Tempo fa mi sentivo insoddisfatta della mia vita, spesso triste e apatica, così ho deciso di recarmi al centro di igiene mentale della mia città per una “chiacchierata” con uno psicologo che mi avrebbe potuto aiutare a risolvere questa mia piccola forma depressiva; con il passare dei mesi ho continuato le sedute con questa psicologa, ma ad un certo punto mi ha detto che non ho nessuna patologia e che non fosse più necessario che continuassi a frequentare il centro. Ora sono disperata perché sento il bisogno di continuare queste “chiacchierate”. Sono diventata dipendente da questa figura professionale. Cosa posso fare? Non riesco più a prendere le mie decisioni autonomamente, ho bisogno dei suoi consigli, la mia vita ha bisogno di una “guida”, da sola non ne sono capace. Aiuto!.
Dr Josè Ramon Fiore
VP444 Medico di ABCsalute.it
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Cara Gabriela lo scopo di un percorso psicoterapeutico, non è certo quello di creare una dipendenza, ma di aiutare ad un pieno ed armonico sviluppo sel Se; questo allo scopo di ri/trovare lucidità nel giudizio e piena autonomia decisionale. Forse, nel suo caso, tale percorso è stato interrotto prematuramente. Si rivolga con fiducia ad un altro professionista, stavolta concordando insieme a lui/lei, obiettivi, modalità e tempi dell'intervento. Un abbraccio
La sua email rispecchia una sua ambivalenza: da una parte parla della sua consulenza psicologica come di "chiacchierate" ma poi appena si concludono diventano indispensabili a tal punto da non poterne fare a meno. Questo può essere considerato un utile indizio rispetto alla sua problematica, che anche se non etichettabile come "depressione", si esplica come una forma di apatia e impotenza rispetto ai problemi di rapporto. Vede, molta gente va dallo psicologo e non "ha niente" di grave. Il concetto di "gravità di un problema psicologico meriterebbe un capitolo a parte perchè spesso viene confuso con la gravità del paziente con problemi fisici. Ma la maggior parte delle persone solitamente risente di quello che viene chiamato "disturbo emotivo comune", cioe' di difficoltà a stare dentro le relazioni, a vivere rapporti di scambio soddisfacienti, a porsi obiettivi. Il CIM ovviamente, data l'enorme richiesta che riceve ogni giorno, non è in grado di soddisfare pienamente le richieste di tutti gli utenti. Ma permane il suo problema che se prima era "apatia e disinteresse" immagino verso gli altri e i suoi desideri ora si è presentato come difficoltà a saper accettare la separazione da un'altra persona. Sicuramente si potrebbe rivolgere ad un altro psicologo privatamente per poter riprendere il filo del discorso e ricostruire pian piano una sua identità personale che l'aiuti in questo difficile eqilibrio che è il rapporto tra dipendenza e indipendenza. Cordiali saluti,
Dr Juanita Pilar Coppola
www3259 Medico di ABCsalute.it
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Gentile signora, da come Lei si esprime sembra che il percorso terapeutico terapeutico intrappreso non fosse particolarmente adatto a lei in quanto non ha sviluppato quei cambiamenti, anche piccoli, ma iniziali verso una autonomia decisionale, incominciando dal riconoscimento dei suoi bisogni e dei suoi desideri, che a volte non coincidono. Sceglire quindi, resta difficile, Le consiglio un altro terapista che l'aiuti ad individuare obiettivi di vita e a programmare delle tappe progressivamente raggiungibile. Auguri, Dr J P Coppola
Dovrebbe trovarsi uno psicoterapeuta privato e stabilire con lui un percorso psicoterapeutico.
Non ci sono altre soluzioni, a mio avviso.
Non ricada sulla stessa terapeuta che ha sperimentato nell'ambulatorio pubblico. Ci sono anche degli psicoterpeuti convenzionati con enti vari che applicano tariffe agevolate.
Cordiali saluti e molti auguri.
Dr. Vita
Centro Studi Zefiro
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Cara Gabriela,
penso che lei abbia bisogno di "una guida", non per una semplice "chiaccherata", ma per un percorso che l'aiuti a rinforzare òla sua autostima, a ritrovare risorse e potenzialità al fine di farla sentire in grado di affrontare la sua vita, Si rivolga ad un altro psicologo. Cordiali saluti
Associazione Le Ali di Icaro
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non c' è nulla di male a chiedere aiuto a qualcuno, se lei sente il bisogno di continuare la terapia lo faccia. il suo obiettivo e quello della terapia sarà quello di renderla autonoma e più sicura di sè. non si faccia troppi problemi e non parli di dipendenza dalla terapia, perchè evidentemente sente il bisogno di essere ancora aiutata. Dott.ssa Di Pasquali psicoterapeuta 333-3343518
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