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lennon1983
Utente di ABCsalute.it
Messaggi: 2
Buongiorno. Sono Andrea Zuolo di Rovigo.
Vi contatto cercando una risposta/un consiglio per il mio problema che non trova soluzione da oramai un anno e sta compromettendo la mia attività sportiva che da "agonistica", sta diventando "di mantenimento".

Premessa: sono un maschio di 29 anni, sono alto 187 cm e peso circa 89 kg. Pratico da sempre attività fisica intensa e molto eterogenea che varia dal nuoto al calcio allo sci. Di base comunque sostengo allenamenti 3 o 4 volte la settimana tra corsa(10km ad allenamento) e piscina.
Nella mia vita ho sempre giocato a calcio a 11 e da qualche anno pratico invece il calcio a 5 indoor.
Muscolarmente sono molto prestante e proporzionato e nei vari infortuni che ho subito nella mia vita ho sempre(fortunatamente) recuperato abbastanza in fretta. Unico mio problema congenito sono i miei piedi piatti. molto molto piatti, ma che non mi hanno mai creato alcun problema.

INFORTUNIO. a settembre 2011 durante la fase di riscaldamento del mio allenamento di calcio a 5 mi procuro una sorta di distorsione al piede destro (piede preferito). Gli effetti sono: un lieve fastidio ed un lieve gonfiore, che si risolvono in pochi giorni. Mi fermo qualche giorno e quando riprovo a praticare attività fisica mi ritrovo un deficit in alcuni movimenti (essenziali per il calcio) che ancora oggi non ho recuperato: NON RIESCO A CALCIARE IL PALLONE CON IL COLLO PIENO DEL PIEDE. Se provo, non sento eccessivo dolore, ma avverto che manca il sostegno per farlo. è come se avvertissi la mancanza di forza in quel punto.
Nei primi tempi non riuscivo nemmeno a tirare con la parte interna del piede; ora riesco ma con molta prudenza. Nei mesi successivi al trauma ho provato a dare riposo al piede e mi sono fatto visitare da un medico. Ho inoltre sostenuto una R.M.N. alla caviglia destra, che ha dato il seguente esito:" Esile ed a tratti interrotto il legamento peroneo-astragalico anteriore, assottigliato il peroneo calcaneare, regolare il preoneo astragalico posteriore, il deltoideo, l'astragalo calcaneare, ed i piani adiposi del seno del tarso."
Il medico che ho consultato, a fronte del referto" mi ha detto i fare fisioterapia e piscina e ricominciare a correre.

RISULTATO: ad oggi ho ripreso a correre i miei 50 km settimanali ed a giocare a calcio, ma non riesco ancora a tirare con il collo del piede. Non riesco a creare opposizone col pallone. Tutti gli altri movimenti mi riescono perfettamente.

COSA POSSO FARE? sono disposto ad inviarvi gli esami che ho fatto ed il referto.
Vi ringrazio per i consigli.

Ing. Andrea Zuolo
 
vp160
Esperto di ABCsalute.it
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Egr.Sign.Zuolo
L'articolazione della caviglia permette il movimento del piede alla sua inserzione con la gamba. Tale articolazione coinvolge tre ossa: l'astragalo, la tibia, il perone.
Le escursioni di movimento sono limitate da un complesso sistema capsulo-legamentoso che funge da freno ai movimenti eccessivi o dannosi.
Per fattori morfologici, l'evento distorsivo più frequente della caviglia è la malposizione forzata o "piede in dentro".
Tale anomala situazione mette sotto eccessiva tensione il sistema legamentoso esterno che spesso va in contro a lacerazione parziale o totale.
Tale sistema legamentoso è costituito da tre robusti legamenti: peroneo-astragalico anteriore, peroneo-astragalico posteriore, peroneo-calcaneare. Di questi tre, quello di gran lunga più fragile è il peroneo-astragalico anteriore. Di fronte ad una importante distorsione di caviglia con dolore, modesto gonfiore, modesto livore, l’atteggiamento diagnostico e terapeutico dovrebbe sempre essere estremamente rigoroso: il fatto che l'esame radiologico non evidenza alcuna lesione delle ossa, non autorizza a tranquillizzare il paziente prima di avere rigorosamente valutato a fondo l'apparato capsulo legamentoso la cui integrità sarà fondamentale per un buon uso della caviglia nella vita futura.
L'esame clinico dinamico deve quindi essere sempre accompagnato da una ecografia o risonanza magnetica che permetto di valutare l'integrità della capsula e dei legamenti non visibili in una normale radiografia.
La superficialità del primo soccorso, può portare a danni difficilmente riparabili in tempi successivi. Una volta accertata la presenza della lesione legamentosa, l'indicazione è solamente chirurgica e consiste in una semplice sutura a cielo aperto della lesione, seguito da un gesso corto per almeno 45 gg. Se la lesione non è stata diagnosticata o il paziente non è stato adeguatamente trattato, la caviglia rimarrà spesso dolente, spesso si gonfierà al minimo trauma e sopratutto rimarrà più esposta a futuri nuovi episodi discorsivi o ad instabilità.
Risulta evidente che l'indicazione chirurgica di ricostruzione legamentosa è tanto più indicata quanto più il soggetto è giovane, dinamico ed impegnato in attività sportive.
Quando purtroppo si vedono questi pazienti non trattati a distanza di tempo, non è più possibile ripristinare i legamenti con una semplice sutura, ma sarà necessario una più laboriosa ricostruzione dei legamenti. Solamente in questo modo il paziente dopo un breve periodo di riabilitazione potrà riprendere una vita normale ed una attività sportiva anche agonistica. Mi scriva tramite il mio sito personale www.piedeweb.com le invierò adeguata documentazione
Cordiali saluti
Prof.Paolo Maraton Mossa

_________________
Prof. Dr Paolo Maraton Mossa
    20100 Milano
    Corso Lodi 47
    Tel.02.512263
    paolomossa@piedeweb.com
http://www.profpaolomossa.abcsalute.it
 
Nuovo Equilibrio
Dott.ssa Serena D'Agata

WB1003
Medico di ABCsalute.it
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Messaggi: 15
Salve...
La rieducazione della distorsione di caviglia a livello temporale non é brevissima... Mi parla di "fisioterapia", ma in sé questo termine racchiude molteplici tipi di intervento! Quello che farei io sono delle sedute di TECAR associate ad una rieducazione PROPRIOCETTIVA MONOPODALICA dell'articolazione tibio-tarsica (per intenderci una serie di esercizi effettuati su tavolette basculanti in equilibrio sul piede dx).
Il legamento é lesionato, ma se l' unica limitazione che presenta è quella di non poter tirare un calcio ad un pallone, io abbandonerei il calcio piuttosto che sottopormi ad un intervento chirurgicho!!! :D

_________________
Nuovo Equilibrio
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    via Novalucello, 142
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    http://www.nuovoequilibrio.abcsalute.it
     
    lennon1983
    Utente di ABCsalute.it
    Messaggi: 2
    Ringrazio molo tutti per avermi risposto in tempi così brevi.

    _ al Prof.Paolo Maraton Mossa mi rivolgo per assicurarLe che al più presto mi metterò in contatto anche con il sito da Lei consigliato ed esporrò il mio problema.

    _alla seconda risposta (mi scusi ma purtroppo non riesco a leggere il Suo nickname o un riferimento al suo contatto) posso rispondere che il dottore che mi ha visitato ed interpretato i referti mi ha dato esettamente le stesse "direttive" per quanto riguarda la fisioterapia. Io avevo iniziato ma ho interrotto dopo un mese in quanto io non ho mai smesso di correre (la mia attuale attività fisica consta in 50/70 km di corsa settimanali con pesi da 1,5kg ai polsi) e con salti e balzi di ogni genere da muretti e marciapiedi. e non avverto nessun fastidio. Quindi la tavola propriacettiva dopo qualche tempo l'ho trovata superflua in quanto la stabilità non è assolutamente in deficit.
    Ciò che non comprendo proprio, è come io riesca ad eseguire ogni tipo di movimento anche molto "estremo" e ma colpire un pallone mi crea veramente problemi...
     
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