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Prof. Dr Giorgio Calabrese

Specialista in Scienze dell'Alimentazione

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laurea

    09/11/1977 -Medicina e Chirurgia (Catania)

    Iscrizione all'albo

    10/03/1978 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di ASTI (Ordine della Provincia di ASTI)

    Specializzazione

    09/07/1987 - Scienza dell'Alimentazione Indirizzo Nutrizionistico (Pavia)

    Abilitazione

    1977 /2  - Medicina e Chirurgia (Catania)


Anemia dello sportivo e anemia patologica



Scritto da
Prof. Dr Giorgio Calabrese

Pubblicato il
30/10/2010

Fonti:

Pubblicato su Famiglia Cristiana del 30.10.2010

L’anemia dello sportivo è uno stato clinico che è determinato da un basso livello di emoglobina in chi fa sport.

Avviene per diluizione del sangue ed è un meccanismo di adattamento che ha il corpo dell’atleta durante l’allenamento.

 

L’anemia patologica. Per distinguere se si tratti di una falsa anemia, come l’anemia dello sportivo, e non di un’anemia patologica, come per esempio l’anemia ferropriva (da carenza di ferro), l’ideale sarebbe conoscere i valori dell’atleta prima degli allenamenti o dell’inizio della gara.

 

L’emolisi causa di anemia nell’atleta. L’atleta può essere soggetto anche ad emolisi (rottura dei globuli rossi) per impatto del piede sul pavimento.

Alcuni specialisti la chiamano l’emolisi da sforzo.

Questo si verifica nella danza aerobica e nel lavoro con i pesi; spesso può accadere anche nel nuoto.

È evidente che la rottura dei globuli rossi, e la conseguente fuoruscita dell’emoglobina, determinano l’anemia nell’atleta.

 

I livelli di emoglobina. Se durante i controlli degli atleti vengono accertati livelli bassi di emoglobina, inferiore a 1.5 g/dL, avendone accertata l’origine alimentare (e/o la carenza di ferro), si deve prendere in considerazione la correzione dell’anemia.

Nel caso invece di falsa anemia non è indicato nessun trattamento, né nutrizionale né vitaminico.

 

I rimedi per l’anemia. Nei casi di anemia per carenza di ferro generalmente si prescrive solfato ferroso (65 mg di ferro elementare per pillola); non di più perché può provocare irritazione gastrointestinale.

Le pillole vanno associate preferibilmente con vitamina C o succo di frutta citrico (arancia, limone, lime, kiwi) per aiutare l’assorbimento del ferro.

Ovviamente è vivamente consigliata una dieta ricca di ferro.



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