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PROF.SIRAVO
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LE AVEVO PIÙ VOLTE RACCOMANDATO DI CONTATTARMI AL
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nicotine caffeine
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Che fortuna.. Avessi anch'io solo quel sintomo... Ma invece oltre al visual snow ho anche tutti gli altri sintomi della fibromialgia, la degenerazione maculare e l'ernia jatale... E non ho ancora 30 anni! :lol:
 
PROF.SIRAVO
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Mi contatti pure al
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PER EVENTUALI TERAPIE E/O DIAGNOSTICA STRUMENTALE

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Day Hospital Santa Lucia
del Dr Giorgio Giovanni Cezza

WB906
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Gentile Utente,
tutte le malattie che ha riferito sono le diverse manifestazioni di un'unica causa: la disfunzione del sistema immunitario (o meglio del sistema PNEI = Psico-Neuro-Endocrino-Immunitario).
Se desidera raggiungere l'obiettivo della guarigione di tali malattie le consiglio di intraprendere un percorso diagnostico-terapeutico per ripristinare l'efficienza di tale sistema.
E se qualcuno le dovesse dire che queste malattie (come del resto dicono di tutte le malattie croniche) sono in-guaribili, non ci creda!
Se vuole le indicherò le diverse tappe di tale percorso.
email: giorgiocezza@libero.it
Un caro saluto.

Dott. CEZZA Giorgio Giovanni
Medico-Chirurgo - Specialista in Oftalmologia
Ricercatore Malattie Immuno-Mediate Esperto Malattie PNEI-correlate
Dir. Sanitario del Day Hospital "Santa Lucia" - Maglie (Lecce)

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DAY HOSPITAL SANTA LUCIA DEL DR GIORGIO GIOVANNI CEZZA
    73024 MAGLIE (LE)
    Via Sante Cezza, 19
    0836.483848
    giorgiocezza@libero.it
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sofia.f
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Per l'utente "nicotine caffeine":
mi dispiace per la tua condizione.

Se posso aggiornarti sulla mia esperienza (quindi del visual snow) il mese scorso ho approfittato della mia permanza a Roma per motivi di lavoro e sono riuscita in extremis a farmi visitare da un bravo neuroftalmologo (non dico che fosse con le valigie in mano ma quasi :D).

Per farla breve: dai vari esami che abbiamo fatto è risultato che i miei occhi non hanno nulla che non va, però il "problema" sussiste.
Il dottore mi ha detto che attualmente la questione visual snow non è ben definita (dicendomi tra le righe: non esistono soluzioni).

Per cui ormai mi sono rassegnata e sto imparando a conviverci, è l'unica cosa fattibile nell'anno 2014. Magari tra qualche anno troveranno una soluzione.
In bocca al lupo! :D
 
PROF.SIRAVO
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Dr Vincenzo Pagliara
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Le allego un mio articolo, che espone il problema dei corpi mobili e le varie soluzioni, mediche e chirurgiche. La verità è che spesso si risolvono, ma non sempre, dipende dai casi. Può contattarmi al 3398081041 per approfondimenti.
Corpi mobili vitreali: miodesopsie o mosche volanti

In primavera e in estate, per l’aumento della luce e della disidratazione, sono molto più frequenti le miodesopsie o corpi mobili vitreali, dette comunemente “ mosche volanti “. Si tratta di disturbi visivi che determinano la sensazione di oscuramento circoscritto del campo visivo, come se corpi mobili di diverse forme si interponessero tra l’occhio e l’oggetto guardato. La sensazione avvertita è quella di vedere oggetti di varia conformazione e tipo che fluttuano davanti all’occhio e che sfuggono quando si cerca di fissarli.
Le mosche volanti possono presentarsi sotto svariate forme ( anelli, linee, ragnatele, punti) o in modo ancora diverso.
Sono più evidenti quando lo sguardo viene rivolto verso superfici chiare e luminose come le pareti bianche di una stanza o verso il cielo azzurro.
Sono dovute al deterioramento del corpo vitreo, alla presenza in esso di proteine denaturate.
Attualmente le alterazioni vitreali rappresentano un problema clinico di progressiva diffusione, L’aumento dell’età, la miopia,le alterazioni alimentari o digestive, gli agenti inquinanti sia atmosferici che luminosi ( che determinano la formazione di fenomeni ossidativi da radicali liberi ), gli aumentati interventi chirurgici oculari sono tutti fattori che contribuiscono ad indurre tali problematiche.
Tutto ciò rende il corpo vitreo progressivamente disomogeneo, rarefatto, liquefatto, con sintomi e segni clinici di grande fastidio per il paziente e di costante discomfort. Ciò spesso influisce sulla sfera emotiva del paziente, con una attribuzione di importanza spesso superiore all’entità della patologia.
Vista la multifattorialità dell’eziologia, cioè delle cause, è sicuramente importante tranquillizzare il paziente e realizzare un intervento mirato a ricostituire la composizione del corpo vitreo ( acqua, sali minerali, aminoacidi e vitamine ) ed a inibire la degradazione del collagene, che costituisce l’impalcatura vitreale.
Per meglio comprendere il fenomeno sono necessarie alcune nozioni di anatomia e fisiologia.
Il corpo vitreo è un tessuto connettivo trasparente a struttura gelatinosa, incolore, non vascolarizzato né innervato, che da solo occupa i due terzi del volume oculare, contribuendo alla forma ed alla consistenza del bulbo. Il gel vitreale è costituito per il 99% da acqua e per il restante 1% da varie sostanze che ne costituiscono l’impalcatura. Il vitreo è costituito essenzialmente da quattro componenti: fibre collagene, cellule, mucopolisaccaridi ed altre proteine. All’interno della componente acquosa sono reperibili numerosi elettroliti come sodio, potassio, cloruri e bicarbonato.
La viscosità gelatinosa del vitreo ha la funzione di ammortizzare gli urti al globo oculare e la sua trasparenza è importante per una buona visione.
La patologia vitreale più frequente è dovuta a fenomeni degenerativi strettamente legati all’età, causa un fisiologico invecchiamenti del corpo vitreo. Dopo i 40-50 anni tali segni diventano più evidenti, mentre sono anticipati di circa dici anni nei pazienti con una miopia superiore alle tre diottrie, e si estrinsecano attraverso fluidificazioni del gel, opacizzazioni circoscritte , coartazioni, fino al distacco posteriore del vitreo.
La degenerazione del vitreo comincia con la fluidificazione, detta “ sinchisi “, con la formazione delle cosiddette “ lacune vitreali “, cavità vuote nel vitreo. La seconda fase è rappresentata dalla “sineresi “, termine che indica la formazione di fibre isolate liberamente fluttuanti. Le fibrille collagene che delimitavano le lacune si spezzano e formano filamenti che fluttuano all’interno delle stesse lacune, assumendo forme sempre diverse, descritte dal paziente come “ mosche volanti “ o ragnatele ( corpi mobili vitreali o miodesopsie ). Queste sono percepite maggiormente in condizioni di forte luminosità, guardando una superficie bianca: si manifestano in modo lento e progressivo e la loro percezione è dovuta all’ombra che proiettano sulla retina. Qualche volta si ha anche la visione di “ fosfeni “ ( flash luminosi ), dovute alla trazione di alcune fibrille vitreali sulla retina. La coartazione vitreale per contrazione del gel vitreale porta alla perdita delle aderenze vitreo retiniche fino alla comparsa del distacco posteriore di vitreo, presente nel 6% della popolazione tra 45 e 65 anni per aumentare fino al 65% tra 65 e 85 anni. È più frequente nei miopi oltre le tre diottrie e nei pazienti affetti da cataratta nucleare. Anche nei giovani si possono avere tali fenomeni, specie se in presenza di processi infiammatori dell’uvea o della corioretina, che modificano la struttura del gel vitreale.
Il distacco posteriore di vitreo è caratterizzata dalla comparsa improvvisa, spesso brutale, di anelli scuri che determinano notevole fastidio ed apprensione nei paziente, ed a volte possono associarsi patologie retiniche. I sintomi predittivi della rottura retinica conseguente a distacco posteriore del vitreo sono rappresentati dalla comparsa di fosfeni ( bagliori spontanei ) associati a corpi mobili vitreali multipli.
La disidratazione del gel vitreale è certamente un fattore favorente tali patologie a carico del corpo vitreo, che infatti sono molto più frequenti nei mesi caldi e nei pazienti che assumono una scarsa quantità di liquidi, così come in pazienti in terapia con farmaci antipertensivi diuretici.
Recentemente si è scoperto che nel vitreo vi sono degli enzimi ( metalloproteinasi ) che attaccano la componente fibrillare del vitro, a causa della diminuzione degli enzimi protettivi dovuti all’età o alla miopia.
Per la prevenzione della patologie vitreali è indicata l’integrazione dietetica con alimenti ricchi di sostanze che agiscono per proteggere il vitreo, o anche dei principali costituenti la matrice vitreale: dalla semplice acqua, ai sali di potassio, all’acido ascorbico (Vitamina C ).
I consigli per i paziento sono i seguenti:
- utilizzare costantemente lenti correttive, se indicate;
- ridurre i contrasti luminosi con lenti filtranti;
- osservare un breve periodo di riposo, soprattutto s l’insorgenza delle miodesopsie è stata improvvisa;
- ridurre al minimo i movimenti oculari;
- bere acqua in abbondanza;
- integrare la propria alimentazione con opportuni nutrienti.
I farmaci più utilizzati per queste patologie sono in forma di compresse tradizionali , effervescenti o bustine. I componenti più frequenti sono:
Magnesio e Potassio: sono minerali che contribuiscono a mantenere l’equilibrio idrico nei tessuti;
Calcio, Collagene, Condroitinsolfato e Acido Ialuronico, Glucosamina solfato, Bromelina e Leucocianidine: per proteggere le fibrille collagene del corpo vitreo;
Aminoacidi come lisina, arginina e carnitina, che contribuiscono alla formazione del collagene;
Vitamina E, antiossidante e vitamine del gruppo B, importanti cofattori in tutte le reazioni metaboliche;
Ginseng e Guaranà, che elevano la soglia di resistenza dei tessuti all’azione di agenti nocivi esterni.
Esistono quindi alcuni farmaci specifici per questi fastidiosi problemi, e la loro assunzione contribuisce a migliorare il metabolismi cellulare, a mantenere la fisiologica composizione dei tessuti ed ad aumentare le difese del corpo vitreo, grazie al reintegro di liquidi e micronutrienti. Sembra anche che possano aiutare a prevenire i distacchi di vitreo.
Da qualche anno si può effettuare anche la Yag Laser Vitreolisi, una procedura ambulatoriale non invasiva, indolore, che può migliorare il disturbo visivo causato dai corpi mobili vitreali. La luce laser a bassa energia fa evaporare le fibre collagene che formano le opacità vitreali o ne recide i filamenti, trasformandoli in gas, rimuovendoli o riducendoli. Tra gli effetti collaterali, si può avere un aumento della pressione oculare o cataratta. Mentre alcuni corpi mobili possono essere trattati efficacemente, molti tipi sono difficili da vaporizzare o hanno meno probabilità di regredire rispetto ad altri. Pertanto è necessario sottoporsi ad un’accurata visita oculistica per determinare l’idoneità al trattamento.
In conclusione, in caso di “ mosche volanti “ ed altri problemi visivi simili, è importante una visita medica oculistica con esame del fondo oculare, soprattutto se si è miopi o ipertesi, per prevenire o quantomeno rallentare evoluzioni o complicanze ben più gravi con la terapia specifica.

_________________
Prof. Vincenzo Pagliara
    84100 SALERNO (SA)
    C.so Vittorio Emanuele, 58
    089.220310
    vincenzopagliara@alice.it
http://www.vincenzopagliara.abcsalute.it
 
Day Hospital Santa Lucia
del Dr Giorgio Giovanni Cezza

WB906
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Gentile Sig.ra Sofia,
non condivido la "sentenza inappellabile" emessa da quei Medici che le hanno detto che il suo disturbo è inguaribile.
Il disturbo visivo da lei avvertito rientra in quei disturbi cosiddetti "funzionali", cioè non correlati a danno organico. E in effetti dalla visita specialistica a cui lei si è sottoposta non è emerso nulla di "rotto".
Tali disturbi rappresentano invece come delle "spie" che il suo organismo "accende", come "segnali" che invia alla sua attenzione (..e alla attenzione anche dei Medici!) per segnalare la vera causa che si trova più in profondità e non negli occhi.
E' un po' come quando sul cruscotto di una automobile si accende la spia del carburante: il problema non è nella spia ma nel serbatoio, basta fare rifornimento e la spia si spegne!
La causa vera sia dei vari disturbi funzionali e sia delle diverse malattie croniche di qualunque tipo (non solo oculari!) si trova nella disfunzione del sistema immunitario, o meglio del sistema PNEI (Psico-Neuro-Endocrino-Immunitario) di ciascun Paziente.
Se lei vuole liberarsi da questo disturbo visivo, e non più rassegnarsi a convivere con esso, deve intraprendere un percorso diagnostico-terapeutico specifico in questa direzione.
Io da molti anni mi interesso di malattie croniche immuno-mediate e, se vuole, le posso indicare le tappe di tale percorso.
Mi contatti: tel. 0836-483848
e.mail: giorgiocezza@libero.it
Un caro saluto.

_________________
DAY HOSPITAL SANTA LUCIA DEL DR GIORGIO GIOVANNI CEZZA
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    giorgiocezza@libero.it
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sofia.f
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Vi ringrazio di cuore per l'interessamento!
Attualmente sono impegnata con il lavoro, però appena i ritmi caleranno mi organizzerò per una nuova visita con un altro specialista.

Ho letto con molto interesse tutti i vostri contributi e posso escludere che si tratta di corpi mobili.
Il mio è un problema di "qualità della visione", per il resto il campo visivo è completamente libero.
Ho trovato un simulatore che rende a grandi linee il tipo di visione che ho
http://visionsimulations.com/simulators/visual-snow

Tempo fa ho partecipato ad un'osservazione al telescopio con un associazione di astrofili ma per me è stato difficile notare le stelle (o comunque è stato necessario uno sforzo), il cielo appariva come un televisore mal sintonizzato (come a volte accadeva con le vecchie antenne prima del digitale). Sulle superfici scure e in presenza di poca luce il fenomeno è molto accentuato mentre non mi dà alcun problema con la presenza della luce (è presente ma non lo noto).
Inoltre c'è un particolare curioso: percepisco il fenomeno anche con gli occhi chiusi.


Da quello che ho letto su internet e da quello che mi ha spiegato il prof. che mi ha visitato (l'ultimo), attualmente non è chiara l'origine del fenomeno e di conseguenza le possibili soluzioni.
Mi ha descritto qualche ipotesi a riguardo ma, appunto, si tratta di ipotesi (ha parlato di neurotrasmettitori, di strati della retina e via dicendo ma nemmeno i miei ricordi del liceo mi sono stati d'aiuto per comprendere).
 
PROF.SIRAVO
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NON ESITI A CONTATTARMI PER DELUCIDAZIONI SUI MIEI PROTOCOLLI TERAPEUTI PER LA PATOLOGIA IN ATTO CHE STIAMO APPLICANDO DA CIRCA SEI ANNI.
I MIEI STUDI SULòL'ARGOMENTO RIGUQARDANO APPUNTO IL NOISE CONDUTTIVO ELETTROFISIOLOGICO RETINICO ED IL MECCANISMO AUTORIPRODUTTIVO DELLO STESSO CHE DIVENTA COME UNA SORTA DI RUMORE ELETTRICO DI BASE CHE PRODUCE I SINTOMI SUBIETTIVI DA LEI LAMENTATI

Un caro saluto.
Prof.D.Siravo
siravo@supereva.it
http://drsiravoduilio.beepworld.it
Cell.:3385710585

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Prof.D.Siravo
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