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CUBO MEDUSA IL PROF.SIRAVO STUDIERA' L'ENIGMA DELLA SUA VISTA da siravoduilio Oggi, 20:13 PM
"Medusa" … e … "Cubomedusa" … Attenti ai suoi tentacoli …!.
Le punture a volte possono essere mortali .
Nel Queensland settentrionale, in Australia , era una bella mattina d’estate: era una giornata ideale per fare il bagno in quelle acque placide e sfuggire all’arsura.
Ma quella mattina la stazione radio di Townsville aveva avvertito più volte che nelle acque locali erano state avvistate delle micidiali Cubomeduse (Chironex fleckeri), e che quel giorno i bagnanti avrebbero dovuto tenere gli occhi aperti. Due giovani sposi non avevano sentito gli avvertimenti trasmessi dalla radio. Se ne stavano tranquillamente seduti vicino alla riva a mollo in una cinquantina di centimetri d’acqua del Pacifico, quando all’improvviso la moglie, al nono mese di gravidanza, urlò. Fece un salto e cercò di staccarsi vari tentacoli dalla coscia e dalla pancia. Dopo averla aiutata ad arrancare fino alla spiaggia, il marito, anche lui punto, corse disperatamente a cercare aiuto. Quando tornò, pochi minuti dopo, la moglie sembrava aver smesso di respirare e aveva la faccia, le braccia e le gambe nere. Fortunatamente, grazie all’immediata rianimazione e all’arrivo tempestivo di un’ambulanza, la donna si salvò. Sopravvisse anche il bambino, che nacque qualche settimana dopo. Ogni anno centinaia di bagnanti vengono punti dalle Cubomeduse . Alcuni sono morti nel giro di un minuto. Non sorprende, quindi, che quando viene avvistata una di queste Meduse i bagnanti spariscano in un istante ...!. I suoi lunghi tentacoli , da 40 a 60 “negli esemplari più grandi” , sono pericolosi. Ci sono precauzioni ...?.
*** Quando le Meduse o Cubomeduse sono nelle vicinanze, alcuni preferiscono evitare di fare il bagno.
Ma per chi si avventura in acqua nei mesi più caldi, il modo migliore di evitare dolorosi incontri potrebbe essere indossare una muta integrale.
Molte spiagge dell’Australia settentrionale sono perlustrate regolarmente e ripulite da qualsiasi Cubomedusa venga avvistata. Inoltre spesso le radio locali trasmettono avvertimenti. Nonostante queste precauzioni, dove si aggirano le Cubomeduse il pericolo incombe e si verificano spesso le condizioni “drammatiche” descritte prima. Pare che si riproducano nell’ultimo tratto di ruscelli e fiumi, dove l’acqua dolce si mischia con quella delle maree. Da adulte invece sembrano preferire le spiagge. Fortunatamente le punture delle Cubomeduse di solito non sono mortali.
Molto dipende da quanto è estesa l’area venuta a contatto con i tentacoli, dalla quantità di veleno iniettata, dallo stadio di sviluppo delle Meduse e dall’età e dallo stato di salute della vittima.
Tuttavia, se non si interviene immediatamente, nel giro di un minuto dopo essere venuti a contatto con i tentacoli può sopraggiungere la morte per arresto cardiaco.
Questo avviene perché i tentacoli hanno file di cellule specializzate in grado di rilasciare sostanze urticanti quando la Medusa viene a contatto con altri organismi. Ovviamente questo meccanismo serve alla medusa per procurarsi il cibo, ad esempio i gamberetti.
Le Cubomeduse hanno ben otto occhi, che anche quando sono rivolti all’interno del corpo trasparente possono individuare ostacoli come un essere umano o un predatore. Ciò non significa che queste Meduse attacchino l’uomo deliberatamente. Anzi, se possono, cercano di evitare gli ostacoli. Sono in grado di farlo servendosi del loro esombrello di forma cubica che aspira ed espelle l’acqua come un mantice. Il problema è che l’uomo, nuotando o muovendosi rapidamente in acqua, non permette alle Meduse di evitare la collisione. Quindi, a contatto con la pelle, i tentacoli reagiscono immediatamente aderendo a essa e iniettando il veleno. Il dolore provato dalla vittima è intenso
Fotografie per Agosto 2005 Meravigliosa e molto temuta. Il veleno viene iniettato attraverso molte capsule, dette nematocisti, e assorbito rapidamente.
Se la vittima corre o si dimena il veleno è assorbito più velocemente.
Un altro grosso problema è che anche quando si staccano dalla Medusa i tentacoli continuano ad aderire alla pelle della vittima, e se quest’ultima cerca di staccarli viene iniettato altro veleno.
Esiste un antidoto contro il temutissimo veleno …?. *** L’antidoto c’è, e l’impiego tempestivo di quello giusto ha salvato molte vite. Per anni si è pensato erroneamente che il metodo migliore per rallentare l’iniezione del veleno fosse versare grosse dosi di metanolo sui tentacoli attaccati alla vittima.
>* Recenti ricerche , però, indicano che applicare il metanolo in effetti stimola la produzione del veleno.
Ora si ritiene che l’aceto, una sostanza a buon mercato e facilmente reperibile, sia la soluzione migliore contro i tentacoli.
L’aceto neutralizza completamente le nematocisti e impedisce loro di rilasciare il veleno.
Oggi gran parte delle amministrazioni locali delle zone a rischio distribuiscono bottiglie d’aceto in luoghi ben visibili, oltre a esporre grandi cartelli che avvertono del pericolo di Cubomeduse .
Perciò, anche se una nuotata nelle calde acque tropicali dell’Australia può ristorarci e rinvigorirci, nel periodo delle Cubomeduse bisogna tenere gli occhi aperti!
La puntura di una Cubomedusa Australiana può essere letale; in caso di puntura è necessario iniettare immediatamente l’antidoto ed applicare le tecniche di immobilizzazione a pressione, che rallentano l’assorbimento generale del veleno.
Primo Soccorso . *** Valutare la situazione ed i segni vitali ed iniziare il primo soccorso. Neutralizzare le nematocisti: irrorare abbondantemente l’area colpita con acido acetico al 5% “aceto bianco”, questo previene altre lesioni sia al sub " o il malcapitato nuotatore " che al soccorritore.
Se non c’è aceto, irrorare con acqua di mare o soluzione salina. Indossare sempre guanti protettivi per evitare la trasmissione di malattie e lesioni al soccorritore da parte di nematocisti ancora attive. Una volta neutralizzate le nematocisti, si possono rimuovere i tentacoli residui con pinze chirurgiche o pinzette estetiche. Si può anche radere la zona con crema da barba e rasoio di sicurezza. Applicare creme o lozioni a base di idrocortisone e tenere sotto controllo per l’eventuale insorgenza di reazioni allergiche o infezioni. Se c’è dolore, applicare ghiaccio o un impacco freddo.
Cubomedusa … detta anche " Vespa di mare ". *** Con i suoi micidiali tentacoli può uccidere un uomo in meno di un minuto. Assidua frequentatrice delle acque tropicali dell'Australia settentrionale, la Medusa Killer ha fatto più vittime dei temutissimi squali bianchi, a lei si attribuiscono infatti più di 70 morti l'anno.
Ultimamente il governo Australiano ha deciso di combatterle attivamente stanziando dei finanziamenti per un programma di ricerca che ne studia gli spostamenti con trasmittenti agli ultrasuoni.
>* I ricercatori della James Cook University di Cairns sono riusciti a marcare le Meduse usando una supercolla atossica che riesce a tenere attaccato un minuscolo apparecchio all'ombrella, cioè al corpo dell'animale dalla caratteristica forma a campana. Ma applicare una trasmittente ad un essere gelatinoso non è impresa facile. Spesso infatti il monitoraggio dura appena qualche giorno, perché la colla non tiene e l'apparecchio si perde tra i fondali della barriera corallina. Nonostante le difficoltà però, l'equipe dei ricercatori sta tentando di creare un modello computerizzato che preveda gli spostamenti annuali delle Meduse e permetta così di prendere provvedimenti durante i periodi a rischio, da novembre a maggio.
>* Lo scopo del nostro lavoro è proteggere i bagnanti ma anche l'ecosistema di cui fanno parte le Cubomeduse “spiega Matthew Gordon, biologo marino dell'Università di Cairns “.
>* Per contrastare il pericolo, le amministrazioni comunali hanno realizzato delle reti antimeduse, simili a quelle che si usano per gli squali.
In questo modo, grazie al nostro modello, le autorità sapranno quando è il momento di collocare le barriere e quando invece si possono rimuovere.
La Cubomedusa Chironex fleckeri , la più grande tra le circa 28 specie conosciute e contiene veleno sufficiente ad uccidere 60 uomini.
Prevenire è meglio che curare … Alcune proporzioni ... *** Un esemplare adulto può raggiungere le dimensioni di un pallone da basket ed avere fino a 60 tentacoli lunghi anche tre metri, ciascuno dei quali contiene fino a 5 miliardi di microscopici pungiglioni.
Il malcapitato che viene avviluppato dalle sue lunghe propaggini rischia la morte per shock anafilattico, dopo intensi spasmi muscolari, paralisi respiratoria ed arresto cardiaco. Ecco perché sulle spiagge Australiane i bagnini tengono sempre a portata di mano dell'aceto. Pare infatti che, se cosparso tempestivamente sui punti colpiti, limiti l'effetto delle cellule urticanti.
*** Per evitare rischi e tenerle alla larga è sufficiente mostrare qualcosa di colore rosso. >* I ricercatori della James Cook University hanno infatti eseguito dei test in vasche di allevamento da 50 mila litri, con all'interno Cubomeduse allevate in cattività. E il risultato è stato strabiliante …: Quando viene collocato un oggetto rosso davanti all'animale, questo si gira e si allontana nuotando in direzione opposta.
Un'ulteriore protezione per bagnanti e subacquei potrebbe quindi essere quella di cambiare il colore delle mute protettive e delle reti davanti alle spiagge. A differenza di gran parte delle Meduse che sono cieche e si fanno trasportare dalle correnti, Chironex fleckery dispone di 4 strutture sensoriali dette "ropali". Situate all'interno di particolari nicchie poste alla base della campana della Medusa , queste strutture possono essere paragonate a vere e propri occhi. Tuttavia, non possedendo un cervello, non si riesce ancora a spiegare come riescano ad interpretare le immagini create da queste lenti. Per catturare la preda, la Medusa si serve dei suoi tentacoli. In questo modo riesce a trascinare il pesce nell'ombrella, dove lo stomaco inizia la digestione. Quindi si adagia sul fondo del mare per completare la digestione e assorbire le sostanze nutrienti. Gli esemplari più giovani, che si cibano di gamberi, hanno veleno solo nel 5 per cento delle cellule urticanti, mentre gli adulti superano il 50 per cento e possono cacciare prede più grosse. Semplici precauzioni per proteggerci dalle punture . Fate il bagno solo in prossimità di spiagge controllate. Nel periodo delle Cubomeduse indossate una muta integrale. Tenete a portata di mano una cassetta per il primo soccorso e dell’aceto. Se siete punti, non cercate di staccare i tentacoli. Se il battito cardiaco o il respiro della vittima si ferma, praticate immediatamente la respirazione artificiale.
Anche l’uomo copia la natura acquatica …: *** Uno strumento messo a punto dagli scienziati imita l’organo uditivo della Medusa e si afferma possa predire l’arrivo di una tempesta da 12 a 14 ore prima che non un comune barometro.
Di seguito inserisco alcune caratteristiche delle “meravigliose” Meduse …
La riproduzione è sessuata . *** Le Meduse , ermafrodite o a sessi separati, producono uova e spermatozoi per mezzo non di vere e proprie gonadi, ma di piccoli gruppi di cellule specializzate per la funzione riproduttiva.
La fecondazione è esterna . Dall'uovo fecondato si sviluppa una larva, detta planula, che, dopo un breve periodo di vita libera in acqua, si fissa a un substrato e si trasforma in un individuo di forma polipoide. Quest'ultimo genera altre Meduse attraverso un meccanismo di riproduzione asessuata detto strobilazione, che consiste nella formazione di numerosi individui a partire da un’estremità libera del polipo, specializzata a questo scopo: via via che si formano, se ne staccano e si liberano nel mare.
* Nel genere Aurelia della classe degli scifozoi, il ciclo vitale comprende sia la fase medusoide, a sessi separati e liberamente natante, che quella polipoide, asessuata e fissa sul fondo.
Le Meduse si riproducono sessualmente, mediante l'unione di gameti rispettivamente maschili e femminili. L'individuo maschile disperde in acqua i suoi gameti; questi, se raggiungono l'ovulo nel celenteron di una Medusa femmina, possono fecondarlo e dare inizio al ciclo. Lo zigote che deriva dalla fecondazione viene disperso in acqua, dove si divide per mitosi, dando origine a una forma larvale detta planula. Dopo un breve periodo in cui fluttua liberamente, la planula si fissa sul fondo e si sviluppa in una struttura polipoide, chiamata strobilo per la sua somiglianza con i coni di un pino. Dallo strobilo maturo si staccano a poco a poco le efire, giovani Meduse destinate a diventare individui adulti capaci a loro volta di riprodursi sessualmente.
Fisiologia e comportamento . *** Le Meduse sono animali predatori di altri invertebrati e piccoli pesci. Per catturare le loro prede si servono dei tentacoli, armati di cellule specializzate dette cnidociti che, se stimolate, emettono un filamento uncinato e delle sostanze urticanti. La digestione degli alimenti avviene in parte a livello extracellulare, nella cavità del celenteron, in parte a livello intracellulare, da parte delle singole cellule del gastroderma. Le altre funzioni “la respirazione, la distribuzione delle sostanze nutritive e l'escrezione” avvengono tutte a livello cellulare, in mancanza di organi specializzati. Dotate di cellule epiteliali contrattili, le Meduse si muovono in acqua nuotando lentamente o lasciandosi trasportare dalle correnti.
Caratteristiche fisiche . *** Come tutti i celenterati, le Meduse sono costituite da due soli tessuti: l'epiderma, che riveste esternamente il corpo, e il gastroderma, che tappezza una rudimentale cavità gastrovascolare, detta celenteron. Tra i due tessuti si trova uno strato di consistenza gelatinosa, detto mesoglea, che negli idrozoi è sottile, negli scifozoi è più spessa. La trasparenza del loro corpo è dovuta soprattutto al fatto che contengono meno dell' 1 per cento di materia organica, mentre il resto è rappresentato da acqua. Il corpo presenta una simmetria raggiata e non possiede una regione cefalica differenziata. Ha una forma a ombrella che può raggiungere, in alcune specie, i 2 m di diametro. Numerosi tentacoli dal margine dell'ombrella si prolungano verso il basso. Le Meduse degli idrozoi sono dotate anche di una membrana sottile detta velo intorno all'ombrella, che è invece assente negli scifozoi. L'apertura boccale, che dà accesso al celenteron, si apre ventralmente, talvolta all'estremità di una struttura allungata chiamata manubrio. Il sistema nervoso, molto primitivo e non centralizzato, è costituito da una rete diffusa di cellule nervose. Alcune delle Meduse più evolute possiedono raggruppamenti di cellule sensibili alla luce localizzati sul margine dell'ombrella, che fungono da organi di senso.
Movimento delle Meduse . *** Il "nuoto" delle Meduse , celenterati tipici delle acque marine, avviene grazie a contrazioni ritmiche dell'ombrella, cioè della calotta dalla quale si protendono i tentacoli. Le contrazioni riguardano cellule epiteliali del rivestimento, dato che le Meduse sono prive di cellule di tipo muscolare; gli impulsi contrattili sono generati da un rudimentale sistema nervoso, costituito da una rete di cellule nervose che "lavorano" contemporaneamente.
Chironex fleckeri, è uno cnidario della classe delle cubomeduse, è una veloce nuotatrice è conosciuta come la più letale medusa del mondo. Un esemplare adulto di vespa di mare è alquanto grande, può arrivare alle dimensioni di un pallone da basket, è quasi trasparente e possiede quattro ammassi di 15 tentacoli ciascuno (per un totale di 60 tentacoli). Quando la meduse nuota i tentacoli si contraggono e diventano della lunghezza di 15 cm, quando invece sta cacciando i tentacoli si assottigliano e si allungano fino a 3 metri! Ogni tentacolo è ricoperto da 5 miliardi di microscopiche nematocisti, che sono attivati dalla pressione e da un innesto chimico.
A differenza di gran parte delle meduse, che sono cieche e si fanno trasportare dalle correnti, la vespa di mare dispone di 4 strutture sensoriali dette "ropali". Queste strutture sono situate all'interno di particolari nicchie poste alla base della campana della medusa e possono essere paragonate a dei veri e propri occhi. Tuttavia, non possedendo un cervello.
Nelle nostre acque tra le specie note di cubomeduse si cita Carybdea marsupialis (vedi immagine accanto), che è l'unica presente nel Mar Mediterraneo . Questa specie è dotata di ombrella cubica, trasparente. I tentacoli sono 4, lunghi il doppio del corpo e sono trasparenti con anelli rossi. L'ombrella misura fino a 3 cm.
Carybdea marsupialis è una specie Atlantica, sempre più diffusa nel Mar Mediterraneo, normalmente reperibile nella fascia batiale tra 500 e 1000 metri di profondità e può, raramente, essere portata in acque superficiali dalle correnti. E' certamente molto pericolosa, ma raramente mortale. Di seguito un video della Carybdea marsupialis avvistata nel Mar Adriatico.
QUINDI QUESTE MEDUSE HANNO OTTO OCCHI CONFORMATI CON CRISTALLINI E RETINE ED OVVIAMENTE NON HANNO CERVELLO!!!
QUINDI ESISTE LA CLASSICA LENTE CHE CONVOGLIA LE IMMAGINI SU UNA RETINA CHE IN MANIERA EFFERENTE NON COMUNICA CON UN CERVELLO CHE NON ESISTE!!!
QUESTE MEDUSE VEDONO BENE ED IN ACUARIO IDENTIFICANO TUBI LUMINESCENTI A VARIE FREQUNZE,BLU,VERDE.ROSSO,GIALLO,VERDE,ED GLI EVITANO IN MANIERA PERFETTA.
FARO' UNA MULTICENTRICA INTERNAZIONALE TRA NOI RICERCATORI OCULISTI PER STDIARE COME E' POSSIBILE QUESTO STUPENDO SALTO EVOLUTIVO,
E' QUINDI POSSIBILE VEDERE CON RETINA E SENZA CERVELLO!!!!
SONO CONVINTO CHE LO STUDIO DELLA CUBOMEDUSA E DELLA SUA VISTA APPORTERA' ENORMI PROGRESSI NEI MIEI STUDI SULL'ULTRAVISTA DI TIPO NON NANOTECNOLOGICO E POTA' AIUTARE ANCHE L'UOMO IPOVEDENTE A VEDERE MEGLIO O CON ALTRI SISTEMI __________________ Un caro saluto Prof.Duilio Siravo siravo@supereva.it http://drsiravoduilio.beepworld.it Cell.:3385710585 PROF.DOTT. DUILIO SIRAVO http://drsiravoduilio.beepworld.it -------------------------------------------------------------------------------- Ultima modifica di siravo
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