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Prof. Dr Giorgio Calabrese

Specialista in Scienze dell'Alimentazione

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laurea

    09/11/1977 -Medicina e Chirurgia (Catania)

    Iscrizione all'albo

    10/03/1978 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di ASTI (Ordine della Provincia di ASTI)

    Specializzazione

    09/07/1987 - Scienza dell'Alimentazione Indirizzo Nutrizionistico (Pavia)

    Abilitazione

    1977 /2  - Medicina e Chirurgia (Catania)


Un anziano deve mangiare quanto un adulto?



Scritto da
Prof. Dr Giorgio Calabrese

Pubblicato il
04/10/2010

A differenza di noi adulti, l'anziano mangia molto meno perchè ci sono delle modificazioni del corpo e funzionali, come il rallentamento del metabolismo basale e la diminuzione della muscolatura scheletrica per la ridotta attività fisica. Sono necessarie meno calorie e un giusto apporto di nutrienti. Una dentatura non in ordine rende difficile la masticazione e le ristrettezze economiche fanno rinunciare a cibi importanti come frutta, verdura, carne e pesce.

 

Dai 50 anni in sù, ogni 10 anni le calorie diminuiscono del 10%. È essenziale l'apporto di acqua perché gli anziani sentono meno la sete e bevendo ogni giorno circa 2 litri di acqua si preserva la funzionalità renale e si riduce il rischio di stipsi. Anche un bicchiere di vino durante o meglio alla fine del pasto va bene. Le persone anziane, inoltre, sono a rischio di carenza di ferro che si può prevenire aumentando il consumo di uova, carne rossa e petto di pollo, pesce, legumi e spinaci. Bisogna stare attenti, inoltre, ad introdurre cibi ricchi di fibra (cereali, legumi, mele, ecc..). Questi alimenti, accompagnati da un'abbondante quantità di liquidi, oltre a dare un senso di sazietà, contribuiscono a regolare l'intestino.

 

È bene suddividere in cinque pasti le calorie: uno leggero al mattino, con una tazza di caffèlatte accompagnato da qualche biscotto. Il pranzo, costituito da pane e cereali, cibi ricchi di proteine (carne, pesce, uova), verdura e frutta fresca ricca di vitamine. Grassi in piccola quantità come condimento. La cena deve essere leggera perché un pasto abbondante rende la digestione lenta e laboriosa e si concilia male con il sonno. Infine fare poi due leggeri spuntini, uno a metà mattino e l'altro a metà pomeriggio.

 

Testo pubblicato su: Famiglia Cristiana



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