertare l'idoneità del paziente che deve utilizzare lenti a contatto ortocheratologiche, seguita dall'applicazione per un'ora delle lentuidi prova e dal controllo dell'acuita' visiva senza correzione.Ciò consentirà ai soggetti candidati di apprezzare il miglioramento dell'acutezza visiva una volta tolte le lenti. Solo dopo aver accertato l'efficacia e la tollerabilità, potranno essere ordinate su misura ed il programma potrà avere inizio. Già dopo la prima notte d'utilizzo l'effetto delle lenti produce un vero e proprio rimodellamento corneale, la miopia si riduce e migliora considerevolmente l'acutezza visiva senza lenti e occhiali. Quando la lente è sull’occhio si vede bene come con una lente convenzionale; dopo che la lente viene rimossa, la cornea mantiene la sua forma modificata per un certo periodo e si continua a vedere bene anche senza lente a contatto. I primi due o tre giorni, l’effetto dura poco per poi stabilizzarsi nei giorni successivi. Una volta ottenuto il massimo risultato, vengono indossate le lenti solo il tempo necessario per mantenere e stabilizzare gli effetti. A seconda del caso le lenti ortocheratologiche per il mantenimento possono essere portate alcune ore di giorno oppure di notte e rimosse durante le ore di veglia. In quest’ultimo caso le lenti vengono portate durante il sonno e al mattino possono essere tolte, continuando a vedere bene durante la giornata senza lenti e senza occhiali. Nella maggior parte dei casi l’effetto correttivo dura 24 ore. Il porto notturno ha il vantaggio di eliminare le componenti ambientali (polvere, vento, aria condizionata, attività sportive o professionali) che possono causare fastidio durante il giorno e la velocità del rimodellamento è incrementata dalla pressione esercitata dalle palpebre chiuse. Per il porto notturno si utilizzano materiali studiati appositamente, con elevatiassima permeabilità all’ossigeno per garantire la sufficiente ossigenazione alla cornea anche a palpebre chiuse .
Un caro saluto. Prof.D.Siravo siravo@supereva.it http://drsiravoduilio.beepworld.it Cell.:3385710585 __________________ Un caro saluto Prof.Duilio Siravo siravo@supereva.it http://drsiravoduilio.beepworld.it Cell.:3385710585 PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO http://drsiravoduilio.beepworld.it
LElettrico
Utente di ABCsalute.it
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Grazie per l'interessamento, ma questa interessante spiegazione (che già conoscevo, nei tre anni di ricerche fatte) non mi è di molto aiuto. Spero di aver esposto il mio problema in modo comprensibile...
Day Hospital Santa Lucia del Dr Giorgio Giovanni Cezza
WB906 Medico di ABCsalute.it
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Non ho esperienza di ortocheratologia. Secondo me, il modellare in continuazione la cornea con lenti a contatto rigide costituisce una "forzatura" che nel tempo potrebbe avere conseguenze strutturali sulla cornea stessa.
Dott. CEZZA Giorgio Giovanni Medico-Chirurgo Specialista in Oftalmologia
_________________ DAY HOSPITAL SANTA LUCIA DEL DR GIORGIO GIOVANNI CEZZA
NON USEREI MAI,SENZA AVER SPERIMENTATO LA METODICA,TERMINI COME "FORZATURA" io sono il Presidente della Commissione Responsabilità Civile e Penale di tutti i Medici Oculisti Italiani ed ho anche l'età giusta per ricordare che quando esordì la GHIRURGIA REFRATTIVA...moltissimi anni fà......molti oculisti inveivano contro la metodica definendola un'aggressione innaturale della cornea che avrebbe avuto alterazioni patologiche sine die,che era una metodica INNATURALE proposta da Oculisti oltranzisti chirurghi,etc.etc.....and so on!!!!! Sono stati effettuati milioni di interventi in tutto il mondo e soprattutto ci sono milioni di pazienti RINATI A NUOVA VITA E RICONOSCENTI ,QUESTA VOLTA SI SINE DIE,A NOI CHIRURGHI OLTRANZISTI!!!! Ergo......consiglierei sempre ai colleghi in ogni campo,prima di sperimentare personalmente le metodiche e dopo,solamente dopo,dare un giudizio personale MOTIVATO!!! Io ho fatto Congressi in tutto il mondo sull'ORTOCHERATOLOGIA,ed oramai è stata accettata dalla CoMunitá Scientica Internazionale come metodica VALIDISSIMA E RISOLUTIVA ,ANCHE NEI BAMBINI,DI MOLTE PROBLEMATICHE REFRATTIVE!!!
LElettrico
Utente di ABCsalute.it
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Chiedo scusa, ma che tipo di forum è questo? Non ho capito se le risposte arrivino in modo automatizzato, ma spero che sia così....altrimenti sarebbe preoccupante che nulla di tutto quello che ho scritto sia stato preso nella minima considerazione. Credo che per esporre una relazione sull'ortocheratolgia non sia necessario usare un mio topic, aperto dopo aver effettuato registrazione con dati personali e quant'altro. Grazie.
PROF.SIRAVO
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E' UN TIPO DIO FORUM CHE SE CI FOSSERO TANTI COME QUESTO....I PAZIENTI POTREBBERO ORIENTARSI MEGLIO NELLA GIUNGLA DELLE MISCONOSCENZE SANITARIE....E SOPRATTUTTO GRATIS ET AMORE DE DEI........COSA NON MALE PER I TEMPI CHE CORRONO E CON PROFESSIONISTI DI RESPIRO INTERNAZIONALE!!!
Beh, chiedo scusa ma non ho capito in quale modo questo forum mi avrebbe aiutato ad orientarmi, dal momento che ho posto un precisissimo problema e questo non è stato minimamente preso in considerazione, ma anzi scavalcato per snocciolare un trattato sull'ortocheratologia. Ho frainteso qualcosa?
P.S. meno male che è gratis.....vorrei pure vedere se avessi pagato il trattato ortocheratologico!
Dott. Mugnai
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Messaggi: 1
Caro LElettrico solo ora, purtroppo, ho visto la sua richiesta e rispondo anche se il suo applicatore - a questo punto - avrà sicuramente avuto modo di correggere l'applicazione. Da quello che racconta e soprattutto per il fatto che la lente "incriminata" peggiori, anziché migliorare, la prestazione visiva dell'occhio dove viene applicata posso ipotizzare che la curvatura centrale (il cosiddetto Raggio Base) della lente a contatto sia troppo chiusa (cioè troppo curva) e vada semplicemente costruita più piatta. Un Raggio Base troppo chiuso in riferimento alla cornea su cui viene applicato e al difetto visivo che deve essere corretto può causare un peggioramento della visione piuttosto che un miglioramento. Per verificare la correttezza dell'applicazione il professionista deve effettuare una refrazione con le lenti a contatto ortocheratologiche applicate e valutare la cosiddetta figura fluoresceinica: viene instillata nel segmento anteriore fluoresceinica sodica e viene osservata la lente a contatto con il filtro blue del biomicroscopio. Dato che le lacrime appaiono fluorescenti, in base all'entità della fluorescenza l'applicatore riesce a capire se la lente a contatto è stata progettata e costruita in maniera appropriata. Per vedere alcune figure fluoresceiniche di lenti a contatto ortocheratologiche si può seguire il link di seguito: http://www.alessandromugnai.net/prof.htm
Buongiorno. Sono un militare e per motivi di servizio ho subito due interventi prk uno all'età di 19 anni l'altro a 25. La mia miopia non si è arrestata ancora e da un anno e mezzo Sto provando Le lenti ortocheratologiche. La mia domanda è: potrei subire un terzo intervento laser per fermare una volta per tutte la miopia? Grazie buona giornata.
Lo schema di Hess-Lancaster è un test a cui si ricorre per rilevare la presenza di anomalie nel funzionamento dei muscoli responsabili della motilità oculare. Grazie a questo esame, infatti, il medico...
L'elettrofisiologia è un'analisi diagnostica che consente di
indagare i fenomeni elettrici legati ad alcune attività fisiologiche, come per
esempio quella svolta dalle vie ottiche.
In questo caso, si...
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