Salve, il 13 agosto 2013, sono stato sottoposto ad intervento con placca volare. Tutto ok, placca saldata benissimo. Il medico che mi ha operato è rimasto soddisfatto di come procedeva il tutto. Mi ha detto di fare un pò di fisiochinesiterapia. Bene, inizio questa terapia e al secondo giorno mi si è gonfiato il braccio ed è risultato anche caldo. Chiamo il medico che mi ha operato e mi ha detto di continuare o al massimo sospendere solo per qualche giorno la terapia per poi riprenderla. Sono stato fermo per 4 giorni e per sicurezza sto anche facendo un antinfiammatorio (brufen 600) per 7 giorni, inoltre metto del ghiaccio sul braccio per 20 minuti per due volte al giorno. Risultato, non si è ancora sgonfiato! Io ho ripreso ieri una cauta terapia ma ho paura che si possa essere mossa o addirittura rotta la placca!!! Anche se devo dire che io aldilà di qualche movimento (tipo torsione del polso) non sento dolore o altri fastidi. Ora le domande sono queste: può il terapista avermi procurato dei danni visto che al secondo giorno ho trovato la sua metodologia un pochino "pesante"? E' normale che dopo una settimana il braccio è ancora un po caldo e un po gonfio? Devo continuare oltre a prendere il brufen 600? Naturalmente sto in ansia e attendo fiducioso una sua risposta. Grazie. In attesa
vp160 Esperto di ABCsalute.it
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Esistono diversi tipi di placche per avambraccio,più o meno solide,più o meno elastiche. Faccia tutto quello che il suo chirurgo le consiglia fermo restando che i suoi dubbi a mio avviso devono essere chiariti: *radiografia per valutare eventuali spostamenti o rottura della placca e mantenimento di buona riduzione della frattura. *un esame del sangue per escludere fenomeni di tipo settico. Un po' di gonfiore a distanza di 1-2 mesi è accettabile. Prof.Paolo Maraton Mossa www.piedeweb.com
Gentilissimo dottore,innanzitutto, la ringrazio per la celerità con la quale ha risposto; volevo informarla che l'ultima volta che ho fatto le lastre e la visita di controllo dal medico che mi ha operato è stata il giorno 10 settembre. La placca è risultata ben salda e io riesco a fare tutti i movimenti regolarmente. Oggi (17 c.m.) sono stato visitato da 2 medici di famiglia. Il primo mi ha detto di aver riscontrato un piccolo versamento sulla parte esterna del polso, dal lato opposto alla placca. Pertanto, mi ha consigliato di prendere Ananase 100 (40 mg) 2 volte al giorno per 7 giorni e di continuare con applicazioni di ghiaccio per 10 minuti anche per 3 volte al giorno e di sospendere la fisioterapia per qualche giorno. Il secondo medico, visitandomi, ha detto che non c'è alcun versamento; mi ha consigliato di proseguire la fisioterapia in maniera molto dolce, senza forzare. Non mi ha detto di prendere ulteriori antinfiammatori ma eventualmente fare delle lastre appena finita la terapia. Preciso che il prossimo controllo con annesse lastre, è previsto per il giorno 15 ottobre. Come vede, le indicazioni sono praticamente opposte! L'unica cosa sulla quale hanno concordato entrambi è stata sul fatto che, secondo loro, è quanto meno improbabile che una placca così ben saldata, si possa essere rotta solo con una sia pur pesante manipolazione del fisioterapista. Mi chiedo: come fa un paziente a scegliere quale indicazione seguire? E' chiaro che, come da Lei suggeritomi, io darò molto più peso a chi mi ha operato, ma il problema sorge in quanto per farmi visitare da lui, devo percorrere oltre 100 Km. Domanda: Può dare problemi di setticemia il materiale usato, (in questo caso placca e viti in titanio)? Grazie ancora.
Dott. Alberto Marson
WB1287 Medico di ABCsalute.it
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Buongiorno trivton, è trascorso quasi un mese dal suo ultimo messaggio, mi scuso per il ritardo della risposta, ma mi trovavo fuori sede. Questo lasso di tempo mi permette comunque di acquisire, se vorrà darmele, notizie sull'evoluzione della sua situazione: come va ora? Ha proseguito la fisioterapia? Che genere di esercizio/manovra ha eseguito? Ha fatto qualche altra terapia farmacologica, fisica, strumentale? Per rispondere alle sue domande: 1) il titanio è un materiale molto resistente e relativamente elastico (per essere un metallo) è stato impiegato addirittura in alcune componenti di mezzi aerospaziali. Quindi delle manovre brusche e violente potrebbero aver mobilizzato la placca, ma è una possibilità abbastanza remota se il terapista possiede capacità ed esperienza. L'unico modo per confermare la mobilizzazione della placca è eseguire accertamenti con il radiologo. 2) è piuttosto comune che iniziando la fisioterapia su degli esiti di frattura si manifestino dolore e gonfiore. Ciò avviene perché vi sono delle alterazioni nel tessuto osseo, cartilagineo, fasciale, muscolare, legamentoso, tendineo, nel sistema circolatorio e linfatico.....dovute ai traumi e l'organismo cerca di ristabilire il proprio equilibrio. Il dolore ed il gonfiore sono, di norma, indici che il corpo vuole mettere a riposo quella parte impedendone l'utilizzo per velocizzarne la riparazione, il che è ovviamente un bene. 3) l'intervento del terapista serve ad evitare che la riparazione possa portare a rigidità, dolore al movimento, ulteriore gonfiore, diminuzione della quantità di movimento, alterazioni in altre parti del corpo per compensare le possibili mancanze appena descritte (muovo meno il polso e finisco per inclinare il busto o sovraccaricare la spalla....). 4) in quanto alla possibilità di infezione, il titanio non assicura di per sè che la zona operata sia asettica. Indagini eseguite con immagini (RX,TC, RM...) ed analisi ematochimiche possono rivelare l'eventuale presenza di infezione e permetterle di iniziare la più corretta cura antibiotica. 5) nel mentre, le consiglierei di alternare 15 minuti di ghiaccio a 15 minuti di impacco tiepido (non caldo, mi raccomando) su tutto l'arto, così da stimolare il sistema circolatorio e far diminuire il gonfiore. Lo associ ad una posizione che mantenga il gomito meno flesso possibile e la mano in posizione più alta rispetto alla spalla. Utili, se è in grado di eseguirli, anche dei lenti movimenti con mano/dita e spalla e braccio, poiché la contrazione dei muscoli stimola ulteriormente il sistema circolatorio e permette di mantenere i movimenti delle parti non operate. A risentirla presto, cordialmente Dott. Ft, Alberto Marson
L'esame baropodometrico serve a misurare la pressione dei piedi su una superficie e permette di rilevare anomalie muscolo-scheletriche, odontoiatriche e ortopediche, ed è usato anche per valutazioni m...
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