Ciao, ho sempre pensato di poter controllare i miei sentimenti, le mie sensazioni. Invece ora mi accorgo di non poter gestire nulla ma di essere solamente sopraffatta dal mio malessere, che tento ancora inutilmente, di nascondere e peggio ancora, di giustificare. Per questo sono triste, tristissima, sprofondo in voragini e buchi neri devastanti, poi l'euforia, e poi tutto diventa complicato, anche solo passeggiare. Non mi sembra vero, mi giustifico ogni volta dicendo, ma si sono troppo stanca, ma si oggi fa freddo, quando invece ho solo paura di mettere il naso fuori dalla porta. Cosa mi spaventa? Non lo so, l'idea dell'imprevisto, di avere un male improvviso, la distanza da casa mia. Sì, il mio pensiero è non allontanarmi troppo perchè potrei avere bisogno di tornare. Non vivo più, ho rinunciato ai viaggi, ai miei progetti, a realizzare delle cose per paura di stare male...Non so se è solo ipocondria...ho proprio paura che mi succeda qualcosa. Non riesco più a vivere per questo. Prima ero spensierata, mi sentivo immortale, ora che sono nel pieno della mia giovinezza, sento di voler invecchiare il prima possibile per non essere costretta a rimuginare sul mio modo di vivere. Cosa mi potrebbe aiutare vi prego, ho bisogno di riprendere in mano la mia vita...
Dr Gabriele Gallo
WB154 Medico di ABCsalute.it
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Tutti i suoi disturbi , fobie, depressione, euforia, incapacità di gestire le emozioni sono espressione di una disarmonia interiore che trova la sua genesi in situazioni di vita che lei non ha accettato od elaborato a dovere. Pertanto le consiglio di farsi aiutare da uno psicoterapeuta, qualsiasi altra risposta sarebbe solo un'illazione sterile.Saluti
Le parole che utilizza sono molto forti e toccanti. Mettono in chi le legge una sensazione di perdita, di rovina, di impotenza. Credo che lei si senta completamente senza futuro e che la paralisi che avverte sia veramente forte. Allora le propongo, cosi' come hanno peraltro fatto giustamente gli altri colleghi, di fare uno sforzo, di prendere un impegno con se stessa. Cioè mettere come priorità se stessa. Rinunciare all'attesa passiva e rivolgersi ad uno Psicoterapeuta. Smetta di stare tra le idealizzazioni e le svalutazioni. Dice che è nel pieno della giovinezza ma che si vede come una vecchia. Che si immaginava immortale ma che vorrebbe farla finita. Che voleva fare mille progetti ma che non puo' neanche uscire di casa. Si capisce che cio' che la immobilizza e questo gioco tra illusione e delusione. Ma entrambe le parole contengono la parola ludo, giocare. Illudersi e deludersi sono due aspetti della stessa medaglia: sono entrambi la simbolizzazione della difficoltà a stare dentro la relazione con la realtà. La realtà non è un insieme di miti. Non esiste l'età d'oro, non esiste il pieno della giovinezza. Ogni età ha problemi che vanno affrontati. E, allora, si confronti con la realtà, si confronti con uno Psicologo, non se la canti e se la suoni da sola. E sono sicuro che iniziando questo tipo di impegno riuscirà a trovare un nuovo equilibrio. Cordiali saluti, Dr. Marco Ventola con studio a Roma, Isernia, Bari http://grillocerignola.altervista.org/marcoventola/
Dr Josè Ramon Fiore
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La paura, il panico, arrivano per manifestare una energia che abbiamo soppresso, lati del nostro animo che nascondiamo persino a noi stessi. Quando la paura arriva, non dovremmo farci domande. Ecco, arriva la paura, è inutile opporsi, è più forte di me, la accolgo. Non mi serve ragionare sui perchè, non mi serve analizzare il sintomo, il disturbo. Non serve farsi domande; ci serve far silenzio, immergerci nel silenzio e guardare dentro noi stessi, ascoltare quello che la paura vuole dirci. Paradossalmente, la paura e il panico sono amici che non sappiamo ascoltare. Lei lo faccia, magari chiedendo aiuto....lo faccia. Un abbraccio
Cara 80angy, quanto dolore e quanta voglia di parlarne con qualcuno…mi colpisce innanzitutto il senso di solitudine che trasmette, la fatica di dover nascondere e giustificare emozioni così forti senza poterle raccontare a qualcuno. Mi sembra che lei si senta costretta a portare una maschera e a mostrare una donna perfetta e sempre controllata, come se mostrare la sua parte più vulnerabile sia impossibile e inaccettabile. Anche io non credo si tratti di ipocondria ma penso che ci sia un dolore più profondo che ha bisogno di essere innanzitutto ascoltato e accolto. Il primo importante passo da fare, sarebbe quello di riuscire a riconoscere e a dare un nome a tutte queste emozioni che la opprimono e disorientano. Penso che parlare con uno specialista, la potrebbe aiutare a fare un po’ di ordine in tutto questo groviglio di sentimenti e a recuperare un po’ di serenità. Se avesse bisogno di informazioni, non esiti a contattarmi
Un caro saluto
Alessandra Vinco Psicologa Psicoterapeuta a San Giuliano Milanese (Mi) Centro Studi Zéfiro Ricerca e Formazione in Psicologia
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