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Leopolda
Utente di ABCsalute.it
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Sono una mamma di 35 anni e sono disperata poiché mi dicono che mio figlio di 7 anni è iperattivo; questo sinceramente l’avevo notato anch’io, ma le sue maestre a scuola ormai me lo ripetono chiaramente: “Signora, suo figlio non sta mai fermo, parla da solo, canta, si deconcentra in continuazione coinvolgendo anche gli altri ragazzi… bla, bla, bla…)”. Per le maestre mio figlio potrebbe essere affetto da ADHD (la sindrome di iperattività e deficit di attenzione). Cosa devo fare? Devo portarlo da uno specialista? Ad essere sincera anch’io sono una persona abbastanza sveglia e attiva e ho sempre pensato che il mio bambino non fosse altro che una piccola “peste”, curioso del mondo e in via di crescita… Vorrei un consiglio. Grazie per l’attenzione rivoltami.
 
VITA
Utente di ABCsalute.it
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Messaggi: 34
Gentile Signora,

E probabilmente il suo bambino è soltanto una piccola "peste". E niente più. Peraltro la sindrome citata dalle maestre è un isnieme di sintomi che ripoortano tutti alla iperattività, e non vuol dire altro.

Se proprio vuiole, lo faccia vedere da un NEUROPSICHIATRA INFANTILE.
Niente farmaci.
Di dove è lei? Se sta nei pressi di Firenze c'è uno specialista di provata fama.
Comunque chieda. I neuropsichiatri INFANTILI sono fidati e bravi.
Può anche provare con uno psicologo o psicologa specializzata nell'infanzia ed adolescenza.

Vado di fretta ma se ci risentiamo le spiego cos'è l'iperattività non determinata da cause neurologiche.

Cordiali saluti ed auguri.

A. Vita

antonio.vita@psicovita.it

_________________
Dott. VITA ANTONIO
    www.psicovita.it
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ventola
Utente di ABCsalute.it
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Messaggi: 78
Gentile utente,
mi pare di capire che la sua disperazione sia alimentata dall' altrettanta disperazione degli insegnanti che non sanno come gestire la classe, tenendo conto dell' "iperattività" di suo figlio.
Se la "diagnosi" fosse confermata, in vari centri si pratica da tempo il "Parenting Training" che è un modo per aiutare i genitori a gestire delle situazioni critiche in dei periodi che possono essere dei periodi di passaggio.
Nella sua città probabilmente troverà qualcosa di utile.
Quello che per ora le posso suggerire è di riflettere è sul senso della sua email che sembra in parte ambivalente.
Sembra che sia divisa tra il proteggere suo figlio da presunti attacchi ingiustificati da parte degli insegnanti (bla, bla, bla....ricorda?) (ma anche mio figlio è iperattivo proprio come me, che bello...) e il capire che il modo di essere di suo figlio è in parte una problematica di convivenza.
Perchè è ovvio che si va a scuola per imparare le tabelline, ma si va per impararle insieme agli altri.
Potrebbe forse, utilizzando il pretesto delle difficoltà di suo figlio, iniziare Lei stessa un percorso di analisi e psicoterapia.
Un 'ultima domanda..."Dov'è il padre? e dove suo marito? perchè ne parla come se fosse sola ad affrontare tutto questo. E' solo una mia impressione?
Cordiali saluti,

Dr. Marco Ventola
Psicologo, Psicoterapeuta ad indirizzo Psicoanalitico
studio a Roma
http://www.marcoventola.it
http://www.cespigroma.wordpress.com
 
Dr Stefano Di Biagio
WB739
Medico di ABCsalute.it
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Messaggi: 44
Gentile Leopolda,
mi aggiungo ai colleghi nel consigliare una eventuale terapia di coppia: l'iperattività infantile spesso è il tentativo del bambino di attirare l'attenziole su di sè e distoglierla dai conflitti che osserva ma che non si spiega all'interno della famiglia. Altra soluzione potrebbe essere quella di fare una psicoterapia individuale se Lei avverte la situazione come problematica. I parental trainig sono molto utili.
Oggigiorno si tende ad avere una cultura "patologizzante" di condizioni che invece sono assolutamente normali: la menopausa è diventata una malattia, per cui si ricorre a farmaci e ormoni; i limiti pressori e del colesterolo si sono abbassati per consentire ad una quantità maggiore di persone di diventare pazienti e quindi assumere i farmaci che consentono loro di mantenere quei limiti nella nuova "norma"; l'esuberanza infantile diventa una patologia per cui anche i bambini devono assumere farmaci o andare dallo psicologo; ecc. ecc.
Nel suo caso, la risoluzione (se fosse questa la causa) dei conflitti di coppia potrebbe essere la via maestra per vedere un cambiamento in meglio nell'atteggiamento comportamentale di suo figlio.
Non esiti a contattarmi se abita a Roma.

Cordialmente

Stefano Di Biagio

_________________
Dr Stefano Di Biagio
    00181 Roma
    Via Cerreto di Spoleto 10
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