Prof. Dr Giorgio Calabrese

Specialista in Scienze dell'Alimentazione

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laurea

    09/11/1977 -Medicina e Chirurgia (Catania)

    Iscrizione all'albo

    10/03/1978 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di ASTI (Ordine della Provincia di ASTI)

    Specializzazione

    09/07/1987 - Scienza dell'Alimentazione Indirizzo Nutrizionistico (Pavia)

    Abilitazione

    1977 /2  - Medicina e Chirurgia (Catania)


I frutti di bosco



Scritto da
Prof. Dr Giorgio Calabrese

Pubblicato il
27/03/2013

C’è un tipo di frutta che quando arriva in tavola stuzzica l’appetito e il palato, soprattutto per l’aspetto, il colore e il profumo. Si tratta della frutta di bosco o di sottobosco.
Parliamo di lamponi, more, mirtilli, fragoline, ribes e l’uva spina.

Tutti frutti che spesso non piacciono ai bambini o a coloro che non amano il gusto acido e aspro, ma sono molto amati dai gourmet, dai pasticcieri e dai golosi.

I lamponi assomigliano alle fragole,infatti viene detto “fragola pelosa”e appartiene alla famiglia delle more, un etto fornisce solamente 34 calorie con una buona dose di caroteni, che prevengono l’invecchiamento precoce, essendo antiossidanti, e una discreta dose di vitamina C.

Lo sciroppo di lampone essendo molto gustoso, viene utilizzato per aromatizzare gradevolmente i medicinali che debbono assumere i bambini e gli anziani.

In genere il lampone nasce spontaneo e vive nei luoghi freschi di campagna, come tutta la frutta di bosco, specie nei boschi a media altitudine, dalla metà di luglio a tutto agosto. E’ di difficile conservazione, va lavato con delicatezza e consumato subito, scartando i frutti molli e ammuffiti. Contiene alcuni acidi organici, come il citrico, il malico, il succinico e l’ossalico.

I mirtilli hanno un sapore acidulo gradevole leggermente astringente, per la presenza di tannino, e più che un frutto si tratta di una bacca tipica delle foreste di montagna che sopporta bene la surgelazione.

I mirtilli forniscono 41 calorie per un etto e sono molto usati sotto forma di marmellata e sono ricchi di pigmenti antocianinici che conferiscono il tipico colore rosso-nero e contengono acido citrico, malico, succinico e pectine. Disinfettano molto le urine e sono ottimi per curare e prevenire le cistiti e rinforzano i pigmenti visivi dell’occhio.

Le more sono frutti di arbusti spontanei, il Ribes Fruticosus, comunissimi nelle siepi e nei boschi, oppure coltivate. Un etto fornisce 31 calorie con un’ottima dose di fibra vegetale. Con questo nome si intende il frutto del rovo (mora di rovo) e il frutto del gelso (mora del gelso). Si mangiano appena raccolte oppure si possono surgelare.

Il ribes è un frutto difficile da trovare regolarmente sulle bancarelle del fruttivendolo e matura alla fine di giugno fino alla fine di luglio, dal sapore acidulo per la presenza sempre dei soliti acidi malico, citrico e tartarico.

Un etto fornisce 37 calorie e fornisce molti buoni antiossidanti e si possono fare ottime marmellate e il suo succo serve per la preparazione di bevande dissetanti.

Ha una buona dose di potassio e, in fitoterapia, viene considerato il “cortisone verde”, per la sua nota azione antinfiammatoria. La stessa cosa si ha con tutti gli altri frutti di bosco, le cui differenze sono fra loro minime e tutti insieme riequilibrano il nostro sistema immunitario.

 

Testo pubblicato su: Avvenire del 23 Agosto 2001



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