Prof. Dr Giorgio Calabrese

Specialista in Scienze dell'Alimentazione

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laurea

    09/11/1977 -Medicina e Chirurgia (Catania)

    Iscrizione all'albo

    10/03/1978 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di ASTI (Ordine della Provincia di ASTI)

    Specializzazione

    09/07/1987 - Scienza dell'Alimentazione Indirizzo Nutrizionistico (Pavia)

    Abilitazione

    1977 /2  - Medicina e Chirurgia (Catania)


Anoressia e Bulimia in crescita



Scritto da
Prof. Dr Giorgio Calabrese

Pubblicato il
27/03/2013

La scienza le definisce come le ragazze che sono affette da disordini alimentari, gli intellettuali, invece, le definiscono semplicemente come le ragazze anoressiche o bulimiche, e i medici che non vogliono fare terrorismo alimentare le definiscono come le ragazze che non hanno mai voglia di mangiare oppure che ne hanno sempre così tanta voglia da arrivare , anche  all´inverosimile. Prima erano solo le donne ad essere anoressiche, ora è la volta anche dei maschi. Dimagriscono (o ingrassano) a più non posso e se ci si arrischia a dire loro che sono troppo magri oppure troppo grassi , si arruffano come dei galli da combattimento.
La nostra società insegna ai nostri giovani che bello è essere in forma ed è  bellissimo essere magri, come delle silfidi, senza rotondità, direi quasi asessuali.

Noi dietologi li accontentiamo, ma spesso alcuni lo fanno senza prestare eccessiva attenzione ai sistemi di terapia utilizzati.
"Vuoi dimagrire, bene allora oltre a fare una dieta, rimpinzati di pillolacce dimagranti che tolgono la fame, piene di anfetamine e ormoni col condimento di diuretici e di farmaci per diabetici".
Questo potrebbe  essere uno spaccato di una visita da un "pillolaro", che ha solo la becera cultura di farle dimagrire, sempre e comunque, con una sfrontatezza e una disinvoltura che anche il disincantato Macchiavelli, passato alla storia anche per il suo modo di pensare e insegnare come si arriva al successo, cioè "Il fine giustifica i mezzi", si stupirebbe.

Questi ragazzi dimagriscono subito e appena ritoccano col pensiero il normale cibo, ingrassano più di quanto hanno perso.
Pensiamo a questi ragazzi che assieme alla famiglia o agli amici si recano al ristorante, per passare una serata carina o perché c´è una ricorrenza importante da festeggiare.
Costoro non hanno alcuna intenzione di mangiare, per cui iniziano a richiedere solo un po´ di verdura (anche perché spesso sono anche dei vegetariani) e al massimo un pezzetto di formaggio seguito da una macedonia di frutta.
Loro si sentono pieni e satolli, come dopo un pranzo da abbuffata, e invece chi sta loro vicino si dispera e li invita ad assaggiare altri piatti e altre pietanze, ed ecco che scoppia "l´affare di Stato" con due atteggiamenti contrapposti fra loro.

C´è chi è debole di carattere e subisce, per cui mangia veramente quello che mamma o chi per lei gli hanno indicato, per poi correre immediatamente alla toilette e procurarsi un vomito, che secondo loro dovrebbe essere liberatorio e che invece diventa l´anticamera dell´inferno. Si inizia a riscontrare sul loro volto dei segni di piccoli vasi in emorragia, quasi come fossero delle cuperose e, ancor peggio, nel loro sangue si ha un abbassamento pericoloso di tanti minerali, specie e soprattutto il Potassio.

C´è invece chi non abbassa la testa e affronta l´argomento con fermezza che spesso diventa tracotanza e offesa nei confronti dei commensali, specie se di intima famiglia. Allora l´argomento si sposta verso lidi di intolleranza psicologica e intellettuale che li porta a un certo punto ad andare a vivere da soli, abbandonando i propri affetti e la propria casa.

Un´altra causa di istigazione all´anoressia, dopo una fase di bulimia, in cui si mangia a dismisura, per reazione ai chili ripresi.
Tutti vogliono dimagrire, essere belli, magri e in forma ma pochi spiegano a costoro che essere magri non significa essere in forma. Il peso ideale è un peso teorico, a cui si mira col pensiero noi dobbiamo, invece fermarci prima. Dobbiamo tendere a raggiungere quel peso giusto, equilibrato che effettivamente ci fa essere in forma e quindi belli. Non è possibile tollerare l´alternanza di fasi anoressiche assolute, con evidenti fisici da lager, a quelle  bulimiche  più sfrenate con sederoni felliniani.

Nella fase anoressica le mestruazioni diventano un sogno; scompaiono e non riappaiono più a volte per anni. Se noi dietologi tentassimo di rimetterle nel giusto binario con la sola prescrizione del più equilibrato regime dietetico possibile,  otterremmo un flop. Un grande insuccesso, come spesso capita.

La giusta soluzione è quella del lavoro  in equipe, fra psicologo, psichiatra e dietologo.
Una dieta deve servire al paziente a ridare del "tu" al cibo, senza costrizione, perché ormai le ragazze (ma anche i ragazzi ) conoscono a menadito le calorie, le diete alternative, quelle vegetariane e quelle macrobiotiche; quelle del minestrone e quelle del fantino e così via. Non abbiamo bisogno di insegnar loro come dimagrire, dobbiamo far capire loro quando il dimagrimento è in sintonia con la piena salute e quando invece provoca danni, a volte irreversibili.
Meglio comunque iniziare a far mangiare loro un po´ di tutto che mangiare solamente ciò che fa bene. E´ restrittivo ma alla lunga, grazie al lavoro in team, ripaga.
Il mio sogno di dietologo è che anche lo Stato si accorga finalmente che l´anoressia e la bulimia sono malattie da trattare come sanità pubblica con case protette e non da lasciare solamente ai privati.

 

Testo pubblicato su: Fuori Casa del 21 Luglio 2000



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