09/11/1977 -Medicina e Chirurgia (Catania)
10/03/1978 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di ASTI (Ordine della Provincia di ASTI)
09/07/1987 - Scienza dell'Alimentazione Indirizzo Nutrizionistico (Pavia)
1977 /2 - Medicina e Chirurgia (Catania)
La prima a lanciare questa idea in Europa è stata proprio la Coldiretti italiana che oggi viene seguita anche da altre organizzazioni sindacali e ambientaliste.
Tutto ciò con la benedizione di noi medici-dietologi che siamo certi del benessere futuro che ne deriverà, soprattutto per le fasce meno protette, come bambini, anziani e ammalati. Una volta, come ben racconta il nostro enogastronomo Massobrio, quasi tutto il cibo quotidiano veniva prodotto localmente e cucinato in casa, oggi ci sono molte variazioni di comportamento e ci si fida soprattutto degli alimenti che sono confezionati che si acquistano negli hard-discount o in qualunque supermercato. Se da una parte questa tendenza è da considerare un’evoluzione positiva e salutista, perché ci sia avvale di controllo igienico sia da parte del produttore che delle autorità preposte questo ruolo, d’altro canto, non sempre le grandi catene garantiscono totalmente l’aspetto igienico come è il caso della notizia riportata sotto.
Attualmente il pericolo peggiore è l’eventuale presenza nel cibo di botulino (conserve casalinghe) o della salmonella per i cibi mal conservati sia in frigo che fuori.
E’ notizia proprio di questi giorni che la famosa casa del fast-food Mc Donald’s ha ritirato dal commercio il famoso Big Mac il “paninazzo” a tre piani e anche tutti gli altri sandwichs che contengono il pomodoro di origine americana.
La Food and Drug Administration (FDA) americana infatti ha bloccato in tutti gli States l’utilizzo di questo pomodoro che è risultato infetto da Salmonella e che ha provocato 23 ricoveri. Assieme a Mc Donald’s però sono coinvolti anche altre grandi catene americane che utilizzano lo stesso pomodoro, mentre in Italia, dove si utilizzano pomodori italiani come: Pachino, San Marzano e il Ciliegino, questo problema non esiste per cui si può stare tranquilli. Il trattamento del cibo nelle fasi di elaborazione e conservazione, costituisce sempre il punto debole della sicurezza alimentare, sia in casa sia a livello di ristorazione collettiva.
Testo pubblicato su: Avvenire del 13 Giugno 2008
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