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nikkomar
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Buongiorno,
provo a vedere se la rete, mi viene in aiuto!
Ho un problema che mi assale da circa 28 anni e che ancora non riesco a risolvere.
premetto che la storia è un po' lunga...
a 5 anni mi hanno operato per una ciste plopitea dietro al ginocchio. Al risveglio dall'anestesia avevo l'occhio destro completamente storto. Subito mi hanno fatto tutti gli esami neurologici possibili per escludere qualsiasi tipo di problema neurologico ed in effetto non è stato riscontrato nulla di anomalo. Il giorno dopo però al risveglio tutto era perfetto. Ho iniziato a girare centri ortottici e a fare visite specialistiche perchè quando ero molto stanco l'occhio si stortava e vedevo doppio e l'unico modo per raddrizzarlo era dormirci sopra.
ho fatto decine di visite specialiste cercando anche i luminari del tempo del settore (dott. Pagliaga compreso). alcuni mi consigliavano l'intervento, altri lo sconsigliavano completamente perchè avrebbe potuto rovinare del tutto l'occhio inquanto lo strabismo era leggero...
nel peregrinare tra i vari studi medici ho trovato una dott.ssa di Pavia (dott. Casali) che mi ha consigliato di provare con le lenti prismatiche. Le ho messe e il problema si è "quasi risolto". con gli occhiali l'occhio era sempre dritto, non avevo problemi neanche con il sopraggiungere della stanchezza. Però c'era un grosso problema, non potevo assolutamente stare senza occhiali, non solo perchè l'occhio mi si stortava immediatamente facendomi vedere doppio, ma anche perchè se li toglievo per più di 15 min quando li rimettevo l'occhio non si raddrizzava. il problema era abbastanza grave.

poi verso i 22 anni la svolta.

al mare con gli amici ho provato a fare snorkeling.... con stupore mi sono accorto che sott'acqua con la maschera non vedevo doppio. sono stato 3 ore in acqua con la maschera e quando sono uscito vedevo perfettamente!
per circa 30 minuti la mia vista è stata perfetta.
a questo punto ho contattato un nuovo oculista che mi ha detto (nessuno lo aveva fatto in tutte le visite precedenti) che forse con la ginnastica sarei riuscito a risolvere il problema ma se l'avessi fatta a 5 anni. a 22 il corpo non era più in grado di "correggersi".
intestardito da questa cosa ho iniziato a fare della ginnastica quotidiana prima per 5 min. poi per 10 ecc...ecc... dove toglievo i prismi e mi allenavo a vedere prima da vicino e poi sempre più lontano.
ci ho messo molto, ma nel giro di 2 anni sono riuscito a togliere completamente gli occhiali e soprattutto i prismi!!!

ora ci vedo benissimo, 11/10 da entrambi gli occhi, ma quando sono molto stanco o quando guardo per più di 5 minuti il telefonino o il tablet sento l'occhi molto stanco che tende un po' a stortarsi.
alla sera a volte faccio un po' fatica a vedere la televisione perchè la vista è affaticata e l'occhio incriminato tende alla diplopia.
inoltre sempre per lo stesso motivo e sempre quando sono molto stanco faccio molta fatica a mettere a fuoco. Come se avessi due modalità di visione: sena sforzi, sfocato ma rilassato, con fatica, metto a fuoco e ci vedo.

ora, premesso che piuttosto che rimettere i prismi mi tengo la vista così finchè ce la faccio, c'è qualche oculista esperto del settore che sappia consigliarmi definitivamente su come risolvere il problema.

ho effettuato anche recentemente delle visite con nuovi oculisti ma la cosa assurda è che non ce ne è uno che mi dica le cose uguale ad un altro. chi mi dice di tornare con i prismi, chi mi dice di stare così, chi mi dice che sono da operare, chi mi dice che devo mettere dei riposa vista.....

come faccio a trovare la strada giusta? capisco che il mio sia un caso abbastanza raro conseguenza anche della mia condotta (forse non sbagliata) però non riesco a trovare un oculista che mi convinca.

vorrei provare con dei riposa vista, ma non posso "fare da solo"!!!

aspetto un consiglio magari anche da qualche oculista spegializzato in queste problematiche. da quando avevo 5 anni che mi porto dietro questo problema, vorrei risolverlo anche perchè ho idea che invecchiando (ora ho 33 anni) il mio fisico non ce la faccia in futuro a correggere qusto difetto rendendomi sempre più affaticato a livello visivo fino a lasciarmi con l'occhio storto!!

grazie mille e scusate se mi sono dilungato, ma in 28 anni la storia è lunga!!!
 
PROF.SIRAVO
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In certe forme di STRABISMO(http://www.forumsalute.it/community/forum_93_articoli/thrd_156823_strabismo_1.html )
LA DIPLOPIA (http://www.forumsalute.it/community/forum_93_articoli/thrd_168653_diplopia_1.html)
è RISOLVIBILE ANCHE ALLA SUA ETA'
7-03-2012, 10:06 AM #1
DIPLOPIA
siravoduilio 27-03-2012, 10:06 AM

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La diplopia è un disturbo visivo caratterizzato dallo sdoppiamento, in senso orizzontale, verticale o obliquo, dell’immagine. Il termine deriva dalle parole greche “diplous” (doppio) e “ops” (occhio).
Può colpire un solo occhio o entrambi e può essere un disturbo passeggero o permanente.
Le cause della diplopia
La diplopia può essere causata da disturbi refrattivi, da alterazioni maculari o retiniche, da opacità degli apparati diottrici, da irregolarità della cornea o da disturbi del cristallino. In questi casi la diplopia è generalmente monoculare e si crea un’alterazione sensorio-motoria e un conseguente disallineamento degli assi visivi.
La diplopia può anche essere dovuta a disturbi neurologici, come malattie al sistema nervoso centrale, traumi, sclerosi multipla o analoghe malattie neuromuscolari. Talvolta può essere causata da malattie vascolari, strabismo, diabete, ipertensione, ipertiroidismo, uso o abuso di betabloccanti. In questi casi si parla invece di diplopia binoculare.
A volte da alterate posizioni di IOL dopo interventi chirurgici!
Forme di diplopia
Come già indicato, la diplopia può essere:
- Monoculare: in cui le cause sono legate a disturbi principalmente refrattivi.
- Binoculare: in cui le cause principali sono neurologiche. Può essere orizzontale, verticale, obliqua o crociata, in relazione ai muscoli che ne sono coinvolti.
La diplopia è una condizione caratterizzata dalla percezione di una doppia immagine di un singolo oggetto che viene osservato. Si ha una manifestazione di diplopia quando un'immagine viene proiettata in punti non corrispondenti sulla retina dei due occhi.
La diplopia è un disturbo che può causare non poche difficoltà alle persone che ne sono colpite.
Una prima fondamentale distinzione della diplopia è quella tra diplopia monoculare e la diplopia binoculare; quest'ultima è la forma di diplopia che viene riscontrata con più frequenza.
La diplopia monoculare è generalmente dovuta a irregolarità della superficie corneale (come può accadere nei difetti refrattivi o AMETROPIE VISIVE), a patologie a carico del cristallino (come per esempio la CATARATTA) o ad alterazioni della retina.
La diplopia binoculare riconosce molteplici cause, tra cui lo strabismo è una delle più frequenti; la diplopia binoculare però può anche essere sintomo di disturbi a livello neurologico. A seconda dei muscoli che vengono coinvolti, la diplopia binoculare viene distinta in orizzontale, verticale, obliqua oppure crociata. Secondo alcuni autori la "vera" diplopia è soltanto quella binoculare ovvero quella che non persiste se si chiude uno dei due occhi; se invece il disturbo rimane dopo aver chiuso uno dei due occhi siamo in presenza di un disturbo legato al solo occhio rimasto aperto e non si dovrebbe parlare in questo caso di diplopia.
La diplopia fisiologica – La diplopia fisiologica è un fenomeno che può manifestarsi in tutti i soggetti che hanno una visione binoculare normale; tale fenomeno può essere facilmente dimostrato: se portiamo per esempio gli indici della mano davanti agli occhi (a una distanza diversa) e fissiamo quello più vicino, l'altro apparirà doppio (diplopia omonima), se invece fissiamo il dito più lontano sarà l'altro che apparirà doppio (diplopia crociata).

Perché vediamo doppio? Le cause della diplopia

In condizioni normali l'immagine viene percepita singolarmente sia che il soggetto guardi dritto davanti a sé sia che sposti lo sguardo in direzioni diverse; esiste infatti un meccanismo che coordina la funzione sensoriale e quella motoria che consente di avere un visione binoculare singola quale che sia la direzione dello sguardo; se, per un qualsivoglia motivo, viene a mancare l'equilibrio fra funzione sensoriale e funzione motoria, vengono stimolati punti retinici che non corrispondono perfettamente e questo fa sì che il cervello percepisca due immagini diverse per ognuno dei due occhi e non riesca quindi a fonderle; può quindi capitare che il soggetto abbia una doppia visione di uno stesso oggetto percependolo in luoghi diversi oppure può capitare che due oggetti diversi vengano percepiti nello stesso luogo.
Come accennato nel paragrafo precedente, una delle cause più frequenti di diplopia è lo strabismo, ma il disturbo può anche essere dovuto a traumi, a malattie del sistema nervoso centrale come per esempio i tumori al cervello oppure a patologie neuromuscolari come la sclerosi multipla.
Talvolta la diplopia può essere provocata da ipertensione arteriosa da patologie vascolari, da malattie muscolari (come per esempio la miastenia), dal diabete, da malattie del sistema endocrino (ipotiroidismo), dall'assunzione di farmaci beta-bloccanti o di medicinali che agiscono sul sistema neuromuscolare. La diplopia infine può essere spia di pseudotumor cerebri (anche ipertensione endocranica benigna), una sindrome che provoca un aumento della pressione intracranica senza che siano presenti neoplasie, infezioni o dilatazione ventricolare.
ecc.
La soppressione – In determinati casi (soprattutto nei bambini) il cervello mette in atto un meccanismo che consente di ignorare una delle due immagini; tale meccanismo viene detto soppressione.
La cura della diplopia
La terapia della diplopia è ovviamente dipendente dalle cause che la provocano. A seconda dei casi si possono utilizzare lenti correttive (lenti prismatiche) che hanno lo scopo di favorire la fusioni delle immagini che vengono percepite come sdoppiate; spesso, oltre alle lenti, viene suggerita la cosiddetta terapia ortottica, una terapia che, tramite esercizi specifici, può risultare di un certo aiuto. Nei casi più severi potrebbe essere necessario il ricorso alla chirurgia sia nel caso sia necessario il rafforzamento muscolare sia che si debba procedere con una correzione della posizione del bulbo oculare.

Il trattamento può essere immediato, anche se il timing più conveniente varia da caso a caso (la paziente attesa, ad esempio, è la miglior scelta in certe diplopie che si modificano, talora regrediscono spontaneamente). La precedenza va data alla terapia causale (cure mediche o chirurgiche non oculistiche), ove sia stato possibile accertare l'eziologia. Il nostro ruolo in questa fase consiste nel ridurre i disagi mediante l'adozione di lenti prismatiche. Si tratta di lenti a facce non parallele (Figura 2) che spostano la posizione apparente dell'oggetto, compensando la deviazione. Si adottano, in genere, i 'press-on' di Fresnel, sottili membrane di polivinile fatte aderire per capillarità alle normali lenti su occhiale, anche se prismi oftalmici sono oggi realizzabili con costi ed estetica accettabili. Tutti i prismi, tuttavia, alterano la qualità dell'immagine retinica, incurvano il mondo visivo in condizioni dinamiche (non seguono i movimenti oculari) e sono antiestetici.


Deviazione dei raggi incidenti indotta da una lente prismatica (a) e aspetto di un "press on" di Fresnel montato su occhiale

Un'altra opzione consiste nell'iniezione di tossina botulinica (la stessa utilizzata per trattate le rughe in dermatologia estetica, anche se ad altri dosaggi). La tossina indebolisce in maniera transitoria il muscolo antagonista a quello paretico dello stesso occhio, in attesa che questo recuperi. Si tratta di una tecnica maneggevole e con rare complicanze (un effetto collaterale frequente è la caduta della palpebra superiore, che impedisce la visione ed evita la diplopia), ma che non ha ancora mostrato una reale efficacia. A situazione clinica stabilizzata, se non a guarigione avvenuta, la chirurgia sui muscoli (miopessia) non può ridare la funzione al muscolo paretico, ma è sovente in grado di migliorare la qualità della vita, eliminando la diplopia almeno nelle posizioni fondamentali: lo sguardo diritto-davanti e quello in basso. Più tecnicamente si dice che, nelle paralisi oculari, l'obiettivo è ripristinare la visione binoculare in posizione primaria, recuperando al massimo la collaborazione binoculare nelle posizioni cardinali e limitando le anomalie posturali compensatorie, posizioni innaturali del capo o della colonna chiamate torcicollo oculare, a loro volta foriere di importanti disturbi come le cefalee muscolo-tensive.
La miopessia in anestesia locale mista, di superficie con instillazione topica di lidocaina colliro al 2% più infiltrazione sottocongiuntivale di ropivacaina al 10%, è la nostra tecnica di elezione nella correzione della diplopia. I principi sono quelli classici di rinforzo dei muscoli deboli (resezione, plicatura, avanzamento), d'indebolimento (recessione, parziale resecatura) di quelli iperattivi, o di trasposizione (spostamento della sede d'inserzione per chiedere ai muscoli vicini, o a delle loro porzioni, di supplire al deficit del muscolo paretico) .



QUINDI OTTIMA VISITA ORTOTTICA SEMPRE!!!!
ALTERAZIONI DELLA MOTILITA' OCULARE E SINDROMI
La parziale o totale impossibilità da parte di uno o entrambi gli occhi di compiere movimenti in precise posizioni dello sguardo (ad esempio nello sguardo a destra, a sinistra, in alto o in basso un occhio compie il movimento richiesto mentre l'altro ne compie uno ridotto).
All'interno di queste alterazioni sono identificabili vere e proprie sindromi tra cui ricordiamo : la Sy di Moebius, la Sy di Marcus Gunn, la Sy da retrazione, la Sy di Stilling Turk Duane, per citarne alcune tra le più note in cui si hanno vere e proprie sincinesie oculari.
Con tale termine si intende che alla richiesta di fissare ad esempio una luce a sguardo a destra uno dei due occhi compie con fatica il movimento associando una parziale chiusura della palpebra; oppure in un'altra Sy, durante la masticazione, la palpebra di uno dei due occhi si chiude totalmente. Ancora, si ha una vera incapacità di guardare con tutti e due gli occhi insieme verso destra o sinistra ovvero nelle lateroversioni.

ALTERAZIONI SENSORIALI
La presenza di strabismo (="occhio storto"), di diplopia (="visione doppia") e di confusione.
La visita ortottica comprende esami che ci permettono di identificare questi disturbi:
- Esame dell'acuità visiva e conseguente esame della refrazione.
- Si stabilisce quanto ciascun occhio vede naturalmente e con correzione ottica (ossia con occhiali) se siamo in presenza di un difetto refrattivo (=miopia, ipermetropia ed astigmatismo). Con questo esame quindi si può anche evidenziare la presenza di ambliopia (di cui sopra).
- Esame del cover test. Attraverso una paletta ed una luce di fissazione si controlla se vi è uno strabismo ossia uno squilibrio sensoriale.
- Esame della motilità oculare. Si chiede al soggetto di fissare una fonte luminosa nelle 9 posizioni di sguardo come rappresentato nello schema: Alto a sinistra, Alto Alto a destra Sinistra Primaria Destra Basso a sinistra Basso Basso a destra Evidenziando quindi le alterazioni presenti e/o le possibili sindromi.
- Esame della stereopsi. Attraverso Tavole dotate di disegni spe- cifici e a volte di occhiali polarizzati, al soggetto si chiede se è in grado di identificare un particolare disegno in rilievo (cioè che "si stacca" dal foglio). Questo esame ci fornisce indicazioni sulla presenza di una binocularità da parte del soggetto (ci dice in pra- tica, se il paziente usa tutte e due gli occhi simultaneamente).
- Esame del sinottoforo.
E' il più amato dai bambini e viene da loro comunemente definito come l'esame della "Televisione con i cartoni animati".
Grazie ad un apparecchio dotato di due oculari attraverso i quali Il soggetto vede due lastrine figurate, l'ortottista stabilisce l'entità (ossia "l'angolo") dello strabismo o la presenza di soppressione cioè l'eliminazione della visione di un occhio.
A volte la visita ortottica richiede altri esami particolari:
- IL CAMPO VISIVO
- LO SCHERMO DI HESS GRACIS 50°
Schermo di Hess-Lancaster

E’ un esame che serve a valutare la presenza di diplopia (visione sdoppiata). Questo test completa la visita ortottica, qualora siano rilevate anomalie della motilità degli occhi.
Nel caso dello strabismo (difetto della vista per cui l’asse visivo di un occhio devia verso l’esterno, l’interno, verso il basso o verso l’alto rispetto all’altro occhio), si determinano l’entità della deviazione e, soprattutto, lo stato dei muscoli interessati dal problema. E’ un esame semplice, indolore e di breve durata, che si esegue facendo indossare al paziente occhiali con il filtro rosso su un occhio e un filtro verde sull’altro, proiettando una mira luminosa rossa ed una verde in corrispondenza di appositi punti su uno schermo quadrato. L’esaminatore valuterà così la cooperazione dei due occhi e l’eventuale deviazione presente nelle diverse posizione di sguardo.



Schermo di Hess-Lancaster per la quantificazione della diplopia dello strabismo incomitante (paralitico). L'esaminatore proietta una mira con una torcia a luce rossa sullo schermo, mentre il paziente indossa un occhiale con lente rossa a destra e verde a sinistra e tiene in mano una torcia verde. In questo modo al paziente, che vede solo la luce rossa e l'occhio destro diventa fissatore, si chiede di sovrapporre la mira proiettata dalla sua torcia verde (l'occhio sinistro vede soltanto la luce verde) alla mira rossa. I tracciati normali della figura esemplificano un caso, solo teorico, di paralisi del muscolo grande obliquo di sinistra perfettamente compensata dall'inclinazione della testa verso la spalla controlaterale (destra)

- IL TEST DEL VETRO ROSSO E CANDELA
FILTRI ROSSI di BAGOLINI



una stecca (465x33x5mm) in elegante astuccio di legno.

Alcuni pazienti strabici possono avere una CRA armonica con visione binoculare anomala; in genere questo accade nei piccoli angoli di strabismo. In altri invece può sopprimere un occhio, eventualità frequente nei larghi angoli di strabismo. Rendendo diversa una immagine retinica rispetto alla controlaterale, si interrompe la capacità di fusione sensoriale sia nella binocularità normale che nella binocularità anomala sostenuta da una CRA. Se vi è soppressione si interrompono i fatti inibitori che la sostengono. Il risultato in entrambi i casi è una “dissociazione” dei due campi visivi che si manifesta con una diplopia.

Un metodo semplice per rendere gradualmente diversa una immagine di un occhio dall’altro è l’uso di filtri ottici di densità gradualmente maggiore per tradizione di colore rosso che vengono utilizzati nello strabismo poiché la differenza di colore facilita la possibilità di discernere a quale occhio appartenga una immagine. A tale scopo si usa la Stecca di Filtri Rossi di densità crescente, numerati secondo un criterio arbitrario, ma standardizzato.

Con tale scala si può valutare l’intensità delle interazioni sensoriali fra i due occhi quando il soggetto guarda una piccola luce di fissazione.

Si possono avere le seguenti possibilità:


1) Soggetti con visione binoculare normale dove per interrompere la binocularità normale sono necessari filtri molto densi. Il soggetto normale vedrà due luci, una rossa ed una bianca, sovrapposte. Se si pone un prisma di 8-10D BE su di un occhio si sollecita la fusione motoria ed il paziente continua a vedere una sola luce: si pone allora un filtro sufficientemente denso da provocare diplopia interrompendo la fusione. Tale filtro può essere preso come misura dell’intensità del potere fusionale del soggetto. Un soggetto anisometrope ad esempio od un soggetto strabico che stia riacquistando una visione binoculare normale a seguito di un trattamento, può avere una fusione normale ma debole; la forza di tale processo fusionale può essere valutata dal filtro meno denso capace di interrompere la fusione e provocare diplopia.
2) In un soggetto strabico è quasi sempre possibile trovare un filtro di densità sufficiente capace di farlo vedere doppio. Si parte dai filtri meno densi e si aumenta gradualmente la densità. Il filtro a densità minore capace di fare insorgere diplopia ci informa sulla intensità dell’adattamento sensoriale raggiunto.
Per i soggetti strabici è bene eseguire tale prova coi vetri striati montati sull’occhiale di prova, se ci si vuole rendere conto se noi interrompiamo una fusione sensoriale anomala (CRA) o se interrompiamo una soppressione. Il paziente vedrà o due strisce che si intersecano sulla lampadina (CRA con VBA) od una striscia sola indicante soppressione di un occhio. Il filtro a densità minore posto di fronte all’occhio deviato, capace di far vedere doppio ci indicherà l’intensità raggiunta dalla CRA nel primo caso o dalla soppressione nel secondo caso. Porre la stecca rossa sull’occhio deviato perché, ponendola sull’rocchio fissante, il paziente può, con una certa densità del filtro, cambiare fissazione. Il cambiamento dell’occhio fissante può di per sé facilitare la diplopia, ingannandoci sulla reale densità del filtro che interrompe il processo sensoriale in esame. La ricerca del filtro a densità minima capace di determinare diplopia può essere utile quando si teme l’insorgenza di una diplopia: ad esempio, a seguito di un trattamento antiambliopico o chirurgico in un soggetto che sia oltre l’età plastica, può insorgere diplopia. Se il soggetto vede doppio con filtri di densità inferiore al n°2-3 esiste effettivamente la possibilità che insorga diplopia.

- GLI ESAMI ELETTROFISIOLOGICI
Si richiedono di solito nei soggetti adulti che hanno problemi di diplopia legati ad eventuali traumi.


UTILE ANCHE DIDATTICAMENTE IL MIO :http://drsiravoduilio.beepworld.it/eyesimulator.htm


VEDI ANCHE:

STRABISMO (http://www.forumsalute.it/community/forum_93_articoli/thrd_156823_strabismo_1.html )


STRABISMO E TOSSINA BOTULINICA (http://www.forumsalute.it/community/forum_93_articoli/thrd_155337_strabismo_e_tossina_botulinica_1.html)

STEREOPSI (http://www.forumsalute.it/community/forum_93_articoli/thrd_158412_stereopsi_1.html)

POSTURA ED OCCHI (http://www.forumsalute.it/community/forum_93_articoli/thrd_161548_postura_ed_occhi_1.html)



Un caro saluto
Prof.Duilio Siravo
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del Dr Giorgio Giovanni Cezza

WB906
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Gentile Utente,
il suo non è un caso raro: ne ho visti molti Pazienti con i suoi disturbi.

In tutti questi casi era presenta un difetto di vista di tipo ipermetropico non corretto adeguatamente. E' stato sufficiente eseguire un accurato esame della refrazione (prima e dopo la somministrazione di apposito collirio che blocca l'accomodazione), per far "venire a galla" tutto il reale difetto refrattivo, prescrivere apposito occhiale correttivo e gli occhi ritornano dritti e scompaiono tutti i disturbi accusati (diplopia, stanchezza, cefalea, ecc.).

Se vuole, sono disponibile a valutare la sua situazione refrattiva e proporLe la soluzione adeguata.
Cordiali saluti.


Dott. CEZZA Giorgio
Medico-Chirurgo - Specialista in Oftalmologia
Dir. San. del Day Hospital "Santa Lucia" - Maglie (Lecce)
e.mail: giorgiocezza@libero.it

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IPERMETROPIA
siravoduilio 09-02-2012, 12:19 PM
http://www.forumsalute.it/community/forum_93_articoli/thrd_165669_ipermetropia_1.html

AMETROPIE VISIVE

Ipermetropia

L'ipermetropia è un'ametropia o condizione refrattiva nella quale i raggi provenienti dall'infinito si mettono a fuoco oltre la retina. Un certo grado d'ipermetropia può essere compensato grazie all'accomodazione. Se quest'ultima non è sufficiente saranno necessarie lenti positive, biconvesse o convergenti.

Cause

Da un punto di vista ottico il bulbo oculare è troppo corto rispetto al potere refrattivo (ossia alla capacità di messa a fuoco dell'occhio). L'ipermetrope può compensare la sua ametropia, ma ciò può avvenire solo per difetti di entità medio-bassa. La compensazione dell'ipermetropia dipende, inoltre, dal grado di accomodazione disponibile: è massimo in giovane età ma diminuisce con il passare degli anni. Questo spiega perché un certo grado d'ipermetropia da giovani venga compensato tranquillamente, mentre con l'avanzare dell'età va corretto con lenti sempre più forti.


Cause più rare dell'ipermetropia possono essere:
una riduzione della curvatura della cornea e/o del cristallino
un'eccessiva distanza tra cristallino e cornea
Sintomi

L'ipermetrope può vedere gli oggetti all'infinito solo utilizzando il meccanismo dell'accomodazione e, per questa ragione, il suo muscolo ciliare non è mai completamente rilassato. I sintomi principali sono definiti astenopici(mal di testa, bruciore, lacrimazione, ecc.) e si manifestano specialmente nella visione da vicino, in conseguenza all'eccessivo uso dell'accomodazione (ipermetropia + visione da vicino); questa situazione si può presentare, ad esempio, in seguito a lettura per molte ore al giorno. Solo in una fase più avanzata vi è un calo dell'acutezza visiva che si manifesta prima nella visione per vicino e poi anche nella visione a distanza, quando l'accomodazione non è più in grado di compensare l'ipermetropia.

Correzione
CHIRURGIA REFRATTIVA
http://drsiravoduilio.beepworld.it/chirurgiarefrattiva.htm

In funzione dell'esito degli esami condotti da parte di un'optometrista, l'ipermetropia si può correggere con l'uso di occhiali o con lenti a contatto. Inoltre, valide tecniche alternative oggi in uso sono quelle chirurgiche: laser a eccimeri (PRK e LASIK) e, in casi particolari, la cheratoplastica conduttiva, l'impianto di lenti fachiche e la sostituzione del cristallino.

http://www.forumsalute.it/community/forum_93_articoli/thrd_164495_astenopia_accomodativa_1.html

ASTENOPIA ACCOMODATIVA
siravoduilio 11-01-2012, 21:11 PM

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L’astenopia accomodativa è una Sindrome clinica, causata da un disagio nella visione, che si manifesta con un insieme di sintomi e segni in prevalenza oculari ma anche generali”.
SI CONSIGLIA IN QUESTI CASI SEMPRE UNA VISITA REFRATTIVA OCULISTICA IN CICLOPLEGIA

Il termine CICLOPLEGIA null'altro signigica che paralisi del muscolo ciliare con conseguente paralisi dell’accomodazione.
La decontrazione del muscolo ciliare induce un aumento del diametro dello sfintere mettendo in tensione i legamenti zonulari che esercitano trazione sull'equatore del cristallino con appiattimento delle superfici anteriori e posteriori. Il potere diottrico del cristallino raggiunge il suo minimo. Tale situazione definita disaccomodazione è idonea per un occhio emmetrope alla messa a fuoco sulla retina di raggi provenienti dall'infinito (che per l'uomo è da considerarsi oltre i sei metri).
Viceversa la contrazione del muscolo ciliare corrisponde allo stato di accomodazione per vedere vicino: cioè all'acquisizione da parte del cristallino della massima potenza rifrattiva.

Questa capacità accomodativa non si mantiene intatta per tutta la vita: per un occhio emmetrope (cioè che non sia miope, ipermetrope o astigmatico) dall'età infantile in cui raggiunge poteri di oltre 10 tende progressivamente a ridursi: ai 40 anni è di 3 1/2 ai 45 di 2 1/2, ai 50 anni di 1 1/2, ai 55 di 1/2 .


Quindi capisce che la cicloplegia non è una goccia e VAI,altrimenti in questi modi i falsi positivi DA SPASMI ACCOMODATIVI più o meno marcatai fanno avere valori fluttuanti refrattivi e qundi NON VERI!!!!


Fig. 1.10 Modificazioni cristalliniche in fase di tensione zonulare (a) e di tensioni (b).Tratta da: “Basi Fisiopatologiche di clinica oculistica” CRISTINI, 1993

__________________
Le manifestazioni dell’astenopia accomodativa possono essere riassunte in:

1. SINTOMI VISIVI
- fotofobia
- riduzione acuità visiva
- visione sfuocata
- visione doppia
- miopizzazione transitoria
- transitorio allontanamento del punto prossimo
- comparsa o aumento delle forie
- aloni colorati
2. SINTOMI OCULARI
- lacrimazione
- aumento ammiccamento
- prurito
- irritazione
- secchezza
- bruciore
- sensazione di corpo estraneo
- pesantezza ai bulbi
- dolore
- arrossamento congiuntivale
- alterazione quantitativa/qualitativa del film lacrimale
3. SINTOMI GENERALI
- cefalea
- astenia
- nausea
- dispepsia
- vertigine
- tensione generale

Le più importanti alterazioni dell’apparato visivo che possono provocare disturbi astenopeici in soggetti più sensibili e più predisposti sono:
• AMBLIOPIA PARZIALE CON VISUS < 6/10 (anche monolaterale)
• ETEROFORIE SUPERIORI ALLE 8 DIOTTRIE PRISMATICHE
• ETEROFORIE SCOMPENSABILI
• NISTAGMO
• DEFICIT III – IV – VI n.c.
• BLEFARITI E CONGIIUNTIVITI CRONICHE
• SINDROME DELL’OCCHIO SECCO
• OPACITA’ CORNEALI
• CHERATOCONO
• CATARATTA
• AFACHIA E PESUDOFACHIA
• DIFETTI REFRATTIVI ELEVATI
• RETINOPATIE DEGENERATIVE
• MACULOPATIE CON METAMORFOPSIE CENTRALI
• ALTERAZIONI DEL CAMPO VISIVO
Pertanto i vizi di refrazione (miopia, astigmatismo ed ipermetropia) non sono causati o aggravati dall’uso dei videoterminali; d’altra parte possono determinare l’astenopia accomodativa, se non corretti. L’affaticamento visivo può essere indotto anche da strabismi manifesti (exo/eso-tropie) o latenti (exo/eso-forie).


__________________
Un caro saluto
Prof.Duilio Siravo
siravo@supereva.it
http://drsiravoduilio.beepworld.it
Cell.:3385710585
PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO
http://drsiravoduilio.beepworld.it
 
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ESAMI O PRESTAZIONI MEDICHE CORRELATE

Esame (o Schermo) di Hess

Lo schema di Hess-Lancaster è un test a cui si ricorre per rilevare la presenza di anomalie nel funzionamento dei muscoli responsabili della motilità oculare. Grazie a questo esame, infatti, il medico...

Elettrofisiologia oculare

L'elettrofisiologia è un'analisi diagnostica che consente di indagare i fenomeni elettrici legati ad alcune attività fisiologiche, come per esempio quella svolta dalle vie ottiche. In questo caso, si...







NOTIZIE PER LA SALUTE

Quale meccanismo che si innesca quando si russa? Quale meccanismo che si innesca quando si russa?

Russare mentre si dorme è molto fastidioso per chi riposa accanto, ma anche un problema per se stess...

Obesity day 2013: combattere l’obesità per vivere bene e a lungo Obesity day 2013: combattere l’obesità per vivere bene e a lungo

Il 10 ottobre 2013 torna l’Obesity day, la giornata nazionale contro i rischi del sovrappeso promoss...

Calo delle vaccinazioni in Italia: problema di sanità pubblica Calo delle vaccinazioni in Italia: problema di sanità pubblica

L’Istituto Superiore della Sanità ha divulgato i dati relativi alle vaccinazioni del 2013 da cui è e...

Pipì a letto per 1 bambino su 6: l’allarme dei pediatri Pipì a letto per 1 bambino su 6: l’allarme dei pediatri

Fare la pipì a letto è un episodio che può essere frequente nei bambini fino a 5 anni, ma se il dist...



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Dr Francesco Laudando

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Casa di Cura San Michele

La Casa di Cura San Michele ha come caratteri distintivi la competenza professio...



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