Buongiorno a tutti, Sono un ragazzo di 25 anni. Sono 5 anni che sono entrato in un vortice di alti e bassi, periodi in cui riesco a tenere sotto controllo la mia vita ed altri in cui non so dove battere la testa. Comincierei a parlare di me tornando molto indietro nel tempo: I miei genitori sono separati da quando sono nato, è una situazione che mi ha portato tanta sofferenza anche perchè fino all'età di 6 anni ho vissuto con i miei nonni vedendo i miei genitori, separatamente, qualche volta all'anno. All'età di 6 anni mi sono trasferito stabilmente in Italia per vivere con mia madre. Fino all'età di 18 anni è andata molto bene, non avevo problemi a socializzare, eccellevo negli studi ed ero sempre il primo della classe. Ero un bambino obeso, penso di aver affogato le mie sofferenze nel cibo ( senza rendermene conto) fino ad arrivare a pesare più di 100kg all'età di 14 anni. In questo periodo ero sempre solo a casa, mia madre era sempre fuori e soprattutto usciva con una persona che non era il mio patrigno...Per la seconda volta Ho visto distruggere un nido familiare. In questo periodo ho sempre visto il mio padre biologico in estate, per qualche giorno. Adesso comincerei il mio periodo liceale, eccellevo negli studi, cominciai a notare che " non ero bello", volevo dare il mio primo bacio come l'avevano fatto tutti i miei coetanei. Il problema è che ero molto obeso e quindi ho cominciato a fare sport..vedendo che i risultati non arrivavano velocemente, piano piano per dimagrire, ho intrapreso la strada della bulimia. Nei periodi in cui mi sentivo in colpa passavo nella fase di anoressia, questa fase è durata fino ai 19 anni. Nel momento in cui mi sono reso conto che era una cosa sbagliata per la mia salute, senza consulto medico, sono riuscito ad uscirne da solo. Fatto sta che ero sbocciato, un bellissimo ragazzo biondo, alto, con un fisico decente e un sorriso da invidia. Nello stesso periodo ho scoperto di essere Gay, mi direte : pure gay? Davvero... È stato anche molto semplice accettarlo per me, forse era la mia strada ed in effetti mi rendeva felice. Decisi di fare coming out nel momento in cui ho finito il liceo, volevo essere felice e prendermi le mie responsabilità, non volevo vivere una vita nascosto per paura del giudizio degli altri e volevo vivere e creare qualcosa con un'altra persona. Arriva il momento in cui intraprendo la vita universitaria : mi sentivo libero, con un mondo di possibilità di fronte. Decisi di frequentare ambienti gay e farmi degli amici. Sbagliai compagnia, finì per uscire tutte le sere. Ero fisso a bere, sempre ubriaco anche se non ho mai assunto droghe, sono stato sempre contrario...mi ubriacavo per sentirmi a mio agio in questo ambiente che non sentivo mio. Volevo trovare l'amore che non arrivava, mi trattavano tutti come un ragazzino da una botta e via. Cominciai a confondere amore con sesso e finì per diventare un ninfomane, dovevo farlo tutti i giorni, mi andava bene chiunque. in tutto questo gli studi sono andati malino, davo sempre qualche esame ma non con chissà quale risultato. Nel momento in cui ho capito che stavo per buttare il mio futuro per cose futili mi ci sono messo sotto, ho cercato di rimettermi in carreggiata.in tutto questo i miei genitori erano assenti, potevo tornare a casa alle 5 del mattino o 5 giorni dopo che sono uscito e non mi dicevano niente, neanche si arrabbiavano. Sarà che per loro ero grande e dovevo essere responsabile, forse non lo ero abbastanza. Insomma, ho ripreso in mano la mia vita e ho incontrato una persona che mi ama ( più grande di me), viviamo insieme oramai da due anni ( mia madre non si è espressa sul fatto che andavo a vivere con un altra persona, sembrava quasi sollevata). Da quando l'ho conosciuto ho cominciato a stare meglio, ero felice, tranquillo, ho ripreso peso, mi è andata via la psoriasi ( che era spuntata quando ho iniziato l'università), ho dato 13 esami in un anno ( fo giurisprudenza) e ora mi manca l'ultimo esame. Dopo aver dato 3 esami ( tutti sopra il 27) tra dicembre e metà gennaio mi sono lasciato da parte l'ultimo...procedura civile. Lo volevo dare spezzato e quindi mi sono preso 2 mesi per studiare la prima parte...in questi due mesi non sono riuscito a concentrarmi, leggevo convinto di capire ma non so perchè non assimilavo, forse ero stanco perché sono stato un anno e mezzo sui libri senza sosta. Fatto sta che in quei mesi è successo di tutto : è deceduto il mio cane, l'ho dovuto addormentare per via di un tumore. Il mio ragazzo mi ha avvisato che entro pochi mesi ci dovremo trasferire in un altra città, ho scoperto che mia madre ha l'ennesimo nuovo amante che chiama amore ( a insaputa del mio povero patrigno) ed inoltre dopo aver visto mio padre biologico, dopo 5 anni che non ci si vedeva, mi ha comunicato che dovró firmargli dei fogli ( credo voglia diseredarmi), fogli che se non firmo mi fa causa in tribunale. Ora, sono 3 mesi che sono sui libri e non riesco a cavarne le gambe, mi sembra tutto impossibile nonostante sia l'ultimo esame che mi separa dalla tesi. Mi sento stanco, impotente, sconcertato, apatico. Mi sveglio alle 9 del mattino per studiare, sto sui libri 10 ore e a fine giornata non mi ricordo più niente, è impressionante. È un esame da 15 crediti e io ho le palpitazioni a due mesi dall'appello...penso pure di non riuscire a passarlo entro settembre. Non vivo più le giornate, conto solo i giorni che mi mancano all'esame.Non so cosa mi succede... Mi sento uno sfigato, inutile, stupido che ha perso tempo in cose futili, senza una laurea, senza una qualifica. Ho notato che quando leggo inverto le parole, leggo cose dal senso completamente contrario rispetto a quello che c'è scritto, se mi metto a ripetere riesco solo a pronunciare 3 parole e poi mi blocco. Mi rendo conto di stare su 10 pagine per 6 o 7 ore. Penso di impazzire. Mi laureo ( se mi laureo) con un ritardo di un anno, penso che non troveró un lavoro che mi renda felice, ho paura per il mio futuro incerto. Non so se sono solo un ragazzo che si sta piangendo addosso oppure questo mio stato d'animo sia dovuto al fatto che sto rinnegando e cercando di sopprimere determinati eventi e determinate situazioni che invece dovrei affrontare per vivere sereno e proseguire con la mia vita. Ogni mattina mi sveglio e mi dico :" non mollare, sei forte, se molli adesso nella vita non varrai niente" ma poi sembro un fantasma che vaga senza meta con i libri in mano o chino sui libri. In questi mesi ho pensato spesso al suicidio, non penso di avere la forza di suicidarmi ma dal dolore che provo alcune volte pensare al suicidio mi aiuta ad addormentarmi perchè mi sento libero, senza alcun peso sul cuore. Non so se chiedere un aiuto ad uno specialista oppure resistere ed affrontare la situazione da solo.
|