TRIGEMINO

Ho 42 anni e da un paio soffro di nevralgia del trigemino: ho un dolore alla mascella sx che alcune volte si presenta con fitte molto forti, soprattutto quando mastico. Ho fatto una risonanza magnetica il cui esito è stato negativo e allora il neurologo mi ha prescritto come terapia delle pillole a base di Tegretol (che mi alterano le funzioni intestinali!). Vorrei sapere se la terapia che mi ha dato il medico è corretta e se è possibile eliminare definitivamente la mia patologia, magari intervenendo chirurgicamente …. non posso prendere a vita queste compresse … cosa mi consiglia?

Gent. ma Valentina,
una rapida considerazione ed una domanda:
1) generalmente la nevralgia del trigemino si presenta in età assai più avanzata della Sua; quindi c'è da valutare con molta attenzione la diagnosi, che non è possibile confermare o smentire solo su quanto mi scrive, in quanto le notizie sono incomplete. In particolare, le "fitte" che mi riferisce, sono a tipo scossa elettrica? Gli accessi dolorosi, quanto durano? Possono essere scatenati dallo sfioramento della cute nelle parti interessate dal dolore, o solo dalla masticazione? Il dolore è presente solo alla mascella (o mandibola? arcata dentaria superiore od inferiore?), o è presente anche in regione sotto-orbitaria? E' ad accessi ripetuti nel corso della giornata? Si è presentato in forma periodica nei due anni in cui ne ha sofferto? Nel corso del dolore, presenta anche lacrimazione, arrossamento congiuntivale, naso chiuso, sudorazione (dalla parte del dolore)?
In base a quanto mi preciserà si potrebbe prendere in considerazione un'eventuale diagnosi di disfunzione dolorosa dell'articolazione temporo-mandibolare (Sindrome di Costen), caratterizzata da dolore monolaterale, scatenato dalla masticazione, più compatibile con la Sua età, o una diagnosi di cefalea a grappolo.
2) Ovviamente in questi ultimi casi la terapia sarebbe inadeguata, in quanto efficace sulla nevralgia del trigemino ma non sulle altre eventualità.
Quindi la domanda: a parte gli effetti collaterali a livello intestinale (potrebbe precisare esattamente qual è il disturbo?), la terapia si è rivelata efficace nel ridurre gli accessi dolorosi?
Attendo chiarimenti.
Cordialità
Dott. Marco Trucco
Specialista in Neurologia
Specialista in Neurofisiologia Clinica
Ospedale S. Corona - Pietra Ligure (SV)
www.marcotrucco.it