Ho paura di essere affetta da “manipolazione emotiva”, cioè vivo la mia vita per compiace gli altri, per non ferirli e per sembrare OK ai loro occhi. Come posso vincere queste mie paure e riuscire a dire agli altri ciò che voglio realmente dire o fare?
Dott.ssa Rita Madonna
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Ognuno di noi desidera non perdere l’affetto, l’amicizia, la considerazione degli altri. Le convenzioni sociali e la “buona educazione” ci portano spesso a edulcorare i nostri giudizi e a non dire brutalmente ciò che pensiamo. Tutto questo è funzionale alla vita sociale. Tuttavia a volte si esagera dal lato opposto come sembra stia capitando a lei. Da un lato quindi si tratta di trovare un modo per dire ciò che pensiamo che non sia offensivo per gli altri e ciò è possibile sviluppando le nostre capacità empatiche: mettersi dalla parte degli altri, capirli profondamente non significa rinunciare a se stessi. Gli psicologi umanisti parlano di “accettazione incondizionata”: non ha niente a che fare col compiacere gli altri, divenirne succubi per paura di perdere la loro attenzione. Ciò che le suggerisco è di chiedersi perché ha tanta paura di mostrarsi per quello che è: ritiene forse di non essere per se stessa degna di amore e considerazione? E poi, provi cautamente a esprimersi in situazioni e con persone con le quali si sente abbastanza sicura, in modo da non provare troppa ansia. Oltre a ciò, consultare uno psicoterapeuta potrebbe esserle di aiuto Un cordiale saluto. Rta Madonna
_________________ Rita Madonna - Psicoploga-Psicoterapeuta
Questo atteggiamento ha presumibilmente le radici nell'infanzia, dove ha cominciato a dover dimostrare al genitore di essere alla altezza delle sue aspettative ,per non deluderlo e farsi amare .Questo le è rimasto dentro come "inprinting", e quindi oggi deve sempre sentirsi accettata dal mondo, indipendentemente dalle ragioni personali. Occorre una buona psicoterapia per riacquistare la sicurezza in sé stessa. Saluti
Dr Juanita Pilar Coppola
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Cara signorina compiacere gli altri anteponendoli a noi stessi è indice di generosità, di altruismo. Come tutte le cose però bisogna stare entro i limiti che ci possiamo concedere: se lei rinuncia a farsi valere, ad esprimere le sue opinioni quando contrastano con quelle degli altri, non significa che Lei sia manipolabile ma che per vari motivi lei puo prefferire accontentare gli altri piuttosto che accontentare se stessa. Si chieda ogni tanto, quando ha dubbi: che succederebbe se non gli accontento? quanto conta per me la gratitudine, se c'è, di chi ho accontentato, perchè ho bisogno di sentirmi di meritare la gratitudine di qualcuno. Forse scoprirà qualche Suo limite, qualche Suo punto debole, e potrà affrontarlo, magari con l'aiuto di qualche esperto. Cordialmente J P Coppola
Credo che il problema che vive sia difficile da affrontare da soli, e deve essere molto duro sentirsi vittime di questo bisogno di compiacere l'altro poichè questo la porta ad annullarsi, per far parte, per farsi accettare, come se lei non valesse nulla. La psicoterapia in questi casi può fare veramente molto. In bocca al lupo.
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