Articolo a cura della Dott.ssa Rita Viscovo, Tricologo a Milano.
Fare lo shampoo è un momento importante per il benessere dei propri capelli perché, oltre che un’esigenza d’igiene, rappresenta un momento in cui si dona protezione e cura ai capelli. Appare dunque decisiva la scelta dello shampoo più adeguato alle caratteristiche di capelli e cuoio capelluto. In questo articolo, alcuni suggerimenti per l’uso di un detergente adatto al tipo di capello e all’eventuale problematica che presenta.
Dermatite seborroica. Lo shampoo non deve essere un detergente aggressivo. Lo zinco-piritione, l’acido salicilico presente in piccole percentuali o il solfuro di selenio, sono tutti elementi sebo equilibranti e antibatterici che, associati a terapie topiche a base di cortisonici o antimicotici, devono essere utilizzati con cautela.
Forfora. Usare in modo costante uno shampoo antiforfora porta, paradossalmente a un peggioramento dei sintomi: la cute riceve l’input a produrre più sebo per ricostruire il film protettivo idrolipidico del capello. Il risultato è un’aumentata produzione di forfora.
Non a caso, in passato si evitava di lavare i capelli tutti i giorni, proprio per ridurre l’eccesso di sebo e i fastidi che lo accompagnano. Detergere i capelli 2 o 3 volte alla settimana è l’ideale per non danneggiare cute e stelo.
Capelli secchi. Gli shampoo che contengono collagene migliorano l’idratazione cutanea e l’elasticità dei capelli, come quelli con rosmarino e salvia con azione sebo-equilibrante e cicatrizzante delle lesioni della pelle.
Capelli grassi. Se si ha questo disturbo, si possono usare shampoo contenenti il limone, ad azione antibatterica, e il cipresso che aiuta ad aprire gli osti follicolari ripieni si sebo e impurità. Anche l’allume di rocca, l’acido glicirretico e butirrico per il loro effetto antibatterico, lenitivo ed antiinfiammatorio, sono utili all’interno di lozioni e detergenti.