Chi misura la vista: gli strumenti o il paziente ???

Nell'ATTUALE VISIONE NON PALEO OCULISTICA DELLA VISITA REFRATTIVA NON PUÒ E NON DEVE PIÙ ESISTERE TALE PROBLEMA.
LE AMETROPIE REFRATTIVE SI IDENTIFICANO MISURANDO IN MANIERA MUCROMETRICA IL BULBO E PARTENDO DAL CONCETTO DI OTTICA FISIOPATOLOGICA CHE UNA LENTE CORREGGE DA UN PUNTO FOCALE ANTERIORE ED UNO POSTERIORE. ,TAUTOLOGICAMENTE NON SI PUÒ PRESCINDERE DALLA MISURA DELLA DISTANZA INTERFOCALE.
BERTA NON FILA PIÙ E SI IDENTIFICANO TALI MISURE ALFANUMERICO CON METODICHE ECOBIOMETRICHE IN PRIMIS DELL'ASSE ANTERO POSTERIORE BULBARE.
IL PAZIENTE NON ESISTE IN MANIERA RESPONSIVA,ALTRIMENTI COME FAREI AB CABLCOLARE LEN IOLS DA IMPIANTARE. A NEONATI IN CATARATTE C ONGENITE,OPPURE A PRESCRIVERE LENTI A PAZIENTI ARESPONSIVIBPERCHÈ AFFETTI DA GRAVI PATOLOGIE O A PERSONE ANZIANE IN PIENO MARASMA SENILE!!!!!!
In QUESTE IDENTIFICAZIONI IL PAZIENTE NON DEVE ESISTERE ED OVVIAMENTE ESISTE SOLO UN CALCOLO OGGETTIVO CHE DEVE NON TENERE PER NIENTE IN CONSIDERAZIONE QUANTO DICE LO STESSO

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Prof.D.Siravo

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