Buongiorno Sign. Medici, vi scrivo per avere un parere sulla situazione di mia moglie, 47 anni incinta all'ottavo mese di un gravidanza gemellare, purtroppo il 29 Luglio ha subito la seguente frattura emersa con R.M. :
L'indagine ha messo in evidenza a sinistra una frattura sottocapitata completa del femore, in particolare la testa del femore appare ruotata in varo, il frammento distale appare dislocato all'esterno e in alto. Diffusa reazione edemigena interessante la spongiosa ossea cervico-cefalica e intertrocanterica femorali. Modico versamento articolare e sofferenza edemigena delle adiacenti fibre del piccolo gluteo e del piriforme.
Essendo al momento della frattura (che le è capitata senza una caduta ma con un movimento nel quale la gamba le è rimasta indietro e aggiungo che già da due mesi aveva difficoltà di deambulazione e girava con la stampella, difficoltà che il suo ginecologo aveva attribuito al nervo sciatico) alla 30 settimana i medici dopo consulto Ortopedico hanno deciso di aspettare il parto fino alla 35 e poi valutare la situazione dal punto di vista ortopedico, durante questo lasso di tempo lei è a tutt'oggi allettata con la gamba immobile. Gli ortopedici ci hanno solo detto che è una brutta fattura, e poi dopo il cesareo valuteranno il da farsi facendo anche rx che non è stato fatto in urgenza preferendo r.m. io volevo chiedervi invece:
1) un periodo che comporterà in totale una immobilità di più di un mese prima dell'intervento avrà quali ripercussioni sulla ripresa della gamba?
2) in questo caso specifico è preferibile un intervento di osteosintesi o di protesi?
3) Mia moglie rischia la necrosi della testa del femore se trattata con osteosintesi per questo tipo specifico di frattura, considerando anche l'immobilità attuale e post operatoria?
4) Capisco non si possa fare una valutazione a distanza senza avere in mano esami diagnostici, ma dal referto r.m. e dalla vostra esperienza orientativamente dopo quanto tempo dall'intervento qualunque esso sia mia moglie potrà caricare sull'arto?
Vi ringrazio per il vostro tempo.
Dr Giorgio Pizzarello
abc1035 Medico di ABCsalute.it
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Caro Signore , condivido l'opinione deiColleghi di attendere la fine della gravidanza . Una frattura sottocapitata scomposta ha grandi probabilità che la testa femorale vada in Necrosi . Per quanto riguarda l tipo di intervento , nel giovane ,un tentativo di riduzione ( composizione della frattura ) ed avvitamento spesso viene tentato , ma dubito fortemente che questo tentativo possa avere successo a 30-40 giorni dalla frattura . Sarà necessaria una Endoprtesi biarticolare od una protesi totale . Dopo l'intervento sua moglie potrà rimettersi in piedi nel giro di una settimana . Un intervento a 40 giorni dalla frattura va eseguito , preparato e " pensato " molto bene , valutando prima tante variabili tecniche che si potrebbero presentare durante l'intervento stesso . Sarebbe molto utile riuscire a tenere in questo periodo d'attesa , l'arto inferiore in " trazione " ! Ovviamente mi rendo conto delle difficoltà logistiche di ottenere ciò a domicilio. Me faccia sapere e cordiali saluti Giorgio Pizzarello
Innanzitutto Dr. Pizzarello grazie per la celere risposta. Mia moglie è ricoverata nel reparto di Ginecologia e gli ortopedici la hanno vista come consulenza, ma nessuno di loro ci ha consigliato la trazione in questo periodo, hanno detto solo di non muovere la gamba e che si vedrà il da farsi dopo il parto, paventando un tentativo di osteosintesi. Grazie alla sua risposta ho capito che sentire più di un parere in questa situazione così complessa per noi è fondamentale al fine di poter scegliere in serenità la migliore soluzione per mia moglie. La ringrazio nuovamente, cordiali saluti.
danni
Utente di ABCsalute.it
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Buongiorno Dr. Pizzarello, riscrivo dopo tanto tempo perché purtroppo l'intervento di protesi di mia moglie è stato un disastro, un vero disastro. È stata operata con primo intervento un mese fa, alla rx di controllo 3 giorni dopo hanno riscontrato frattura scomposta dell'acetabolo e dell'ischio, quindi una settimana dopo il primo intervento hanno proceduto alla sintesi acetabolare con 7 viti, innesto di idrossiapatite sul fondo acetabolare e revisione totale della protesi, evitando l'accesso anteriore addominale che ci era stato prospettato. Non sto a chiederle il perché o il percome sia potuto accadere tutto questo, ( il primo chirurgo che la ho operata ci ha detto che tutto questo è dovuto alla fragilità ossea, certo altrimenti non si sarebbe fratturata camminando... io ricordo bene le sue parole, al mio primo consulto: un intervento a 40 giorni dalla frattura va eseguito, preparato e pensato molto bene... bè aveva ragione Dr. Pizzarello...) In ogni caso ora le chiedo in base alla sua esperienza se questo tipo di intervento può ridare nel tempo una buona qualità di camminata a mia moglie, a 3 settimane dall'intervento ha ancora forti dolori dovuti ci hanno detto al nervo sciatico, il piede comunque lo muove bene e le è concesso carico sfiorante con deambulatore antibrachiale fino a prossimo controllo a 40 giorni dall'intervento. Sappiamo che l'intervento è stato complesso, sappiamo sicuramente che è un percorso molto lungo e faticoso. Aggiungo che sta facendo una cura con Forsteo prescritta per due mesi, la mia domanda principale è protesi, viti, innesti ossei, tutta questa impalcatura può reggere o corriamo il rischio possa crollare, naturalmente stiamo adottando tutte le massime precauzioni possibili nei movimenti e nella leggerissima fisioterapia che le è stata prescritta. grazie mille per il suo tempo. P.s. i gemellini sono nati e stanno bene grazie a Dio. Le invio rx postoperatoria.
L'esame baropodometrico serve a misurare la pressione dei piedi su una superficie e permette di rilevare anomalie muscolo-scheletriche, odontoiatriche e ortopediche, ed è usato anche per valutazioni m...
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