Salve, ho un problema e non so come risolverlo: sono un uomo di 41 anni, ho un lavoro discreto ma sono omosessuale. Vivo in un piccolo centro dell’Italia del centro-sud, con mia madre, un brava signora anziana di 81 anni che si preoccupa costantemente del fatto che io non sono sposato, che devo pensare a “sistemarmi” che non ho una fidanzata e lei non ha nipotini. Io vorrei dirle sinceramente che non mi sposerò mai con una donna, ma non so come dirlo. Lei è anziana, vedova e inoltre soffre di cuore. Cosa devo fare? Non voglio darle questo immenso dispiacere, oltre a starci malissimo, non lo accetterebbe mai e poi mai. Non posso continuarla a ingannare, quando le dico che ho conosciuto una ragazza che mi piace e che presto gliela presenterò. Voglio che lei mi capisca e accetti la mia condizione di “diverso”. Datemi un consiglio che sia indolore per lei e liberatorio per me. Grazie.
ventola
Utente di ABCsalute.it
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Dalla sua email si capisce bene che il problema non è certamente sua madre. Almeno non nei termini concreti con i quale li descrive. Il problema della sua omosessualità è tale in quanto sembra non accettarlo lei per primo. Parla della sua omosessualità, ma non parla di relazione affettiva. A quanto pare vive con sua madre nonostante un età piu' che matura e un buon lavoro. Si è domandato come mai? O pensa di potersi vivere la sua omosessualità solo dopo la sua morte. Ciò non riguarda dirlo o non dirlo a sua madre, ma iniziare realisticamente a confrontarsi con le sue paure che proietta sistematicamente su sua madre. Madre, che come tutte le madri, vorrebbero i "figli sistemati". Ma riguarda piu' il mito che il confronto con la realtà. Nessuno si sistema mai. Aggiungerei anche, per fortuna... Ci pensi e mi faccia sapere...
Dr. Marco Ventola Psicologo, Psicoterapeuta ad orientamento Psicoanalitico Presidente del CespigRoma, Centro per le problematiche di Gelosia www.marcoventola.it www.cespigroma.wordpress.com
Dott. Sergio Sabatini
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Egregio signore, evidentemente il problema che Lei espone sembra presentare un duplice livello: da un lato la relazione con sua madre che le pone problemi di giudizio e dall'altro se stesso perchè non risulta chiaro se sente di aver accettato pienamente il suo orientamento sessuale. I condizionamenti sociali possono interferire pesantemente nelle nostre decisioni, ma solo la consapevolezza di esprimere ciò che veramente proviamo ci può regalare una condizione di maggiore stabilità emotiva. Un aspetto che, forse, ha già iniziato a d analizzare è il motivo per cui ,in un'età adulta, continua a condividere l'esistenza sotto lo stesso tetto di sua madre non aitandola in quel processo psicologico di separazione-individuazione necessario per l'evoluzione di chiunque.
Dott.ssa Enrica Tavella
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Gentile Signore, capisco la sua difficoltà ma credo non sia riferita solo alla sua mamma. E' chiaro che è anziana e che probabilmente farebbe fatica ad accettarlo ma..mi domando..lei ha pienamente accettato la sua omosessualità? Ha un rapporto affettivo che la soddisfa? O il fatto di non sentirsi libero di dire apertamente che è omosessuale la blocca anche nei rapporti affettivi? In effetti la inviterei a riflettere sul fatto che vive con la mamma alla sua età non aiuta ad avere una vita affettiva matura e questa non è una condizione necessariamente legata al suo orientamento sessuale. Quante persone ci sono oggi che non "si sistemano", come dice la sua mamma?? Saranno mica solo persone omosessuali. Mi perdoni la provocazione ma credo che il problema sia dentro di lei. Forse la paura di crescere davvero, di intraprendere la sua strada. Possiamo dire alla mamma che ci piace essere single? Che non sognamo una famiglia? Capisco che possa essere doloroso per la sua mamma ma non è una condizione necessaria avere moglie e figli, anche in un piccolo paesino del centro sud :-) In effetti il titolo del suo post mi suggerisce che forse è lei che non sa gestire la sua omosessualità, per questo le è così difficile parlarne e vivere la sua vita. Ci pensi e ..in bocca al lupo
Dott.ssa Enrica Tavella
Dott.ssa Ornella Convertino Studio Convertino&Pellegrini
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Gentile Paolo, capisco che la sua situazione sia piuttosto delicata, ma è importante che in primo luogo lei faccia chiarezza dentro di sé, per capire cosa davvero desidera e cosa la può far sentire una persona realizzata e soddisfatta, considerando solo successivamente il rapporto e le conseguenze con sua mamma o altre persone a lei vicine. Ormai a 41 anni è giusto e sano che prenda le sue decisioni senza sentirsi “intrappolato” nelle rappresentazioni che gli altri hanno di lei, o che pensa gli altri possano avere di lei. Credo che alla base del desiderio di sua mamma di vederla sistemata e avere una famiglia, vi sia il desiderio più profondo di saperla felice, soddisfatto, sicuro e sereno nel vivere la sua vita, qualsiasi scelta lei faccia. A nessun genitore farebbe piacere sapere che sta, anche se involontariamente, portando il figlio a nascondere la verità per timore di non essere capito o di creare sofferenza…questo è proprio uno dei ruoli più importanti del genitore: cercare di accogliere e capire i propri figli, accettando quel processo naturale di separazione-individuazione che è parte della vita. Probabilmente lei non ha ancora effettuato un distacco, fisico ma anche psicologico ed emotivo, da sua mamma, e questo rende il compito evolutivo più complesso in questa fase avanzata della vita. Perciò è importante che lei prenda finalmente in mano la sua vita, chiarisca le sue emozioni e i suoi desideri ed agisca di conseguenza. Non abbia timore, e vedrà che sarà una svolta importante e salutare per lei e per la sua mamma.
Cordiali saluti Dr.ssa Ornella Convertino
_________________ Dott.ssa Ornella Convertino Studio Convertino&Pellegrini
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