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Ipoacusia e demenza senile: un legame silenzioso








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La relazione tra ipoacusia e demenza senile è stata evidenziata da uno studio italiano condotto dal Prof. Alessandro Martini, direttore del dipartimento di neuroscienze e organi di senso e professore ordinario di Otorinolaringoiatria presso l’Azienda ospedaliera dell’università di Padova.

 

Con il passare del tempo diminuisce la qualità di ricezione dei suoni, e in presenza di ipoacusia aumenta di 5 volte la probabilità di andare incontro alla demenza senile, indipendentemente da altri possibili fattori.
Attraverso l’udito ci rapportiamo al mondo, apriamo un canale di comunicazione con altre persone e recepiamo gli stimoli esterni. Quando si comincia a sentire male, poco o niente, il cervello si atrofizza fino a facilitare la comparsa della demenza senile.

 

Qual è il modo migliore per prevenire i problemi dell’udito e lo spegnimento del cervello? Fare controlli audiometrici. A differenza di quanto accade in molti Paesi europei, in Italia si sottovalutano i disturbi dell’udito, a tal punto che l’ipoacusia degenera spesso in sordità e gli acufeni sono considerati un fastidio a cui ci si abitua.
È chiaro che a pensare così si sbaglia. Ai primi segnali di abbassamento dell’udito ci si deve rivolgere all’otorinolaringoiatra per eseguire tutti i test medici richiesti dal caso diagnosticato e, eventualmente, utilizzare l’apparecchio acustico.

 

Il problema sembra essere appunto questo: nonostante la ricerca e la tecnologia abbiano fatto molti passi in avanti, gli apparecchi acustici sono costosi per molte persone e alcuni li ritengono troppo invasivi. In realtà basta rivolgersi a un Centro di apparecchi acustici per scegliere il più adatto alle proprie esigenze.

 

Quello tra ipoacusia e demenza senile è un legame reale e, riprendendo le parole del Prof. Martini, concludiamo dicendo che “rallentare anche di un solo anno l’evoluzione del quadro clinico, porterebbe a una riduzione del 10% del tasso di prevalenza della demenza nella popolazione generale, con un notevole risparmio in termini di risorse umane ed economiche”.

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1 commento

  1. Nicola ha detto:

    Buonasera. Lavoro per una ditta edile da 4 mesi. Lavoro ogni giorno con marteli e perforatori pneumatici per tagliare le roci e cemento. 2 settimane fa mi sono arrivati all’improvisto dei forti acufeni. Oggi sono stato dall’otorino e mi ha trovato una ipoacusia percettiva bilaterale e sull’audiogramma per tutte le 2 orecchie ho una caduta (al 2000 sono 30 e al 4000 sono 50). ci tengo a dire che ho 37 anni e indosso sempre le cuffie e anche così il rumore è molto forte. Per favore mi sa dire com’è possibile una caduta così del udito, e cosa posso fare? Grazie in anticipo per la vostra risposta.


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