Lembi mitralici marcatamente ispessiti. Prolasso del lembo posteriore con probabile rottura della corda tendinea e insufficienza valvolare eccentrica diretta verso il setto interatriale di grado verosimilmente severo. Cuspidi aortiche ispessite: lieve rigurgito. Atrio sinistro dilatato. Ventricolo sinistro di normali dimensioni interne, normocontrattile, lieve ipertrofia delle pareti. F.E.: 55% Atrio destro lievemente dilatato. Ventricolo destro nei limiti. Rigurgito tricuspidalico lieve. PAPs 25 mmHg. Pericardio: indenne.
E' grave? C'è da preoccuparsi? (La persona comunque non sono io). Cosa sta accadendo al suo cuore in pratica? La dottoressa non gli ha detto che si deve operare urgentemente, non gli ha nemmeno detto che è grave. Gli ha consigliato di fare un eco transesofageo per approfondire meglio il tutto e verificare se la corda tendinea si sia spezzata, ma è un esame che ci hanno detto che fanno solo a livello ambulatoriale tramite asl e bisogna mettersi in lista di attesa (ho provato a chiedere ad altre cliniche private o ospedali, ma nessuno ha detto di farlo, non privatamente almeno, sembra che sia un esame particolare che solo agli ospedali facciano). Ci hanno informato che i tempi potrebbero variare da 15 a 30 giorni di attesa per farlo e mi chiedo, ma lui può davvero aspettare così tanto o bisogna fare tutto il più rapidamente possibile perchè è grave? Per ora lui è asintomatico (niente affanno, dolori, nulla), ma la dottoressa non sembrava vedere come grave la situazione perchè ha detto qualcosa tipo "potrebbe avere bisogno di un intervento di sostituzione della valvola" eppure mi chiedo, questo referto non è abbastanza grave da necessitare di intervenire subito? Lui ha circa 68 anni e meno di 3 mesi fa risultava avere un rigurgito moderato-severo che ora è diventato severo... chi mi aiuta a capire se la situazione è molto grave o meno?
E se l'uomo si rifiutasse di operarsi, cosa potrebbe accadergli e nel giro di quanto tempo più o meno? E quale percentualità di rischio di mortalità ha un'operazione del genere? Lui soffre anche di una seria forma di epilessia(ma oltre a questo non sembra avere altri problemi gravi di salute) e mi chiedo potrebbe incidere sull'operazione? E come operazione da fargli sarebbe invasiva? Mi scuso per le tante domande, ma non so a chi chiedere e poi la dottoressa non sembrava affatto preoccupata....
Grazie a tutti coloro che risponderanno, anche se gradirei risposte da reali esperti del settore.
Dr Emanuele Meliga
GRF003 Medico di ABCsalute.it
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L'indicazione all'intervento di riparazione o sostituzione valvolare mitralica viene data valutando numerosi parametri clinci e strumentali. Innanzitutto è opportuno ripetere la valutazione ecocardiografica, meglio se con un eco transesofageo (questo perchè specialmente i jet eccentrici possono essere sovrastimati al trans-toracico). Qualora fosse effettivamente una insufficienza di grado severo, è importante valutare i sintomi. Se il paziente è sintomatico ed ha una funzione ventricolare sopra il 30% l'intervento viene fortemente consigliato (raccomandazione di classe I). Se il paziente è asintomatico o paucisintomatico, l'intervento è consigliato in classe I solo se si ha una disfunzione ventricolare. Se il ventricolo è normale (come mi sembra sia in questo caso) l'intervento è consigliato in classe IIa (il che tradotto vuol dire che non è una indicazione assoluta da eseguire in tempi brevi), specialmente se associato a fibrillazione atriale o ipertensione polmonare. Quindi, riassumendo, la valvola va rivalutata strumentalmente e poi è sicuramente utile (e necessario) avere un parere di un collega cardiochirurgo che unirà i dati strumentali con la clinica.
Prof. Dr Pasquale Nigro
WB998 Medico di ABCsalute.it
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E' stato chiarito da quanto tempo è insorta la rottura della corda tendinea sul prolasso della mitrale? qual'è stata la causa della rottura (p.es. fatto ischemico, degenerativo, conseguenza del prolasso stesso)? Il cuore sembra avere una buona funzione, anche se la frazione di eiezione del 55% può esser sovrastimata. L'ecocardio transesofageo è corretto farlo per acquisire altri nuovi dati, non acquisibili con l'eco transtoracico; può eseguirlo entro 1-2 mesi, quindi non è un esame urgentissimo! .Attualmente il cuore del suo parente è in buone condizioni, ma non si sa se e quando la dilatazione dell'atrio sinistro conseguente alla patologia possa portare a fibrillazione atriale, ma anche ad ipertensione polmonare ed in acuto ad edema polmonare acuto. Quindi, non panico, ma il problema in 3-4 mesi va risolto, prima che le condizioni cardiache e generali del paziente peggiorino. Se non si fa l'intervento, l'evoluzione è la fibrillazione atriale (che peggiora le condizioni emodinamiche), il conseguente scompenso cardiaco sinistro con possibile evoluzione in edema polmonare acuto. Tenere il paziente sempre "asciutto" (diuretici), la pressione arteriosa deve essere mantenuta relativamente bassa in modo da favorire l'efflusso del sangue dal ventricolo sinistro in aorta. L'importante è contattare un cardiochirurgo od un cardiologo interventista per risolvere il problema; oggi per via endovascolare arteriosa o per via transtoracica la valvola può essere riparata, sostituita. Quindi, ecocardio transesofageo, consulenza cardiochirurgica o di cardiologo interventista, periodici controlli cardiologici con ecocardio transtoracico di controllo, terapia medica ad hoc. Pasquale Nigro
Ringrazio tantissimo entrambi i dottori che mi hanno risposto ed offerto spiegazioni. Mio padre ha fatto ieri la transesofageo e hanno appurato che in effetti la corda tendinea si è rotta e che c'è un rigurgito mitralico severo, però la cardiologa gli ha detto che da quello che ha visto ancora non sussistono delle condizioni gravi per dover intervenire subito. Ovviamente sappiamo che si dovrà operare comunque perchè il problema tenderà a peggiorare. La rottura della corda tendinea credo sia stata causata dal prolasso stesso congenito che mio padre ha alla mitrale. Tre mesi fa il rigurgito era moderato-severo, ora è diventato severo.
Solo un'altra domanda, in quali casi è possibile che il paziente a cui dovrà essere riparata la valvola possa essere operato per via endovascolare arteriosa anzichè transtoracica?
Grazie ancora per l'attenzione.
Prof. Dr Pasquale Nigro
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Non è semplice non conoscendo il paziente e da parameri utili ma sicuramente non specifici, darle una risposta se sia meglio l'intervento chirurgico o di cardiologia interventistica<; si affidi ad una equipe valida e dai risultati ben noti, di cui facciano parte le due figure indicate sopra, vedrà che l'intervento andrà benissimo. Mi dia notizie Pasquale Nigro
La ringrazio per l'interessamento Dr Pasquale, lei è veramente gentile ed apprezzo molto il fatto che ha chiesto di essere tenuto informato. Dunque, le novità sono che mio padre è stato operato proprio alcuni giorni fa, con chirurgia invasiva. Gli hanno effettuato la riparazione della valvola e non la sostituzione. Il cardiochirurgo ha detto che l'intervento è andato bene e che comunque le condizioni del suo cuore erano e sono generalmente abbastanza buone. L'intervento in sè per sè è durato due ore. Gli hanno inserito un anello e delle corde tendinee artificiali fatte di un materiale che se non ho capito male è un misto fra gore e titanio. Ora sta benino, il vero fastidio è il dolore della ferita toracica che tollera con fatica, ma speriamo che lo superi presto. Grazie ancora per aver chiesto.
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