02/11/1988 - Medicina e Chirurgia (Roma)
12/07/1989 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di Roma (Ordine della Provincia di Roma) n.40841
04/12/1992 - Dermatologia e Venereologia N.O.
1988 /1 - Medicina e Chirurgia (Roma)
Scritto da
Dr Annalisa Pizzetti
Pubblicato il
27/03/2013
L’abbronzatura ottenuta con l’esposizione al sole è più pericolosa d’estate perché il raggio è più diretto come ai tropici equatoriali a allo zenit.
Nelle ore centrali della giornata bisogna evitare di stare sotto il sole e quindi dalle 11.30 fino alle 15, dopo di che il raggio solare non dovrebbe dare più problemi di eritema o di invecchiamento della pelle.
L’abbronzatura e i raggi ultravioletti. L’ideale è quindi non esporsi ai raggi solari nelle ore centrali e usare una protezione adeguata perché i raggi ultravioletti sono di due tipi: gli UVB che vengono assorbiti nei primi strati della epidermide e gli UVA che entrano nella profondità nel derma.
Questo significa che gli UVB provocano, se presi in maniera sconsiderata, danni a livello dell’epidermide e quindi arrossamenti, eritemi, ispessimenti della cute. Lo si vede nei contadini che stanno esposti al sole per molte ore al giorno hanno la cute detta “romboidale” con righe particolarmente profonde.
L’abbronzatura e i tumori cutanei. I raggi UVA provocheranno invece i loro danni al di sotto nel derma dove sono presenti le fibre elastiche, quelle collagene e l’acido ialuronico, provocando l’assottigliamento del derma con il conseguente invecchiamento.
Ma c’è di peggio, perché nel derma c’è anche il DNA delle nostre cellule e quindi l’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti di questo tipo può provocare il malfunzionamento dei meccanismi del DNA e quindi l’insorgenza di tumori cutanei evenienza che è ben peggiore dell’invecchiamento.
L’abbronzatura e l’OMS. A questo proposito l’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità - ha catalogato 9 gravi patologie legate all’irradiazione solare, tra cui alcuni tumori cutanei che vanno dal melanoma al carcinoma, la riacutizzazione dell’herpes nei pazienti che ne soffrono e le ipercheratosi cutanee, che sono dei piccoli tumori benigni che, se prolungati nel tempo, possono degenerare in maligni. Altre tre riguardano l’oculistica e sono legate alla degenerazione della macula.
L’abbronzatura possibile. Non per questo si devono creare degli allarmismi anche se è vero che esiste un collegamento diretto tra l’irradiazione sconsiderata specie in soggetti chiari, perché il soggetto scuro con il fototipo alto, di per se possiede più melanina che quando ci si abbronza ci protegge, mentre il soggetto chiaro che ha poca melanina è geneticamente poco protetto.
L’abbronzatura e la protezione. In particolare il secondo soggetto, quello chiaro, dovrà quindi proteggersi con prodotti idonei, come le creme solari, che devono essere scelte in base al fototipo. Il fototipo basso che significa pelle chiarissima e che quindi non si abbronza mai, occhi chiari e capelli rossi deve partire sempre dalle alte protezioni e calare di poco la protezione nel senso di mantenersi sempre sulle protezioni alte. Negli altri soggetti, una volta che l’abbronzatura è evidente, la protezione può calare. Inoltre se l’abbronzatura si forma gradualmente dura anche di più se ci si espone eccessivamente già il primo giorno si avrà difficoltà a prenderlo successivamente perché ogni volta che ci si espone riemerge la scottatura e l’eritema.
Abbronzatura e creme solari. Oggi le creme solari sono state unificate. Mentre in precedenza esistevano tante scale che le rendevano praticamente incomprensibili, oggi abbiamo solo tre scale: la bassa che va da un fattore 6 a un fattore 15, la media che va da 15 a 30 e l’alta da 30 a un fattore 50.
La 50+ è la più alta.
Non si dice più “protezione totale” perché non è mai esistita ed è quindi vietato scriverlo anche perché il raggio solare passa sempre.
Così con soli tre livelli: basso, medio e alto, la scelta è assai più facile.
Quindi è opportuno partire dalla più alta, e cioè la 50, e poi a seconda della pelle. Quando si è già un po’ abbronzati scendere alla 30 e progressivamente man mano che l’abbronzatura cresce si può scendere alle protezioni inferiori.
Abbronzatura e pericoli delle irradiazioni. In particolare negli Stati Uniti il sole sulla pelle è tassativamente abolito e si sta diffondendo l’uso degli autoabbronzanti mentre le donne non si abbronzano quasi più.
In Italia siamo più caucasici e quindi manteniamo questa pessima abitudine.
Infatti i pericoli delle irradiazioni solari sono reali e bisognerebbe scrivere sui prodotti solari, come sui pacchetti di sigarette, i rischi, anche gravi, che si corrono.
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