Salve, mi chiamo alessio sono della prov di napoli, ho 35 anni e da alcuni anni, precisamente 3/4 anni, ho, ogni qualvolta mi allontano da casa per viaggi sia di piacere che di lavoro che mi trattengono per alcuni giorni lontano da casa e che mi portano a molti km da casa, provo un malessere generale. Nello specifico provo ansia, soprattutto perché penso di essere in gabbia e non poter tornare indietro a casa. Quindi di sera non riesco a dormire, sparatutto il primo e anche secondo giorno, e mi sento per i primi giorni un po' stordito. Fortunatamente non mi tiro mai indietro e cerco di affrontare sempre tutte le situazioni, ma mi fa stare male che non sia più come anni fa, che quando andavo in ferie in qualsiasi parte del mondo, questi meccanismi psicologici non si innescavano. Non lo so quale sia l'evento scatenante, cioè quando è avvenuta la prima volta questa cosa, forse proprio quando ho iniziato un nuovo lavoro in cui ero costretto ad andare a molti km lontano da casa e ritornare di sera, causandomi non poco stress, e in occasione di un viaggio a rimini ricordo che la stanchezza del viaggio unita al bere una birra mi venne una crisi d'ansia e ritornai a casa.... Comunque adesso vado per un paio di settimane al mese per lavoro a sassari e ogni volta che parto è sempre la stessa cosa mi sento ansioso sono silenzioso ecc. ecc. Se può essere utile sono fidanzato da un paio di anni, dopo che ho lasciato la mia ex dopo 13 anni di fidanzamento e ho una famiglia normale unita.. Se potete essermi di aiuto vi ringrazio, magari anche suggerendomi un psicologo in zona, io abito a confine tra la prov di napoli e salerno...vorrei porre finalmente fine a questo disagio. Grazie
Dr Caterina Prioreschi
TL158 Medico di ABCsalute.it
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Ciao Alessio. il tuo problema si inscrive nei problemi di separazione-individuazione, fase di sviluppo studiata a fondo da M. Mahler. Leggendo la tua lettera, sorgono molte domande di precisazione anamnestica da porti. Il mio consiglio è: - Trovare una figura femminile di stampo materno come psicoterapeuta; - Trovare una psicoterapeuta che conosca molto bene il pensiero della Mahler e abbia esperienza nei problemi di separazione-individuazione; - Affiancare per lo meno nella fase iniziale di terapia, un antidepressivi ansiolitico. Purtroppo non ho un nominativo da darti nella tua zona. Rimango a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti. Dott.ssa Caterina Prioreschi
Dott.ssa Ornella Convertino Studio Convertino&Pellegrini
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Gentile Alessio, è molto importante che lei ora abbia deciso di affrontare questo problema, che sicuramente la limita nei suoi spostamenti e nella quotidianità. L'ansia e le paure, nelle loro diverse forme e significati, costituiscono un importante segnale che indica alla persona di fermarsi, e capire che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Intraprendere un percorso psicologico la aiuterà a prendere in mano e vedere più chiaramente gli aspetti di questa situazione nel suo complesso, individuare gli elementi che ne costituiscono le fondamenta così da poter sciogliere i sintomi e tornare a vivere con serenità e naturalezza le sue scelte e i suoi progetti.
Cordialmente,
_________________ Dott.ssa Ornella Convertino Studio Convertino&Pellegrini
Dott. Raffaele Bifulco
WB1204 Medico di ABCsalute.it
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Buongiorno Alessio, leggo solo ora la tua comunicazione e spero non sia "troppo tardi" per darti una risposta"... anche se dopo 3/4 anni dovresti aver sviluppato una certa resistenza rispetto al problema che ci descrivi! Parli malessere, di stordimento e, poi, di ansia: se capisco bene è di questo che si tratta. Hai manifestazioni somatiche e percettive, oltre che emotive, giusto? Per esempio, potresti respirare in modo anomalo, avvertire tensioni muscolari, pressioni al petto, sensazioni di accelerazione di ciò che è intorno a te o cose del genere... Mi ricordi tantissimo un paziente che aveva alle spalle una famiglia solida, una ragazza innamorata e presente, un curriculum di studio e professionale apprezzabile. Un caro ragazzo, peraltro! Purtroppo, ogni volta che doveva partire "si impanicava" e non si riprendeva neanche quando era giunto a destinazione. Passava sia il tempo prima di partire, sia il tempo del viaggio, in angoscia piena, desiderando con tutto se stesso materializzarsi a casa e ritrovarsi in un tempo in cui era già tutto passato. Quanti temi abbiamo affrontato... il senso della distanza dalle persone di riferimento, la suggestione della solitudine, la fobia di star male fisicamente all'improvviso, il valore personale, il dover essere "in un certo modo" a tutti i costi, il rapporto con il mondo ... e il modo in cui si sentiva amato agli altri e lui, in prima persona, amava se stesso. Ma perché mai ti scrivo queste cose?! Che c'entra lui con te?!? ;-) Ad ogni modo... sappi che non è una difficoltà rara la tua e non fartene troppi problemi; forse non te ne accorgi perché, in generale, le persone tendono a camuffare problemi come questo, per evitare di apparire fragili o insicuri. Mi chiedo - e ti chiedo - come ti vivi tu questo disagio, cioè cosa pensi di te, ora che è così tanto tempo che ti fa soffrire e che... non è sparito automaticamente? Certamente sarebbe utile approfondire - come suggerisce la collega di Milano, in modo molto corretto; in questo senso, è tempo di attivarsi concretamente per una psicoterapia e, a mio avviso, qui la differenza la farà la scelta di un professionista competente. A volte, per motivi concreti, non sono presenti nel proprio territorio persone che seguono un determinato approccio ma, fondamentale, è la capacità della persona di capirti, fare centro e guidarti in maniera mirata al punto, per elaborare e superare il sintomo e ciò che l'ha prodotto. Chiedi di un terapeuta presente nelle tue zone: lavorando in quella regione, ho alcuni contatti proprio su Napoli e Salerno, se ti può esser d'aiuto fai un fischio e dò i riferimenti. Intanto coraggio, ne vieni fuori sicuramente seguendo questa direzione! Un abbraccio
grazie a tutti per le risposte, purtroppo dott. Bifulco mi sento fragile e limitato per via di questo problema, vorrei essere meno ansioso, pensi che quando devo partire mi viene un'ansia allucinante inizio a pensare perché devo fare una cosa che non voglio, quasi quasi non ci vado più ecc ecc. Comunque se è così gentile da darmi dei contatti su salerno e napoli di persone di sua fiducia le sarei grato. Grazie mille di tutto...Alessio
Dott.ssa Daniela Benedetto
WB656 Medico di ABCsalute.it
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Gentile Alessio, leggo solo ora la sua domanda. Penso che questo suo problema sia molto comune al giorno d'oggi. L'incertezza del futuro, oltre a problematiche di separazione/individuazione che ritrovano spunti nella sua breve storia anamnestica, troppo breve però, rimandano a scenari di instabilità che si riattivano nel momento in cui ci troviamo soli con noi stessi, lontani dai punti di riferimenti familiari. Credo sia utile un lavoro di ripresa di orientamento e stabilità attraverso una focalizzazione su aspetti legati alla dipendenza, autonomia, e separazione distacco partendo dalla sua storia attuale, dalla rottura di un fidanzamento così lungo che ha "rotto", deluso ed interrotto schemi, progetti, sogni, da una ulteriore possibilità di un futuro di coppia con paure annesse, vista l'esperienza passata e, infine, ancora da queste numerose esperienze di allontanamento da casa per motivi lavorativi. Le esperienze cambiano, il mondo cambia, le opportunità girano, è tutto normale. Questa realtà riusciamo però ad apprezzarla e comunque a non stupirci né positivamente né negativamente se ci sentiamo centrati su noi stessi, sicuri dei nostri punti di riferimento che partono da noi innanzitutto. In bocca al lupo dr.ssa Daniela Benedetto Roma www.danielabenedetto.it
Antidepressivi Naturali - https://weightworld.it Sto attraversando un periodo di forte stress e il sonno notturno è quello che ne ha risentito di piu. Gia dalle prime compresse vedo un miglioramento.
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