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Serafina
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Premetto che ho 34 anni e non ho mai avuto problemi alla vista, ma da una quindicina di giorni ho gli occhi arrossati, doloranti e all’interno dell’occhio sinistro ho notato un puntino piccolissimo e giallo, così ho prenotato la visita dall’oculista che farò tra una settimana; per telefono, spiegando i sintomi, il medico mi ha detto che potrebbe trattarsi o di un pterigio o di un pingue colite. Di cosa si tratta? È molto grave? La ringrazio.
 
SIRAVO
Utente di ABCsalute.it
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Messaggi: 172
Carissima,
sicuramente parliamo o di uno pterigio o di una pinguecola!
PTERIGIO
Lo pterigio (dal greco pterugion = piccola ala d’insetto) è un processo degenerativo e iperplastico della congiuntiva, caratterizzato da una duplicatura della congiuntiva bulbare che si estende sulla cornea. Il suo nome deriva dall’aspetto "ad ala d’insetto" con il quale si presenta. Colpisce generalmente soggetti adulti ed è più frequente nelle zone calde ed assolate, riscontrandosi in maggior parte fra i 37° di latitudine, a nord e a sud dell’equatore. Nella sua patogenesi sembra assumere importanza, oltre all’ereditarietà, il tipo di attività condotta dai soggetti che ne sono portatori. Pare infatti avere una maggiore incidenza negli individui sottoposti per lunghi periodi di tempo all’azione diretta degli agenti atmosferici, in particolar modo a quella dei raggi U.V. della radiazione solare ed all’ossigeno dell’aria. Per questo motivo viene anche indicata come la << malattia dei marinai e degli alpinisti >>.
All’insorgere della sintomatologia, lo pterigio (posizionato nella fessura interpalpebrale, per lo più dal lato nasale) appare macroscopicamente come un "velo" congiuntivale di forma triangolare che si estende orizzontalmente sulla cornea. A volte può essere asintomatico, poco esteso e non avere carattere progressivo; ma spesso, anche se lentamente, tende a progredire in senso centripeto fino ad invadere il campo pupillare, causando (oltre al danno estetico) astigmatismo, diplopia ed annebbiamento del campo visivo.
La terapia, quasi esclusivamente chirurgica, si rende necessaria quando lo pterigio abbia la tendenza alla progressione, determinando la compromissione estetica e/o funzionale. Le recidive, comunque, sono particolarmente frequenti, per cui si era addirittura consigliato in fase post-operatoria l’applicazione di radiazioni con stronzio-90 (@ 1350 mrem / seduta).Questo per farle capire l'alto tasso dell'incidenza statisticamente predittibile della RECIDIVA!!!
Bisogna fare un'ottimo intervento ab initio e poi saper gestire le recidive con tecniche di microchirurgia oculare da non sottovalutare!!
La scelta del trattamento chirurgico dello pterigio è ancora molto controversa. Sono state descritti vari tipi di approcci chirurgici, alcuni di tipo demolitivo (la pterigectomia associata o meno all’utilizzo di terapia aggiuntive con mitomicina C, 5- fluorouracile e radioterapia), altri di tipo ricostruttivo (l’autotrapianto di congiuntiva, l’innesto membrana amniotica). Questa enorme varietà di trattamenti è significativa della difficoltà di avere una tecnica realmente efficace nel prevenire la recidiva, che rappresenta la causa principale di insuccesso del trattamento. Infatti, i risultati in termine di recidiva variano dallo 0 all ‘ 88%.Gli studi scientifici hanno, però,oggi, dimostrato che l’intervento di elezione per gli pterigi primari o recidivati è l’autotrapianto di congiuntiva e che la pterigectomia, intervento ancora oggi più utilizzato in Italia, è da sconsigliare per l’alta percentuale di recidive. Infatti, questo tipo di intervento sembra garantire un minor numero di recidive.
PINGUECOLA
la pinguecola è un processo degenerativo a carico della congiuntiva è una formazione bianco-giallastra, leggermente in rilievo, situata in corrispondenza dell'apertura palpebrale.
Si genera a causa dell'alterata nutrizione da parte dei vasi sanguigni e linfatici. Compare nei soggetti anziani e nelle persone che si espongono agli agenti atmosferici come luce, aria o polvere. Si elimina con l'asportazione chirurgica.
Sebbene la pinguecola e' molto comune tra gli adulti o piu' frequentemente negli anziani che hanno passato molto tempo al sole, essa si puo' trovare anche nelle persone piu' giovani e persino nei bambini, specialmente quelli che passano molto tempo al sole senza protezioni come occhiali da sole o cappelli. Se diviene un problema estetico, diventa sintomatica o propende alla metaplasia ed iperplasia, la pinguecola può essere escissa,però a tendenza alla recidiva. Sconfina frequentemente con evoluzione in pterigio.
Per tanto questa formazione di colorito giallastro e di forma più o meno triangolare, lievemente sollevata sul piano congiuntivale, situata in genere sul limbus. é una degenerazione ialina del tessuto connettivo con formazione di tessuto elastico. Sembra che sia in rapporto con alterazioni di nutrizione da parte dei vasi linfatici e sanguigni ed essendo l'unica sua soluzione l'exeresi,se si vascolarizza ed incomincia a dare noia dal punto di vista estetico deve essere asportata!
Si deve premettere però che tutti i soggetti affetti da pinguecola possono trarre beneficio proteggendo i propri occhi dai raggi del sole. Quelli con una lieve forma di pinguecola dovrebbero fare uso di lacrime artificiali per dare sollievo alle irritazioni e alla sensazione di corpo estraneo, mentre per coloro che hanno una grave infiammazione e gonfiore possono aver bisogno di steroidi o anti-infiammatori.
E' necessario quindi considerare l'asportazione chirurgica quando tali lesioni interferiscono con l'applicazione di lenti a contatto, se l'irritazione e l'arrossamento provocato dai vasi ipertrofici raggiungono un livello di disturbo mal tollerato e soprattutto, se lo pterigio incomincia ad estendersi sopra la cornea con iniziale erosione della stessa.
L'intervento, effettuato ambulatorialmente previa una piccolissima dose di anestetico locale sotto-congiuntivale, è di rapida esecuzione e consiste nell'asportazione della porzione ipertrofica e vascolarizzata, con piccola plastica e sutura congiuntivale. La guarigione avviene in pochi giorni con l'applicazione di un collirio con associazione antibiotico-steroide.
In effetti,visto quanto descritto,può recidivare,ma come detto,in certi casi si deve intervenire!

Un caro saluto
Prof.D.Siravo
siravo@supereva.it
http://drsiravoduilio.beepworld.it
 
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