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krusos
Utente di ABCsalute.it
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Salve mi chiamo Sergio un uomo di 40 anni che è in cura già da tempo con psicofarmaci per una forma di depressione bipolare e una forte dismorfofobia e ansia sociale.
L’anno scorso ho sofferto di una terribile irrequietezza fisica e in seguito anche mentale le cui cause non mi sono ancora chiare infatti i medici non mi hanno mai dato spiegazioni, posso solo dire che è subentrata in seguito all' assunzione alternata di diversi neurolettici con cui lo psichiatra da cui ero in cura cercava di calmare le mie crisi dismorfofobiche , uno di questi fu il sycrest molto forte che assumevo la sera cadendo come in "trans" ed altri antidepressivi.
Col peggioramento dell'irrequietezza( non c'erano benzodiazepine che riuscivano a calmarla) l'unica soluzione per me fu il ricovero in clinica psichiatrica,lì feci una cura con diversi antipsicotici fin quando gradualmente è passata ( nell'arco di quasi un mese);
il medico della clinica mi diede come farmaco base la clozapina che aumentava gradualmente ,secondo lui soffrivo di una forma di psicosi e mi assicurava che questo farmaco avrebbe risolto le mie problematiche.
Man mano che aumentava la dose insorgevano i noti problemi di salivazione ma soprattutto mi accadde qualcosa di insolito quando discorrevo, cioè pronunciavo strane frasi senza logica, insensate, di cui anche io dopo un pò mi rendevo conto..L’ho fatto presente agli infermieri di turno e dopo due giorni circa il problema non si è più ripresentato.Intanto era già da più di 4 settimane che assumevo clozapina e il medico della clinica mi fa presente che era necessario interrompere la cura per una variazione nella conta dei leucociti e che avrei iniziato a prendere al suo posto la quetiapina con cui sono stato meglio e che tutt'ora assumo. Da quando sono stato dimesso mi son sempre chiesto cosa mi fosse realmente successo sia per quanto riguarda la forte irrequietezza,(indescrivibile e mai provata prima di allora)per cui sono stato ricoverato, sia per quell' episodio all’interno della clinica in cui facevo discorsi insensati.
Sperando di ricevere delle risposte o anche dei suggerimenti su chi rivolgermi o su cosa indagare, invio i miei ringraziamenti per lo spazio messomi a disposizione nel trattare l’argomento e i miei più cordiali saluti.
 
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