Salve dottori, sono una ragazza disperata che non sa più che pesci pigliare: vi chiedo aiuto. Io e il mio ragazzo conviviamo da 2 anni, stiamo insieme da 10 e gli inizi della convivenza ha coinciso con una grossa crisi e insomma, tra una cosa e l'altra, il sesso è un ricordo lontano. Abbiamo entrambi 30 anni e io ho sempre manifestato la mia insofferenza per "la precoce pace dei sensi", non ci sto! Lui lo sa bene, anche lui ne soffre ma non riesce a reagire, semplicemente non ha più erezioni né attrazione o libido, zero, niente di niente! In più, da 4 mesi soffre di colite nervosa e attacchi di panico, cosa assolutamente nuova per lui, ma quando mai!? Ci amiamo tanto, io sono esasperata dalla situazione ma lo amo immensamente e proprio per questo voglio stargli accanto ma... come fare? Come faccio a non fargli pesare quello che mi manca e al tempo stesso fargli capire che non può andare avanti con le pillole calmanti? Non so che fare, di certo voglio la sua serenità: è indispensabile perché torni la nostra, di serenità. Non voglio perderlo perché l’ansia da prestazione e la colite nervosa minano il nostro amore. Come faccio? :’(
Dott.ssa Daniela Benedetto
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Gentile ragazza, io credo lei possa insieme con lui comprendere da cosa sia spaventato e rispetto a cosa agitato. Il lavoro, il futuro, le responsabilità o altre preoccupazioni come ad esempio la stessa vita di coppia. Io penso che possiate orientarvi a chiedere aiuto per un consulto psicologico magari di coppia all'inizio per poi approfondire insieme con lo specialista se è opportuno un intervento individuale solo sul suo ragazzo. E' sempre meglio affrontare le problematiche invece che rimandare. Avete già preso in considerazione l'opportunità di recarvi da uno psicologo psicoterapeuta?
Sì dottoressa, abbiamo valutato la possibilità di un percorso di coppia, ma lui dice che vuole prima tranquillizzarsi e lavorare su stesso, se poi non riuscirà (e riusciremo) a venirne fuori chiederemo un aiuto esterno,. Grazie per il suo parere. : )
Dott.ssa Chiara Lukacs Arroyo
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Buongiorno, le cito un principio semplice ma fondamentale del metodo terapeutico: i sintomi sono segnali a cui dare ascolto. La sua situazione di impotenza e incomprensione, e il malessere del suo ragazzo dovuto al vissuto di panico e di assenza del desiderio sessuale (tra l'altro probabilmente causata dall'assunzione di certe categorie di psicofarmaci, e qui le chiedo: è regolarmente seguito da un medico psichiatra per una adeguata somministrazione?), può essere una preziosa opportunità di comprensione, arricchimento del vostro rapporto e guarigione, verso cui, nonostante il tentativo del "fai da te", tutti i sintomi sembrano impellere. Aspettare di essere più calmo prima di avviare un percorso, mi sembra un controsenso. Si avvia un processo di cura nel momento in cui si sta male. Concordo con la collega nel suggerirvi una iniziale consulenza psicologica di coppia per poi definire con l'aiuto di uno specialista l'opportunità di una psicoterapia individuale per il suo ragazzo. Nel corso della vita succede di aver bisogno di aiuto, e non farcela da soli non significa non essere capaci, ma avere il coraggio interiore per farsi aiutare, che può significare rendere possibile quella serenità e quell'amore che la vostra vita insieme si merita. «Ho fatto tutto ciò che mi era possibile» «Non tutto, hai dimenticato di chiedere aiuto»
_________________ Dott.ssa Chiara Lukacs Arroyo
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c/o Centro Commerciale Europa - zona La Cittadella
Dott.ssa Elisabetta Perrone
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Gentile signorina,comprendo il suo disagio e la difficoltà nel restare accanto al proprio uomo non sentendosi desiderata,voluta,sognata.Nella nostra vita stabiliamo molteplici relazioni d'amore: con i nostri genitori,fratelli,amici,cugini....ma e' solo nel rapporto di coppia che l'amore si esprime con la sessualità ,ed e' proprio questo che lo rende unico,assoluto,diverso.Ecco perché la sessualita' diventa il collante nella coppia e quando questa non c'e oppure non risulta essere soddisfacente la coppia cessa il suo ruolo e inevitabilmente si diventa altro:compagni di viaggio o di appartamento ...o altro ancora,ma coppia no. Ecco perché capisco ciò che prova e la necessita di affrontare la problematica,che necessita di figure appropriate e altamente specialistiche. Sarebbe interessante capire quando lui ha cominciato a non desiderarla più',e' solo effetto dei farmaci e della depressione?O forse la conseguenza di qualche disfunzione sessuale o inappagamento non percepito? Quando fare l'amore diventa difficile o si attiva la paura di essere inadeguati accade che inevitabilmente il desiderio si spegne e la coppia si allontana sempre più'. Considerato che lei ha tutto il diritto di essere amata,sentirsi desiderata,amare,dare e ricevere piacere,le consiglio di non rinviare ancora ma di affrontare una volta per tutte con lui e con un bravo sessuologo il futuro della vostra storia.
Dott.ssa Ornella Convertino Studio Convertino&Pellegrini
GRF002 Medico di ABCsalute.it
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Gentilissima, la situazione che riporta è delicata e il fatto che abbia deciso di chiedere aiuto per affrontarla è molto importante. Da ciò che scrive viene spontanea una prima domanda: com’è iniziata la convivenza? È stata una decisione discussa e scelta da entrambi con serenità, o c’erano delle perplessità? Che cosa è cambiato, rispetto a prima, nel clima della coppia e personale, che può aver avuto un impatto così forte, tanto da destabilizzarvi? E inoltre, la crisi di cui parla, come si è manifestata e com’è stata affrontata? Credo che il nucleo del problema del suo fidanzato possa nascere proprio qui. Siete molto giovani, e sicuramente gli aspetti fisico e sessuale sono di grande importanza e devono essere coltivati e preservati per far funzionare al meglio e in modo sempre più consolidato la vita di coppia. Può darsi che la convivenza, unita alle responsabilità crescenti dell’età e del lavoro, possano aver “intimorito” il suo ragazzo, portando ai sintomi di colite, attacchi di panico e perdita del piacere. Credo perciò sia molto importante ed utile, per affrontare e risolvere la situazione, che lei e il suo compagno vi rivolgiate ad uno psicologo-psicoterapeuta esperto, che possa aiutarvi ad elaborare in modo più profondo la sensazione di disagio e i blocchi presenti, nel singolo e nella coppia, al fine di individuare e sciogliere i nodi problematici alla base.
_________________ Dott.ssa Ornella Convertino Studio Convertino&Pellegrini
Dott.ssa Elena Santomartino
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Gentile sig., ho letto con interesse la sua mail. Avete bisogno di essere seguiti, separatamente e per motivi diversi, sia lei che il suo ragazzo. Se ci sono questi sintomi qualcosa stanno comunicando. E' che lei non sa qual è il linguaggio che questi disagi stanno utilizzando. Conviene andare da qualche psicoterapeuta in grado di aiutarla. Cordiali saluti dr Elena Santomartino
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