ho 46 anni e soffro a fasi alterne di psoriasi. I primi sintomi li ho avuti in età prescolare sulle ginocchia, poi per parecchi anni più nulla. Altre manifestazioni le ho avute nel periodo degli studi universitari fino ad una età di circa 35 anni. Negli ultimi tre anni è ricomparsa in forma maggiore rispetto ai periodi precedenti. Le zone interessate sono il cuoio capelluto, i gomiti, i glutei e due/tre zone sulla schiena. Ho curato queste manifestazioni sia con cortisonici che con altri medicinali che hanno più o meno attenuato la manifestazione ma senza guarirla del tutto. Durante i primi caldi e il primo sole le chiazze e il prurito sembrano aumentare, ho trovato invece un certo beneficio (dal punto di vista puramente estetico) effettuando delle doccie solari a bassa pressione.
Volevo chiedere se questa malattia ha una certa "dipendenza" psicologica (in questo caso diventerebbe un circolo vizioso perchè il problema estetico influisce parecchio :oops: e quali accorgimenti si possono prendere.
Grazie mille Marcella
Dr Gabriele Gallo
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Come tutte le malattie, la tua è legata certamente ad una disarmonia interiore, una mancata accettazione di qualcosa che continui ad avere nel tempo. Occorrerebbe parlarne direttamente. amore per tutto e tutti è l'antivirus che funzione sempre, ma non è facile, lo so, saluti,
Grazie mille per la risposta. In effetti parecchi anni fa ho tentato pure la strada dell'omeopatia, seguita da una dottoressa che insisteva molto sull'aspetto psicologico della malattia. ma in realtà neppure questo ha risolto. Ha aiutato ma non risolto.
Ho paura che devo rassegnarmi :? a convivere con questo "handicap".
Di nuovo, Marcella
Dr Gabriele Gallo
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in generale i suoi disturbi sono fondamentalmente l' espressione di un atteggiamento spiccatamente da guerriero, maschile, solare, che si è rimboccato le maniche e si è indurito, avendo ricevuto dalla vita qualche botta.Le stesse sedi parlano simbolicamente: la testa come se avesse un elmo, gomiti e ginocchia, che protette da corazza, spingono per difendersi. C'è una carica ormonale maschile , sostenuta da un "umore" maschile", in un corpo femminile. Ecco l' incoerenza e la ribellione della natura. Occorrerebbe addolcirsi, abbandonarsi, piegarsi alle volontà della vita, imparare a dire si.E tanto altro ci sarebbe da dire e fare.. come non dipendere più dal modello paterno, no?Saluti
La ringrazio molto per la risposta e per la valutazione. In effetti ho ricevuto sì alcune "botte" dalla vita, ma molte di queste sono arrivate per la mia incapacità di dire no e di impormi. Ho così indossato una corazza per difendermi (da che cosa?), ma non mi sento comunque guerriera, anzi, ho sempre bisogno di essere rassicurata. A pensarci molto bene, la corrazza l'ho sempre avuta addosso, prima ancora delle "botte" ricevute. Quando parla di carica ormonale e di umore maschile, cosa intende? Ai miei occhi non è mai sembrato di assumere comportamenti mascolini e/o poco femminili, e per quando riguarda la figura paterna, questa ha per me lo stesso ruolo di quella materna.
Mentre scrivo queste due righe, mi è tornato alla memoria che manifestazioni di questa malattia le ha avute anche mio padre e ora anche mio fratello. La ringrazio nuovamente, mi ha messo un bel tarlo nella mente :P
Marcella
Dr Gabriele Gallo
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Padre, fratello e lei ,stessa patologia, stesso atteggiamento interiore;padre e fratello modelli per lei. Dire si fuori non vale nel nostro discorso. Quello che conta è il "no" interiore, quello di chi non accetta, anche se poi cede fuori. Compreso?: valuti e rifletta.
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PSORIASI
Dr Giuseppe Mazzarella
