Mastoplastica oggi. Intervento mini invasivo

La mastoplastica è un altro intervento che io eseguo usando una metodica di recente acquisizione: procedo dall’ascella in endoscopia.

I vari tipi di intervento. Gli interventi classici per la mastoplastica additiva procedono infatti attraverso l’areola, dal solco sottomammario o dall’ascella. L’intervento dal solco sottomammario è quello che lascia la cicatrice più evidente. Quello dall’areola è il più invasivo perché deve attraversare la ghiandola. Quello sottoascellare, eseguito con le metodologie precedenti, aveva il difetto di non consentire una buona visibilità del campo operatorio, risolvendosi quindi in un intervento fatto alla cieca.

Sottoascellare endoscopico. Più o meno quindici anni fa ho introdotto nella mia attività chirurgica l’utilizzo dell’endoscopia che consente di procedere ad un intervento sottoascellare creando una piccola cicatrice più nascosta possibile. L’operazione di mastoplastica è inoltre mini invasiva perché passo direttamente dietro la ghiandola, o dietro il muscolo pettorale, e quindi non l’attraverso. Procedo quindi tramite l’endoscopia con telecamera ad alta definizione che mi offre una visione perfetta e ingrandita (anche 100 volte) di tutto quello che sto facendo. Questo mi consente di fare un intervento preciso da una via assolutamente gradita dalle pazienti anche perché non comporta una cicatrice evidente.

Le protesi anatomiche. Attraverso questa via posso collocare sia le protesi rotonde sia quelle anatomiche: quest’ultime sono quelle che adotto nel 95% dei casi perché danno il risultato migliore, anche se sono un po’ più complicate da applicare. Ma essendo padroni della procedura, i risultati sono molto più belli e molto più stabili. Con questa tecnica si riesce ad abbattere in maniera molto significativa il rischio di reazione capsulare che è l’unico vero pericolo di quando si inserisce una protesi.

Cosa sapere prima dell'intervento. L’intervento di mastoplastica è mini invasivo ed è dimostrato che, se viene eseguito nelle strutture adeguate e da chirurghi preparati, non dovrebbero arrecare alcun danno alla mammella. Addirittura, dal momento che le donne con le protesi normalmente si controllano più di frequente per quanto riguarda il cancro, riescono ad ottenere diagnosi più precoci.