Presunte alterazioni al tessuto adiposo plantare

Salve;
Da circa 5 anni ho vari disturbi ad entrambi i piedi, una parte dei quali sono di natura neurovascolare (capillaroscopia compatibile con fenomeno di Raynaud e diagnosi di neuropatia delle piccole fibre con eritromelalgia), ma la parte per me più gravosa è una presunta atrofia del cuscinetto adiposo plantare che mi impone molte limitazioni e l'uso di specifiche scarpe e calzini molto morbidi per ridurre la pressione plantare. Nonostante queste precauzioni ho dolore sia nel camminare sia nella stazione eretta, la sintomatologia è presente soprattutto al livello dei talloni dove la sensazione è quella di camminare sulle ossa, di aver perso elasticità nel piede e sentire qualunque superficie estremamente dura e dolore che peggiora con l'attività ed è assente in posizione seduta o sdraiata. Risonanze magnetiche e radiografie non evidenziano rilevanti alterazioni osteoarticolari, il profilo immunologico è nella norma eccetto per l'elevata presenza di anticorpi anti-perossidasi e anti-tireoglobulina per cui mi è stata diagnostica tiroidite di hashimoto in eutiroidismo.
Ho portato numerosi plantari su misura, solette e talloniere varie ho fatto fisioterapia, infiltrazioni di cortisone e onde d'urto per sospetta fascite plantare (poi smentita dagli esami strumentali) senza alcun beneficio. L'unica cosa che mi da beneficio è l'utilizzo di presidi estremamente morbidi da mettere sotto al piede.
L'unica diagnosi che sono riuscito ad ottenere è la presenza di un assottigliamento del cuscinetto adiposo plantare la cui sintomatologia combacerebbe con quello che io sento da molto tempo e che vista la mia giovane età non è spiegabile da un deterioramento senile. Vorrei sapere se qualcuno si è occupato di questa specifica problematica o può darmi qualsiasi indicazione utile per un migliore inquadramento diagnostico.
Vorrei inoltre avere dei pareri per quanto riguarda vari trattamenti che mi sono stati proposti come intervento di lipofilling per ricostruire lo spessore di adipe sottocutaneo e utilizzo di fattori piastrinici a scopo rigenerativo e di rivascolarizzazione dell'area. Tengo a precisare che mi rendo conto che probabilmente questo problema è ai limiti delle comuni problematiche ortopediche, infatti ad oggi i numerosi ortopedici da me consultati non hanno saputo darmi delucidazioni adeguate, per questo sto cercando pareri di professionisti che abbiano lavorato per questo tipo di disturbo.
Ringrazio anticipatamente chi si prenderà la briga di leggere questo mio lungo e complesso resoconto.

Cordiali saluti