Prof. Dr Giorgio Calabrese

Specialista in Scienze dell'Alimentazione

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laurea

    09/11/1977 -Medicina e Chirurgia (Catania)

    Iscrizione all'albo

    10/03/1978 - Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di ASTI (Ordine della Provincia di ASTI)

    Specializzazione

    09/07/1987 - Scienza dell'Alimentazione Indirizzo Nutrizionistico (Pavia)

    Abilitazione

    1977 /2  - Medicina e Chirurgia (Catania)


Vino: guidare si può



Scritto da
Prof. Dr Giorgio Calabrese

Pubblicato il
27/03/2013

Ieri ho inaugurato il mio primo congresso come Presidente Nazionale ONAV, cioè degli assaggiatori di vino, il tema che ho voluto trattare è: Vino, guidare si può! Perché?

Perché la giusta lotta all'abuso dell'alcol specie dei giovanissimi e anche dei quarantenni, è stata ingiustamente ed erroneamente identificata con il consumo del vino.

Come se le bevande superalcoliche non esistessero! Il problema del bere alcolico è antico ma in Italia per quanto riguarda il vino, negli ultimi trent'anni si è passati da una media di 110 litri all'anno pro capite a circa 30 litri, cioè, traducendo, da tre bicchieri al giorno a mezzo bicchiere al dì. Un successo per noi nutrizionisti a favore del bere moderato, senza arrivare alla completa eliminazione del vino.

Bene fanno i benemeriti alcolisti anonimi che si battono per recuperare coloro che da tempo abusano dell'alcol e chiedono la tolleranza zero. E' comprensibile! Come si vede però dai numeri del vino, si capisce che non può essere il suo consumo moderato a creare tanto danno, bensì il consumo smodato di superalcolici, a tutte le ore, fuori pasto e in modo occasionale e senza limiti di età. Un tempo i teenagers e i giovani sbagliavano solo esagerando con la birra a basso tenore alcolico, ora i superalcolici la fanno da padrone anche a questa età.

Se il vino fosse di per sé un veleno, anche a piccole dosi, non potrebbe rivestire il ruolo sacro che ha sulla mensa eucaristica cristiana. Il vino contiene 87-90 parti di acqua e il resto è composto da alcol e sostanze antiossidanti e minerali; il suo uso deve seguire quello che è da anni il mio motto: "Si beve l'acqua e si gusta il vino". Bisogna dissetarsi con l'acqua e poi gustare un sorso di vino, che in questo modo diventa un alimento e non una bevanda. Così, andando a cena fuori casa, bevendo vino, basta aspettare un'ora per ogni bicchiere di vino bevuto, per rientrare nel limite dello 0,5% nel sangue voluto dalla legge, senza creare danni per sé e per la salute altrui! Prosit!

 

Testo pubblicato su: Avvenire del 07 Maggio 2010



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